giovedì 20 dicembre 2018

Acustiche informali


ACUSTICHE INFORMALI

Concerto-performance live di musica elettronica in San Francesco
a cura degli allievi e dei docenti METS Scuola di Musica Elettroncia del Conservatorio di Cuneo

sabato 22 e domenica 23 dicembre - ore 17

Complesso Monumentale di San Francesco
via Santa Maria 10, Cuneo







venerdì 14 dicembre 2018

Sviluppo del progetto Alcotra “Vermenagna-Roya.



Si è svolto martedì 11 dicembre alle ore 10 presso la Sala Consiliare del Comune di Limone Piemonte il comitato di pilotaggio del progetto Alcotra “Vermenagna-Roya. Il nostro patrimonio e il vostro turismo in Vermenagna-Roya”. L'incontro, al quale hanno preso parte i rappresentanti politici e tecnici dei partner progettuali, è stata l'occasione per presentare l’avanzamento dei lavori previsti dal progetto, che stanno procedendo in sintonia con il cronoprogramma stabilito all’inizio delle attività.

In particolare, riveste in questo contesto un ruolo di primo piano l’approfondito lavoro di mappatura dei beni culturali svolto sul territorio a partire dalla scorsa primavera e ora praticamente concluso, che ha portato alla catalogazione di più di duecento beni descritti in modo puntuale al fine di creare un potente strumento utilizzabile per informare i turisti sulla ricchezza del territorio. 

I beni del territorio, suddivisi nelle tipologie immobiliari, mobiliari e immateriali, sono stati mappati attraverso schede descrittive contenenti geolocalizzazione, raccolta di documentazione fotografica e testi che non si sono limitati ad una presentazione turistica di quanto catalogato, andando invece più in profondità per rispondere anche alle necessità di studiosi e ricercatori.

Sui cinque comuni italiani aderenti al progetto sono 69 le schede descrittive, mentre sono 86 per  i cinque comuni francesi. A seconda della diversa natura dei beni catalogati, esistono schede dedicate ad un solo elemento culturale o a raggruppamenti e collezioni: tanti beni culturali fanno infatti parte di un medesimo “sistema”, come avviene ad esempio per cappelle o piloni votivi, che si è preferito trattare in forma organica. 

Questo lavoro costituirà la parte principale e più importante del sito internet del progetto, attualmente in fase di lavorazione e del quale durante l’incontro è stata mostrata una versione “demo”. La mappatura è inoltre funzionale alla valorizzazione dei beni attraverso itinerari, eventi, progetti condivisi e si collega al potenziamento dell'offerta turistica in corso di realizzazione grazie ai lavori infrastrutturali previsti dal progetto.

Nel corso dei lavori è stato tratteggiato il programma delle attività previste per il 2019, anno in cui tutto il lavoro preparatorio svolto nella prima annualità del progetto si concretizzerà pienamente. Il 2019 sarà sostanzialmente dedicato alla stesura di un “masterplan” turistico con la migliore strategia di valorizzazione e fruizione dei beni, individuando gli attori locali del sistema di offerta culturale e turistica e coinvolgendoli per valorizzare il territorio in ottica di continuità rispetto a quanto già viene fatto da parte dei singoli partner. In questo ambito, è particolarmente significativa la volontà dei partner di coinvolgere nelle attività venture anche gli altri progetti Alcotra in corso sul territorio: una buona prassi di integrazione e condivisione dell’animazione territoriale che denota una visione ampia e tesa alla creazione di un’offerta turistica e culturale coerente. Attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale si  promuoverà l'identità di queste due vallate e soprattutto si potrà delocalizzare e destagionalizzare il turismo presente sul territorio, aumentando l'offerta e mettendo a disposizione dei turisti piccoli e grandi tesori che vi si trovano.

A conclusione del tavolo di lavoro di martedì 11 dicembre i partner hanno potuto visionare in anteprima un video promozionale del territorio in versione demo: si tratta di una “prima visione” di un’altra azione specifica prevista dal progetto Vermenagna Roya, ovvero la realizzazione di video promozionali e turistici di ciascuno dei dieci comuni partner del progetto. I video, che saranno pubblicati nel giro di poche settimane, saranno una parte importante del sito internet del progetto ma verranno resi fruibili altresì mediante le piattaforme social del progetto stesso.



Per saperne di più sul progetto

Il progetto “Vermenagna-Roya. Il nostro patrimonio e il vostro turismo in Vermenagna-Roya” è un’attività triennale finanziata dall’Unione Europea nell’ambito del Programma europeo di cooperazione transfrontaliera tra Francia e Italia Alcotra, che vede il Comune di Borgo San Dalmazzo capofila di un ampio partenariato transfrontaliero composto da dieci comuni (Borgo San Dalmazzo, Roccavione, Robilante, Vernante, Limone Piemonte, La Brigue, Saorge, Breil-sur-Roya, Tenda e Fontan) e due associazioni (Patrimoine et Traditions Brigasques e l'Ecomusée du haut pays).

Il progetto, che prevede un finanziamento europeo di 1.200.000 € circa, è articolato in numerosi interventi che i partner stanno portando avanti in questo periodo: un ricco programma di azioni immateriali, a sostegno della cultura identitaria e in potenziamento dell’offerta turistica e culturale del territorio, e di interventi materiali di recupero e restauro di beni culturali o spazi pubblici che saranno allestiti per le finalità previste da ciascun partner del progetto.

Obiettivo primario del progetto è la rivitalizzazione e valorizzazione del ricco patrimonio culturale materiale ed immateriale che caratterizza le due vallate, che per secoli ha conosciuto linee di sviluppo comuni creando un milieu culturale coeso sui due versanti delle Alpi e che rappresenta per diversi aspetti un unicum straordinario.  






domenica 2 dicembre 2018

Nuovi lavori di Simone Aimetta


Simone Aimetta

Nature morte
inchiostri su carta artigianale 140x100
ἐν en 
τροπή
unio -onis
אֶפְרָיִם  (efraim)

















sabato 1 dicembre 2018

Maurizio Cilli per Pianpicollo Selvatico alla Biblioteca Civica di Cuneo




Il 15 dicembre 2018 alle ore 11,00, presso la Biblioteca Civica di Cuneo, l’associazione Art.ur, una delle realtà culturali più attive sul territorio cuneese, introduce l’esperienza di Maurizio Cilli. La più antica Biblioteca Civica del Piemonte, situata nel seicentesco Palazzo Audiffredi, diventa la sede per presentare sul territorio cuneese il progetto di residenza di Pianpicollo Selvatico. 

Pianpicollo Selvatico promuove la ricerca artistica, scientifica e filosofica come processo trasformativo, come esperimento individuale e collettivo sulle illimitate possibilità di dialogo creativo con la natura, alla radice di ciò che è l'essere umano, in relazione con gli altri viventi e con la materia in ogni sua forma. Maurizio Cilli, con la sua poetica, sensibilità e modalità di ricerca indiziaria, è stato invitato ad inaugurare il primo programma annuale di residenza di ricerca, Pianpicollo Research Residency, sostenuto dalla Fondazione CRC nell'ambito del bando Residenze d'Artista, e dalla Regione Piemonte.

A partire dal Settembre del 2017, nel corso dei dodici mesi successivi, Cilli ha abitato Pianpicollo Selvatico nella sua complessità, in diversi periodi e stagioni, interrogandosi sul significato del rapporto fra l'essere umano contemporaneo e la dimensione del selvatico.         (info qui). 

Il dialogo sarà accompagnato dalla visione del ricco archivio di immagini della residenza e della collezione di costumi realizzati per l’evento conclusivo dalla costumista torinese Melina Benedetto.


Maurizio Cilli (Torino, 1963) è Artista e Architetto. Rivolge la propria esperienza professionale e di ricerca verso lo studio dei fenomeni di trasformazione dei territori antropizzati e urbani, sperimentando interventi di interpretazione attraverso i linguaggi espressivi propri del contemporaneo. E' tra i fondatori, nel 1993, del gruppo Città Svelata, impegnato in progetti rivolti alla qualità dello spazio pubblico. Tra suoi progetti ricordiamo: Senza Casa senza Cosa, Triennale, Milano, 2018; Francigenia, Festival della Montagna, Exilles 2016; Diorama Stupefacio, Stupinigi Fertile, Torino, 2014; Gli indistinti confini, galleria NOPX, Torino 2014; Refiguration Drômoise, Museo di Romans (F) a cura di art3 Valence, 2012; Grantouristas – biennale di Architettura – Venezia 2012; Ha collaborato dal 2010 al 2016, in qualità di ricercatore e progettista, con la Fondazione Giulio Einaudi. http://issuu.com/maurizio.cilli

Pianpicollo Selvatico è una cascina costruita nel 1811 in Alta Langa, un territorio rurale nel Piemonte meridionale, vicino al confine con la Liguria. Il suo nome significa letteralmente “Piccolo Piano Selvatico” e deve la sua origine alla sua collocazione in un piccolo altopiano circondato dai boschi. Pianpicollo Selvatico è una casa per la ricerca; offre tempo e spazio per esplorare e esperire il potenziale creativo dell’essere umano, in relazione con gli altri viventi e la materia in ogni sua forma. Incoraggia la ricerca artistica, scientifica e filosofica come processi trasformativi. Promuove ogni forma di diversità, culturale ed ecologica. È un esperimento collettivo sulle illimitate possibilità di dialogo creativo con la natura, alla radice di ciò che è l'essere umano. www.pianpicollo.org







venerdì 30 novembre 2018

Arca Family 2018

Calori&Maillard






Con l'arrivo di Dicembre torna l'appuntamento con Arca Family il progetto di residenza per artisti organizzata dall’associazione Art.ur di Cuneo.

Legando i temi dell'accoglienza familiare e della passione artistica quattro giovani artisti sono stati selezionati da Andrea Lerda, curatore di questa edizione, si tratta del duo Calori&Maillard che ha trovato ospitalità presso l'abitazione di Frusi/Brizio in via Roma 21, Irene Fenara alloggiata nella casa Gallo in  via Armando Diaz 5, Paolo Gonzato accolto nella magione di Capponcelli/Giuliano via Roma 26  e Rytz Monet  che è stato presso le stanze di Massimino/Provenzano via Saluzzo 32.

Dopo un breve periodo di incontro e ospitalitò, svoltosi nei mesi scorsi, gli artisti hanno realizzato degli interventi creativi, nati da questi incontri.

Ora le porte delle case del centro storico di Cuneo, protagoniste delle residenze, sono state aperte al pubblico, per la presentazione dei progetti, da venerdì 30 novembre dalle 18 alle 23 e sabato 1° dicembre dalle 16 alle 22, in occasione dell’opening collettiva.

Così si potrà entrare liberamente a curiosare per scoprire gli interventi artistici contest-specific e sarà possibile conoscere le famiglie e gli artisti, che saranno a disposizione per raccontare le loro esperienze di accoglienza, la nascita e l’evoluzione delle opere presentate.

L’iniziativa è organizzata e promossa dall’Associazione Art.ur con il patrocinio della Regione Piemonte e della Città di Cuneo, con il contributo di Fondazione Crc e Fondazione Crt. Sponsor tecnici: L’Albero del Pane, Raineri Vini, FaMù, Taverna 7 Assedi.


 Calori&Maillard 



 Irene Fenara
 
  Irene Fenara




 Paolo Gonzato

  Paolo Gonzato




 Ryts Monet

  Ryts Monet



Reportage fotografico di Domenico Olivero 

mercoledì 28 novembre 2018

Al Museo della Ceramica di Mondovì, fra Kandinskij e Mockus





Presso il  Museo della Ceramica di Mondovì sosta fino al 3 febbraio 2019,  l’opera “Spitz-Rund”, che Wassilij Kandinskij realizzò nel 1925, giunta dal GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo.




Grazie al sostegno della Fondazione CRC è stata recentemente restaurata e prima di ritornare nella sua sede espositiva viene proposta in un bell’allestimento didattico che invita a conoscere le preziose tecniche di analisi e restauro dell’opera.




L’opera esposta è un bell’esempio del ricco momento espressivo dell’artista russo che in questo lavoro indaga fra le energie cromatiche e la sonorità del mondo.




I diversi segni che compongono il quadro, la scelta cromatica sono un linguaggio rappresentativo che l’artista ha ideato e che presenta in questa occasione in un dialogo fra forza cromatica ed equilibrio segnico.



Parallelamente al primo piano c’è un interessante intervento di omaggio all’originalità creativa e politica di Antanas Mockus, artista e sindaco di Bogotà, e sua madre, Nijolė Šivickas. Progetto curato da Christiana Fissore e Sandro Bozzolo che mettono in risalto la capacità “creativa” di questo personaggio sud americano.


Museo della Ceramica di Mondovì, Palazzo Fauzone di Germagnano, Piazza Maggiore 1
Ingresso gratuito


Mostra al centro culturale Archiart di Cuneo



[dal comunicato stampa]
Presso il centro culturale ARCHIART, in via Valle Po 95, l’artista Fabrizio Oberti, da poco inserito nel Catalogo dell’Arte Moderna della Mondadori, presenta per tutto il mese di dicembre, una nuova collezione di pezzi unici ad olio materico spatolato su tavola e porcellana sul tema del paesaggio e alcuni lavori informali a tecnica mista su alluminio. Inoltre in mostra opere completamente rinnovate che spaziano dal figurativo all’astrazione e dalla pittura alla scultura, fotografia, design, degli artisti: Giovanni Maunero, Michelina Serale, Lidiano Pini, Aldo Galliano, Assunto Isoardi, Bartolo Dutto, Giovanni Grappiolo, Carlo Sandi, PierFranco Cerutti, Matteo Notaro, Riccardo Balestra, Valter Dotto, Claudio Cavallera e Lorenzo Caula. Un percorso che tocca le varie tematiche ed esperienze artistiche che gli artisti stessi hanno portato avanti negli anni, snodandosi fra circa un centinaio di pezzi unici. Orario di visita: tutti i sabati e tutte le domeniche compreso il giorno 8 dicembre dalle ore 16:00 alle 19:30. Ingresso libero, visite guidate gratuite. 






sabato 24 novembre 2018

Ognissante


OGNISSANTE
Ovvero Marge, Kate, Lucy, Agata e le altre

Una strana lezione di storia dell'arte 
A cura di "Le incredibili storie" di Serena Fumero

Venerdì 30 novembre 2018 alle ore 20.30

Salone d'Onore del Comune di Cuneo

via Roma 28 - Cuneo







venerdì 23 novembre 2018

Arca Family 2018

Il prossimo 30 Novembre si svolge una nuova edizione di Arca Family 2018, proposto da Art.ur  con l'inaugurazione delle ore 18 e durerà fino a sabato 1 dicembre, con gli artisti   Paolo Gonzato Ryts Monet Calori&Maillard Irene Fenara, curatela di Andrea Lerda.



Arte, accoglienza e famiglia.

Sono queste le tre parole chiave dell’edizione 2018 di ARCA Family, progetto di residenza per artisti organizzata dall’associazione Art.ur di Cuneo. Parte del contenitore ZOOART, ARCA Family va in continuità col progetto Albume, sviluppato da Art.ur negli ultimi anni e nato da un’idea di Stefano Venezia. I quattro giovani artisti selezionati da Andrea Lerda, curatore di questa edizione del progetto sono: Calori&Maillard, Irene Fenara, Paolo Gonzato e Rytz Monet.

Figure già protagoniste della scena artistica italiana contemporanea e dal profilo internazionale, durante tutto il mese di ottobre, hanno svolto un periodo di residenza all’interno di altrettante famiglie del centro storico della città. Dopo questa prima fase, esperienziale e relazionale, i quattro artisti sono stati chiamati a produrre una serie di progetti espositivi contest-specific, sviluppatisi dalla relazione e dal confronto sul tema dell’accoglienza.

Le porte delle case del centro storico di Cuneo, protagoniste delle residenze, saranno quindi aperte al pubblico, per la presentazione dei progetti, venerdì 30 novembre dalle 18.00 alle 23.00 e sabato 1° dicembre dalle 16.00 alle 22.00, in occasione dell’opening collettiva.
Si potrà entrare a curiosare per scoprire gli interventi artistici contest-specific e sarà possibile conoscere le famiglie e gli artisti, che saranno a disposizione per raccontare le loro esperienze di accoglienza, la nascita e l’evoluzione delle opere presentate.


ARCA Family 2018

Artisti: Calori&Maillard, Irene Fenara, Paolo Gonzato, Ryts Monet
Opening alla presenza degli artisti: venerdì dalle 18.00 alle 23.00 / sabato dalle 16.00 alle 22.00. Sabato visite guidate ore 16.00 e ore 18.00 ritrovo via Roma, 26.
Ingresso libero

L’iniziativa è organizzata e promossa dall’Associazione Art.ur
con il patrocinio della Regione Piemonte e della Città di Cuneo
con il contributo di Fondazione CRC e Fondazione CRT
sponsor tecnici L’Albero del Pane, Raineri Vini, FaMù, Taverna 7 Assedi


La libertà Informale




Seconda tappa del progetto di collaborazione fra la Fondazione CRC e la GAM - galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Torino,  per un'altra bella proposta con la storia dell’arte italiana del secolo scorso.



Dopo l’immersione nella Pop Art italiana è la volta dell’Informale, di quell’intenso momento storico in cui gli artisti si rigenerano trasformando il modo di fare arte.


 



Non più ricercata e algida bellezza ma pura libertà umana, possibilità di esprimersi emotivamente, attimi di vita tracciati nello spazio di un quadro.



Un bel percorso attraverso le forme italiane di questo coraggioso momento dell’arte; che parte dalle percezioni torinesi, che per prime vivono gli stimoli dalla Francia, per attraversare l’Italia fino a Roma.



Si incontrano così diversi modi di percepire questi nuovi tempi che passate le due guerre mondiali, sperano di superare la formalità del vivere per una grande umanità libera.

 





martedì 20 novembre 2018

Cosa farebbe un artista?


WHAT WOULD AN ARTIST DO? – COSA FAREBBE UN ARTISTA?
Arte e politica nell’opera di Nijolė Šivickas e di Antanas Mockus,
il sindaco che ha trasformato Bogotà


23 novembre 2018 - 3 febbraio 2019
Inaugurazione venerdì 23 novembre ore 18,30


Museo della Ceramica di Mondovì 
Piazza Maggiore, 1 - Mondovì (CN)









[dal comunicato stampa]

Una panoramica sulla vita, le opere e l’impegno politico e umano di due singolari artisti lituano -colombiani: Nijolė Šivickas e il figlio Antanas Mockus, il sindaco che con l’arte e la pedagogia ha trasformato Bogotà. La presenta, per la prima volta in Italia, la mostra “What would an artist do?” che sarà inaugurata alle 18,30 di venerdì 23 novembre al Museo della Ceramica di Mondovì (piazza Maggiore 1) e rimarrà aperta sino al 3 febbraio 2019. 

Grazie a materiali multimediali e a un'installazione in Realtà Virtuale, nello spazio di un’ora sarà possibile conoscere il potenziale espressivo, la forza creativa e i meccanismi di partecipazione attiva alla vita cittadina proposti dai due protagonisti.

Emigrata dalla Lituania in Colombia nel 1950, Nijolė Šivickas - spiegano i curatori della mostra, Christiana Fissore e Sandro Bozzolo – partendo dall’arte ceramica ha trasmesso al figlio strumenti inconsueti e estremamente innovativi nell’arte contemporanea e performativa che Antanas Mockus ha messo in pratica coinvolgendo otto milioni di cittadini.

Sindaco di Bogotá dal 1995 al 2005, ex candidato presidenziale e oggi senatore, Antanas Mockus – ricordano Fissore e Bozzolo - ha abolito un corpo di vigili urbani corrotti per sostituirli con un esercito di mimi, clown e attori teatrali; ha versato un bicchiere in faccia al Ministro della Difesa per proporre un altro modo di fare la guerra; ha abolito la scorta sostituendola con una bicicletta e ha istituito il coprifuoco per gli uomini per mostrare a tutti come la violenza sia un problema principalmente maschile. Grazie alla sua gestione anticonvenzionale il numero degli omicidi è sceso del 50%, 66.000 famiglie hanno volontariamente scelto di pagare più tasse e la problematica Bogotá è diventata una capitale moderna ed efficiente.

La vicenda di Antanas Mockus, inspiegabilmente poco conosciuta in Italia, è stata ripresa da Sandro Bozzolo attraverso il recente film “Nijole”, coproduzione italo-lituana, presentato in anteprima mondiale al festival DOK Leipzig di Lipsia il 30 ottobre 2018. A partire dai materiali raccolti per la realizzazione del film, di cui il Museo della Ceramica di Mondovì è partner di produzione, è stata concepita una mostra sorprendente nei contenuti, che ripropone, ampliata e riveduta, una riflessione di Antanas Mockus: "quando in politica non paiono esserci soluzioni possibili, è utile chiedersi: “cosa farebbe un artista?”.




domenica 18 novembre 2018

Slow looking informale




Per la prima volta in Italia uno progetto di slow looking con l'arte moderna, ideato da Domenico Olivero con l'associazione Scatola Gialla.

L'iniziativa si è a Cuneo (Italia) nel complesso monumentale di San Francesco, nell'ambito del progetto "Noi continuiamo l'evoluzione dell'arte", mostra sull'arte informale italiana organizzata dalla Fondazione Crc con la collaborazione della GAM di Torino.

L'incontro, della durata di un'ora, si è svolge con le opere dell'artista italiano Ennio Morlotti.

L'evento, a ingresso gratuito, è a numero chiuso. Per prenotarsi è necessario scrivere a informalecuneo@gmail.com o contattare gli organizzatori al numero 3881162067

giovedì 15 novembre 2018

Riccardo Cavallo : Pinot Gallizio, la spirale della Vita


Se si intende la bellezza in senso metafisico di verità poetica, tutta l'opera e la vita di Gallizio sarebbero la dimostrazione pratica dell'equazione Blakiana: Bellezza = Esuberanza.
Se Pollock scava disperatamente la natura nelle sue forme più primordiali per raggiungere l'essenza vitale, per scoprire le radici cosmiche dell'essere, la loro sede ultima e la loro origine, Gallizio è già iniziato a questa noseologia vitale che si situa al vertice dell'esoterismo.
Tutta l'opera di Gallizio sembra dettata dal principio, tipico delle filosofie irrazionali dell'oriente, di una identità dell'individuo con l'universo da riportare a livello cosciente mediante un decondizionainento totale. E Gallizio ci dà la sua «spiegazione orfica della terra» attraverso una inventiva surreale, paradossale, gigantesca ed elementare, unica.
Un'avventura umana e artistica come quella di Pinot Gallizio non è certamente situabile in un contesto storico; è troppo traboccante di germi eterogenei, troppo esuberante, e soprattutto non è unidirezionale - poiché se di direzione si può parlare si deve dire che l'orientamento operativo di Gallizio è la sintesi vivente ed attualissima della sinuosa discontinuità di quella «spirale della Vita» (un simbolo arcaico che rappresenta il moto perpetuo ed il perenne divenire dell'universo) che compare in molti suoi dipinti con una ben precisa funzione. Per Pinot Gallizio la gestualità dell'informale Cobra non è, come lo può essere per Alechinski, la cristallizzazione ed il bloccaggio di un istante vitale, ma un atto liberatorio che è catapultato sul fruitore nella maniera più semplice che si possa immaginare, abolendo qualunque problematica di fondo (infatti, nessuno può negarlo, le opere di Gallizio sono sempre state estramemente coinvolgenti, basti pensare alla «caverna dell'antimateria»).
Sovente per Gallizio il gesto creativo (e non già più l'atto pittorico) diventa un happening, una liberazione di tutta una totalità interiore; in breve: il gesto di Gallizio abolisce i confini tra il Reale e l'Immaginario, capovolgendo radicalmente il rapporto che comunemente si instaura tra queste due categorie, ammesso e non concesso che si possano stabilire simili categorie senza creare uno sviluppo di pensiero opprimente ed incompleto, monco. Ed una ricerca come quella di Gallizio è sempre all'avanguardia dato il suo carattere sperimentalistico per eccellenza. Per lo speziale Pinot, l'alchimista, il colore diventa la materia cosmica primaria, da cui estrarre la pietra filosofale, l'inchiostro magico con cui tracciare un ideogramma che racchiuda la summa del totale, l'unità e l'integrità dell'essere, la mappa di un percorso interiore - oggi si dice un trip, un viaggio psichedelico, ed infatti la parola psichedelico deriva da termini greci che significano «scoprire l'anima» - quindi, data un'identità dell'animo individuale con l'essenza dell'universo, il trip diventa un'esplorazione del cosmo, al di là del tempo e dello spazio, che non ha altre caratteristiche se non quella di essere immane e ricca di possibilità insospettate. E quindi siamo portati a riconoscere in Gallizio il precursore dell'arte psichedelica, data l'essenza, appunto pschedelica, della sua poetica.
E nella sua chilometrica pittura a rotoli, riconosciamo un apporto notevole alle ricerche op e cinetiche sull'immagine in movimento, che l'artista riesce a creare in modo addirittura casuale, senza sforzo alcuno.
Trovarsi dinnanzi ad una tela di Gallizio, come può essere il «Teorema di Pitagora », è come guardare un cielo ove le nuvole traccino segni criptici e misteriosi che diventano leggibili come per magia e svelino all'osservatore nuove profondità interiori, corrispondenze mai immaginate, è un salto nell'Ignoto; il Teorema di Pitagora è da considerarsi la «Tavola smeraldina» di questo grande alchimista, di questo Ermete Trismegisto del XX secolo. A causa di tutti questi aspetti, sommariamente elencati e non analizzati in profondità per ovvie ragioni di spazio, il nome di Gallizio è indiscutibilmente legato ai nomi ed alle opere di tutti i pionieri dell'Ignoto e dell'Irrazionale di ieri e di oggi, a partire dagli antichi alchimisti con le loro meravigliose utopie per arrivare all'analisi del magico e dell'esoterico di Jung, alla parabola di Klein, alle filosofie visionarie degli ultimi americani (Ginsberg, MacClure, Corso, ecc.).
Scrisse Carlo Gramaglia: «Le tele di Pinot Gallizio sono intere favole: egli era un sognatore ad occhi aperti un inventore di moderne mitologie pittoriche che lavorava chilogrammi di colori vivacissimi, sgargianti, simili a colate di luna incandescenti. Inutile cercare un senso nelle sue esplosive colorazioni, in parte astratte, in parte simbolistiche, ora surrealistiche ora espressionistiche, sempre grondanti di un travolgente entusiasmo pittorico». Ed è vero: attraverso la sua stupenda favola visionaria, Gallizio ha dato a se stesso e a tutto, una ragione di essere viva e profonda, sempre attuale in quanto filosofia esistenziale nella propria elementare non-concettualità e primaria libertà di esistere.

[Presentazione della mostra "Pinot Gallizio", "Saletta Arte Contemporanea", Cuneo, 7-25 ottobre 1972]

Ricordiamo il blog di Riccardo Cavallorecognitiones-ii.blogspot.com





Pinot Gallizio, L'ape regina









Ibrida



Apre presso la Banca di Alba la mostra "Ibrida" curata da Alberta Romano e Clarissa Tempestini con le opere di CCH, Patrizio Di Massimo, Maurizio Donzelli, Corinna Gosmaro, Luca Loreti, Elio Marchegiani, Michela Nosiglia, Namsal Siedlecki, Priscilla Tea, Alice Visentin. Aperta con orario venerdì 15-18; sabato e domenica 10-13 e 15-18 fino al 13 Gennaio, presso il Palazzo Banca d'Alba, via Cavour 4 ad Alba.

venerdì 9 novembre 2018

Kandinskij, l’armonia preservata. Dietro le quinte del restauro



W. Kandinskij, Spitz Rund (1925),
Gamec - Galleria d'Arte Moderna Contemporanea Bergamo, Dono Gianfranco Spajani, 1999


CS

La Fondazione CRC presenta nella sede del Museo della Ceramica di Mondovì un nuovo progetto espositivo realizzato in collaborazione con il Comune di Bergamo, la GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”.

Dopo il successo dello scorso anno, con la presentazione dell’opera Il signor Arnaud a cavallo”di Edouard Manet, la mostra Kandinskij, l’armonia preservata. Dietro le quinte del restauroporta in provincia di Cuneo il dipinto Spitz-Rund, un olio su cartone realizzato nel 1925 dal celebre pittore russo, padre dell’Astrattismo europeo, in prestito dalla Collezione della GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo.
L’esposizione resterà aperta al pubblico da venerdì 16 novembre 2018 a domenica 3 febbraio 2019 e sarà l’occasione per svelare gli esiti dell’intervento di studio e consolidamentorealizzato sul dipinto dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”.
La mostra è pensata come un’esperienza immersiva, che consente al visitatore di scoprire l’opera sotto molteplici prospettive di investigazione: dalla poetica dell’artista alla tecnica esecutiva, sino alla lettura delle fragilità del dipinto che, a causa dei materiali costitutivi e della storia conservativa, ha richiesto un impegno attento e accurato.

Wassilij Kandinskij (1866-1944) dipinge Spitz-Rund durante il periodo di docenza al Bauhaus di Weimar, incarico che svolse dal 1922 al 1925, chiamato da Walter Gropius. L’opera mostra tutta l’influenza della scuola, al punto di esserne considerata una sintesi: è il frutto dell’elaborazione di un nuovo linguaggio pittorico di Kandinskij che in questa fase della sua vita riconduce le linee, prima libere di fluttuare nello spazio pittorico, a forme geometriche elementari come rette, cerchi e triangoli.

Un’importante campagna diagnostica riaccende ora i riflettori sull’opera, entrata a far parte delle Collezioni della GAMeC nel 1999, grazie alla donazione di Gianfranco e Luigia Spajani che includeva, oltre agli esiti maggiori della pittura italiana del Novecento – Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Giorgio de Chirico, Giorgio Morandi, Alberto Savinio, tra gli altri – anche una selezione di artisti stranieri tra cui, oltre a Kandinskij, Hans Hartung, Hans Richter e Roberto Sebastian Matta.

Il percorso espositivo, strutturato in tre differenti sezioni, offre al pubblico strumenti di approfondimento utili a scoprire il dipinto ma anche le diverse fasi che si celano dietro al restauro di un’opera d’arte.
  
Ad accogliere il visitatore, una sequenza di pannelli esplicativi con una rassegna di immagini che permettono di osservare dettagli dell’opera non facilmente distinguibili a occhio nudo, per proseguire con il racconto delle diverse analisi condotte sul dipinto: la seconda sala dell’esposizione ospita infatti la perfetta riproduzione di un laboratorio di restauro, in cui saranno allestite le strumentazioni utilizzate per lo studio dell’opera.Il pubblico è quindi invitato a compiere una sorta di viaggio, passo dopo passo, nel lavoro di studio, osservazione tecnica, indagine diagnostica e restauro, sino allo svelamento dell’opera d’arte.La mostra sarà l’occasione non solo per far conoscere le tecniche e le strumentazioni di indagine più avanzate nel campo del restauro, ma anche per sensibilizzare il pubblico sulla fragilità di queste opere e, al tempo stesso, sulla loro resilienza.
 Siamo molto felici di poter presentare in provincia di Cuneo uno dei capolavori della storia dell’arte” commenta Giandomenico Genta Presidente della Fondazione CRC. “ Un dipinto ricco di fascino di cui possiamo svelare alcuni aspetti più nascosti. Ringraziamo per questo il Comune di Bergamo e la GAMeC, grazie alla cui disponibilità è possibile oggi ammirare quest’opera a Mondovì. Indispensabile è stata la collaborazione del Centro Conservazione e Restauro di Venaria Reale, un’eccellenza a livello internazionale nello studio e nella conservazione delle opere d’arte, con cui proseguiamo la collaborazione iniziata lo scorso anno. Questo nuovo progetto rientra nel programma di interventi artistici e culturali che la Fondazione realizza in provincia di Cuneo per favorire connessioni tra i propri territori di riferimento e importanti realtà museali”.
“Esprimo la profonda gratitudine di tutta la Città nei confronti della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” per aver rispettivamente sostenuto ed eseguito il restauro dell’opera di Kandinskij, patrimonio pubblico conservato alla GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea” aggiunge Nadia Ghisalberti, Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo. “Un’importante iniziativa che vede tra i suoi punti di forza anche la restituzione al pubblico delle approfondite fasi di studio di un capolavoro del Novecento, che Bergamo è orgogliosa di custodire”.
“La Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo è tra i pochi musei italiani a poter vantare un’opera di Kandinskij nelle proprie raccolte. Sin dal 1999 – anno in cui l’imprenditore Gianfranco Spajani e la moglie Luigia donarono la propria collezione alla Città di Bergamo con l’intento di costituire un primo nucleo su cui fondare lo sviluppo delle raccolte del museo –Spitz-Rund è divenuta una delle opere più celebri del nostro patrimonio, e oggetto di importanti prestiti a livello internazionale” spiega Lorenzo Giusti, Direttore GAMeC. “L’apertura di questa mostra, a conclusione di una campagna di indagini diagnostiche che ha permesso di acquisire informazioni preziose sulla storia del dipinto, rappresenta ora un’occasione unica per il pubblico, che ha l’opportunità di ammirare uno dei capolavori del padre dell’Astrattismo fuori dalle mura della GAMeC”.
Il rafforzamento dei rapporti di collaborazione con le istituzioni locali e nazionali rappresenta un’opportunità importante per la nostra Fondazione”, dichiara Stefano Trucco, Presidente del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”. “Siamo grati alla Fondazione CRC per aver reso possibile questo progetto, che permette al pubblico di conoscere più da vicino il mondo del restauro e a noi di raccontare il quotidiano impegno nella ricerca e nella conservazione del patrimonio culturale. La disponibilità della GAMeC e del Comune di Bergamo, che ci hanno affidato un’opera straordinaria, ha fornito ai nostri laboratori un caso di studio molto interessante e complesso, che accresce ulteriormente la nostra esperienza nel campo della conservazione delle opere di arte contemporanea”.



Note biografiche
Wassilij Kandinskij
 (1866-1944) è nato e cresciuto in una famiglia agiata di Mosca. Dopo gli studi in Giurisprudenza decide di rifiutare l’insegnamento universitario per dedicarsi alla pittura, passione che, insieme alla musica – studia e suona pianoforte e violoncello – segnerà l’intera sua esistenza.  Trasferitosi a Monaco di Baviera nel 1896, per venire a contatto con un contesto internazionale e aggiornato, frequenta l’ambito espressionista. Sono anni di intensa produzione, pittorica e teorica: nel 1910, infatti, pubblica Lo spirituale nell’arte , testo in cui espone la sua poetica che vede uniti antinaturalismo, astrazione e sguardo interiore, il tutto contaminato con la musica.L’accensione cromatica e l’amicizia con Franz Marc lo portano a fondare, nel 1911, il movimentoDer Blaue Reiter (Il Cavaliere Azzurro) . Nasce così l’astrattismo lirico, legato a emozioni e sensazioni.Dopo un breve ritorno in Russia, dal 1914 al 1921, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale Kandinskij torna in Germania, chiamato da Walter Gropius a insegnare al Bauhaus, una scuola di architettura e arti applicate all’avanguardia. Qui le sue opere risentono di una virata geometrizzante e di rigore compositivo. La scuola, vista come una roccaforte democratica, viene chiusa nel 1933, con l’avvento del Nazismo, che mette all’indice le opere di Kandinskij il quale si trasferisce a Parigi l’anno seguente, per evitare persecuzioni. Muore a Neuilly-sur-Seine il 13 dicembre 1944.
L’operaSpitz-Rund entra a far parte delle Collezioni della GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo nel 1999, grazie alla donazione di Gianfranco e Luigia Spajani. L’opera dimostra l’internazionalità della Raccolta donata dall’imprenditore bergamasco e da sua moglie che include, oltre agli esiti maggiori della pittura italiana del Novecento – tra cui Enrico Baj, Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Massimo Campigli, Felice Casorati, Giorgio de Chirico, Giorgio Morandi, Alberto Savinio –, anche una variegata selezione di artisti stranieri quali Hans Hartung, Hans Richter e Roberto Sebastian Matta.Considerato il padre dell’Astrattismo, intorno al 1910 Kandinskij approda a una pittura che non imita la natura, ma che scaturisce da una “necessità interiore”, composta da forme e colori che comunicano emozioni. Dopo aver privilegiato strutture nate dall’improvvisazione, a partire dal 1922 rende le forme più geometriche e le campiture cromatiche separate. È una razionalizzazione compositiva legata agli anni dal 1922 al 1933, durante il periodo di insegnamento al Bauhaus, una scuola all’avanguardia di architettura e arti applicate che ha sede prima a Weimar e in seguito a Dessau. Spitz-Rund appartiene a questa fase.Il titolo dell’opera significa “aguzzo-rotondo”, chiaro riferimento alle figure geometriche che la compongono: nel campo monocromo, infatti, geometrie e linee si sovrappongono nello slancio verticale del dipinto, in un dialogo tra forme, suoni e colori. Questi ultimi hanno per l’artista precise corrispondenze: “il triangolo è sempre giallo e risulta tagliente e imprevedibile”, paragonato al suono squillante della tromba, “il cerchio, invece, è figura semplice, complessa e misteriosa, simbolo dell’universo” e viene associato al colore blu, profondo e puro, e al suono grave del contrabbasso o del violoncello, o a quello profondo dell’organo.
Fondazione CRCLa Fondazione CRC è un ente non profit, privato e autonomo, che persegue scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico, attraverso erogazioni di contributi a favore di soggetti pubblici e privati non profit e attraverso progetti promossi direttamente, in partenariato con soggetti del territorio. La promozione di iniziative ed eventi in ambito artistico e culturale rappresenta una delle priorità dell’azione della Fondazione, nella convinzione che l’arte e la cultura costituiscano tasselli fondamentali per lo sviluppo sociale ed economico delle nostre comunità.
GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di BergamoLa GAMeC è stata inaugurata nel 1991. La programmazione diversificata l'ha resa negli anni uno spazio poliedrico in grado di coinvolgere pubblici diversi con attività mirate. Mostre temporanee personali e collettive di artisti internazionali, progetti inediti di emergenti e un ricco calendario di attività collaterali pensate per diverse tipologie di pubblico sono il punto di forza della politica culturale della Galleria, che si pone come luogo dinamico di confronto, approfondimento e integrazione culturale, in continua evoluzione.
Fondazione CCRIl Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” è una fondazione senza scopo di lucro, nata nel 2005 dalla volontà dei soci fondatori di creare un istituto di alta formazione e ricerca per il restauro e la conservazione del patrimonio culturale. Il Centro è sede del Corso di Laurea Magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Torino. L’interazione e lo scambio tra le diverse discipline e competenze fondano la metodologia di lavoro del Centro, impegnato in progetti di elevata complessità al servizio di enti e istituzioni, in stretta coerenza con gli indirizzi formativi.