sabato 22 novembre 2025
Incontro tra arte, storia e cultura al Museo Mallé di Dronero
Incontro con Enrico Perotto
Simone Demaria
giovedì 20 novembre 2025
Roberto Baravalle : Duilio Del Prete. Il cavaliere ardente
disponibile qui : primalpe.it
sabato 15 novembre 2025
Mostro parlante, performance di Flaminia Veronesi a Cuneo
giovedì 13 novembre 2025
Ferdinando Scianna a Saluzzo
martedì 11 novembre 2025
Join - Francesco Segreti
Alchimia, contaminazione di materiali e colori restituiscono una personale analisi del rapporto uomo-natura. L'artista Francesco Segreti si ispira al lavoro di Cocteau, Mondrian, Sol Lewitt, Rothko.
Movimento Artistico Antidoto ringrazia per l'occasione di esporre a Monforte d'Alba
giovedì 6 novembre 2025
Public Programme per Helmut Newton e Ferdinando Scianna
A sinistra: Helmut Newton. Self-Portrait at home, Monte Carlo 1993 © Helmut Newton Foundation. A destra: Ferdinando Scianna, 1998 © Ferdinando Scianna
Sabato 15 novembre, alle 18, al Filatoio primo appuntamento che contestualizza il lavoro dei due celebri fotografi al centro delle esposizioni in corso nell’antico setificio e alla Castiglia di Saluzzo
Con l’apertura dei due grandi progetti espositivi Helmut Newton. Intrecci al Filatoio di Caraglio e Ferdinando Scianna. La moda, la vita alla Castiglia di Saluzzo, prende il via il programma di incontri pubblici Oltre la moda, curato da Monica Poggi e Fondazione Artea, per accompagnare i visitatori alla scoperta di due dei più grandi protagonisti della fotografia del Novecento, approfondendo il modo in cui moda e fotografia dialogano tra loro e si sono evolute nella storia.
Il primo appuntamento del Public Programme, dal titolo Helmut Newton e Ferdinando Scianna: sovvertire le regole, sarà sabato 15 novembre, alle 18, al Filatoio di Caraglio con Monica Poggi, storica della fotografia. L’incontro contestualizzerà il lavoro di Newton e Scianna all’interno di un panorama culturale più ampio. Ripercorrendo le tappe più rilevanti dello sviluppo del linguaggio della fotografia di moda, il discorso evidenzierà le rispettive peculiarità e la capacità espressa da entrambi di ridefinire i canoni della rappresentazione di questo genere.
I momenti di approfondimento previsti dal Public Programme proseguiranno fino a febbraio 2026 e proporranno incontri e dialoghi con esperti di fotografia, moda e cultura visiva, anche fuori dalla provincia. Un’occasione per leggere e contestualizzare il lavoro dei due grandi autori, e per riflettere sulle intersezioni fra fotografia, produzione, collezionismo e società contemporanea.
La partecipazione agli appuntamenti è libera e gratuita, fino a esaurimento posti, con prenotazione obbligatoria su Eventbrite (link).
Qui di seguito, i successivi due incontri pubblici che si svolgeranno al Filatoio di Caraglio e all’antico Palazzo Comunale di Saluzzo nel corso del 2025.
Sabato 29 novembre – ore 18
Il Filatoio, Caraglio
Nuovi sguardi. La rappresentazione dei corpi femminili oggi
L’incontro racconterà il modo in cui oggi, in rottura rispetto al passato, l’editoria di moda cerchi di guardare a corpi considerati non conformi. Particolare attenzione sarà rivolta alle riviste e ai fotografi che stanno contribuendo a ridefinire i canoni della rappresentazione, in un’ottica di sempre maggiore inclusività e riconoscimento delle diversità.
Relatrici: Chiara Bardelli Nonino, photo editor Harper’s Bazaar, e Monica Poggi, storica della fotografia.
Venerdì 12 dicembre – ore 18
Antico Palazzo Comunale, Saluzzo
Incontri che cambiano la vita. Amicizie nel mondo della fotografia
Attraverso il coinvolgimento di importanti storici della fotografia, l’incontro racconterà quanto il confine fra reportage e moda sia stato labile negli anni. Con esempi celebri come quelli di Robert Capa e Ferdinando Scianna, gli ospiti evidenzieranno quanto grandi autori del passato e del presente siano stati in grado di non farsi definire da un unico genere fotografico
Relatori: Ferdinando Scianna, fotografo, Gabriel Bauret, curatore, Monica Poggi, storica della fotografia, e Davide De Luca, direttore Fondazione Artea.
La mostra Helmut Newton. Intrecci al Filatoio di Caraglio (via Matteotti 40) è promossa e organizzata da Fondazione Artea e curata da Matthias Harder. È realizzata in collaborazione con la Helmut Newton Foundation e il Comune di Caraglio, grazie al contributo della Fondazione CRT, della Fondazione Compagnia di San Paolo e della Fondazione CRC, con il supporto del Museo Lavazza e di Confindustria Cuneo, e con il patrocinio della Provincia di Cuneo. È visitabile fino al 1° marzo 2026, il giovedì e il venerdì dalle 15 alle 19 e il sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 19.
Il progetto Ferdinando Scianna. La moda, la vita alla Castiglia di Saluzzo (piazza Castello, 1), curato da Denis Curti, è promosso e organizzato dal Comune di Saluzzo e della Fondazione Artea ed è reso possibile, oltre alle collaborazioni con la Fondazione Torino Musei, la GAM di Torino e la Fondazione Arte CRT, anche grazie al supporto del Museo Lavazza, di Confindustria Cuneo, della Fondazione Amleto Bertoni con Terres Monviso, e con il contributo dell’ATL del Cuneese e il patrocinio della Provincia di Cuneo. Accoglierà i visitatori fino al 1° marzo 2026, il venerdì dalle 15 alle 19 e sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 19.
Le due mostre in dialogo tra loro approfondiscono aspetti inediti o poco esplorati nelle carriere dei due autori, offrendo al pubblico due visioni complementari della moda, vista da Helmut Newton come provocazione dell’immaginario e da Ferdinando Scianna come racconto della vita.
Per biglietti e informazioni visitare il sito www.fondazioneartea.org.
La Galleria Borghese. Da Raffaello a Bernini. Storia di una collezione
A partire dalla figura di Scipione Caffarelli Borghese (1577–1633), tra le personalità più significative del panorama culturale della Roma del Seicento, la mostra racconta la nascita di una nuova idea di collezionismo: sistematico, visionario, capace di anticipare il gusto e le tendenze artistiche del tempo.
Attraverso una selezione di capolavori provenienti dalla Galleria Borghese – raramente esposti al pubblico – il percorso restituisce la straordinaria parabola di un collezionista che fece della sua raccolta un teatro del bello e della conoscenza.
«Nell’apparente disordine della collezione di Scipione Borghese – spiega il curatore Ettore Giovanati – si può riconoscere la chiave interpretativa di un insieme artistico eterogeneo, privo di un criterio unificante, ma capace di incarnare una delle più compiute espressioni del collezionismo moderno, dominato dalla bellezza che nasce dal libero dialogo tra le arti».
Gli spazi del Complesso Monumentale di San Francesco ospitano dipinti rappresentativi delle diverse scuole pittoriche italiane tra Cinquecento e Seicento, offrendo al visitatore una panoramica sulle trasformazioni che segnano il passaggio dal Rinascimento al Barocco.
Tra le opere esposte figurano il Ritratto di frate domenicano di Tiziano Vecellio, Autunno e Primavera di Jacopo Bassano, il Ritratto di uomo attribuito a Raffaello, la Sacra Famiglia con san Giovanni Battista e angeli di Battista Dossi, la Fuga in Egitto del Cavalier d’Arpino, e il Sonno di Gesù di Lavinia Fontana, prima donna a ricevere commissioni pubbliche di rilievo nella Roma di inizio Seicento.
La mostra si conclude con la sezione dedicata ai grandi maestri del Barocco: la Danza campestre di Guido Reni, l’Autoritratto in età matura e la Capra Amaltea di Gian Lorenzo Bernini, emblemi della sua prodigiosa versatilità tra pittura e scultura.
Discendente di una famiglia senese affermatasi a Roma nel tardo Cinquecento, Scipione Borghese fu nominato cardinale nel 1605, anno dell’elezione al soglio pontificio di suo zio Camillo Borghese, papa Paolo V. La sua raccolta, tra le più ambiziose dell’epoca, riuniva sculture classiche e moderne, dipinti del Rinascimento e opere contemporanee, riflettendo un gusto colto e internazionale.
La mostra offre così una riflessione sul collezionismo come pratica culturale e politica, in cui l’arte diventa strumento di rappresentazione e di potere, ma anche di dialogo tra epoche diverse.
Il percorso
Gli spazi del Complesso Monumentale di San Francesco ospitano alcuni dipinti identificativi delle diverse “scuole pittoriche”, che contraddistinguono l’arte italiana in epoca rinascimentale e barocca, frutto del collezionismo onnivoro ed eclettico di Scipione Borghese, ma soprattutto del suo giudizio critico nella scelta di opere d’arte, all’insegna della qualità e della bellezza.
La raccolta Borghese si configura come un repertorio vivo del cambiamento artistico in atto all’epoca, in cui la selezione delle opere non risponde solo al criterio estetico, ma anche al desiderio di rappresentare una visione del mondo: colta, ambiziosa, moderna.
Accanto a opere di maestri della scuola veneta, come Tiziano, di cui è esposto il Ritratto di frate domenicano espressione dello stile più tardo dell’artista, e Jacopo Bassano con Autunno e Primavera, si trovano capolavori della scuola dell’Italia centrale, caratterizzata da rigore disegnativo e costruzione prospettica, esemplificata dal Ritratto di uomo (1500 ca.) di Raffaello. Espressione dei principi pittorici della scuola ferrarese è la Sacra Famiglia con san Giovanni Battista e angeli (1535-1542 ca.) di Battista Dossi, che unisce lirismo e invenzione.
La transizione verso il Seicento è documentata da un artista come il Cavalier d’Arpino, autore dell’olio su rame raffigurante la Fuga in Egitto (1595 ca.). Di particolare rilievo è il Sonno di Gesù (1591) di Lavinia Fontana. Artista di incredibile talento, è stata la prima donna a ricevere commissioni pubbliche: in seguito al trasferimento a Roma, dall’aprile del 1604 lavora per i più importanti mecenati romani tra cui proprio papa Paolo V e il nipote Scipione Borghese.
Lungo il percorso si incontra Orbetto con un’opera di estrema raffinatezza eseguita su lavagna, esempio di sperimentazione tecnica tanto apprezzata dal cardinale Scipione. La mostra si conclude con alcune opere dei più grandi maestri e massimi esponenti del Barocco, come Guido Reni, presente con la tela Danza campestre che immortala in un paesaggio collinare un gruppo di contadini, dame e signori del luogo intenti a seguire il suono del liuto e della viola.
Accanto al maestro bolognese fa il suo ingresso in mostra Gian Lorenzo Bernini con Autoritratto in età matura, una delle più significative rappresentazioni che l’autore produsse di sé stesso. Di Bernini è esposta anche la Capra Amaltea (1615), che si pensa possa essere una delle prime opere in marmo eseguite dall’artista. Insieme testimoniano la sua versatilità e padronanza nell’arte della pittura e della scultura.
Il progetto di allestimento, ideato appositamente per la ex chiesa di San Francesco, riutilizza e adatta le strutture create per le precedenti esposizioni, in un’ottica di sostenibilità ambientale e di riduzione dell’impatto degli eventi culturali promossi dalla Fondazione CRC.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da Allemandi, con contributi scientifici a cura di Ettore Giovanati, con la partecipazione di Lucia Calzona e Antonio Iommelli.
Laboratorio Cuneo: un nuovo triennio tra bellezza e partecipazione
Le iniziative espositive che si susseguiranno nel corso del prossimo triennio al Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo si ispirano ai principi di bellezza e partecipazione, di accessibilità e sostenibilità, dando così forma concreta alla definizione di bene culturale come “testimonianza avente valore di civiltà”.
Complesso Monumentale di San Francesco
Via Santa Maria, 10, 12100 Cuneo CN
fondazionecrc.it
Orari
Martedì – venerdì: 15.30 – 19.30 (al mattino aperto su prenotazione per scuole e gruppi);
Sabato – domenica: 10 – 19.30 con orario continuato.
Ingresso
Libero e gratuito
I possessori del biglietto di ingresso alla mostra avranno diritto ad accedere con tariffa ridotta alle Gallerie d’Italia di Torino, Milano, Vicenza e Napoli, fino al 30 giugno 2026.
Presentazione di Quanto - il diario
L’ingresso all’happening è libero, con prenotazione consigliata al cell. 347-5977883.
L’autore Stefano Venezia fonda la sua ricerca sui valori della diversità e dell’espressività di ogni persona, pilastri di un percorso che unisce arte, natura e territorio. QUANTO – il diario nasce da questa visione e si propone come esperienza collettiva, dove ogni partecipante è protagonista.
La presentazione del libro è concepita come un intervento artistico partecipativo, in cui il pubblico è coinvolto attivamente attraverso un gesto semplice ma potente: scrivere sul retro di una cartolina rossa, rispondendo alla domanda di una tela dipinta, simbolo del progetto. Le cartoline compongono un’opera collettiva effimera, visibile nello spazio della libreria Belgravia.
QUANTO è più di un libro, è un invito a esserci davvero, senza giudizio. Per chi sente il bisogno di ritrovare il proprio tempo, per chi cerca spazi dove poter essere sé stesso e dare valore alle proprie scelte, per chi desidera connessione con gli altri e con il territorio.
Al termine dell’incontro, una vetrofania rossa viene rilasciata allo spazio ospitante, come segno visibile del passaggio e dell’accoglienza.
L’happening è parte del progetto ROSSOCUBO © che dal 2002 attiva esperienze relazionali centrate sul tempo personale, l’ascolto e la consapevolezza. Le azioni intrecciano arti visive, happening e pratiche partecipative, dove ogni persona è co-creatrice dell’opera.
La Cevitou è un’associazione culturale senza scopo di lucro nata nel 1994 e radicata in Valle Grana, valle occitana del Cuneese. Con sede a San Pietro, Monterosso Grana (CN), opera per tutelare, valorizzare e innovare il patrimonio culturale, sociale e ambientale delle aree interne, in rete con enti e comunità del territorio.
È ente gestore dell’Ecomuseo Terra del Castelmagno, un sistema diffuso di luoghi, percorsi e progetti che mettono in relazione memoria, paesaggi e vita quotidiana della valle.
Dal 2020 La Cevitou è anche casa editrice: Edizioni La Cevitou pubblica libri che danno voce ai saperi collettivi e alla “bellezza marginale”, mettendo in dialogo comunità, paesaggi e persone.
Info:
https://www.terradelcastelmagno.it/casa-editrice/
https://www.facebook.com/libreria.belgravia/
mercoledì 5 novembre 2025
Concerto del pianista Massimiliano Genot alla Fondazione Casa Delfino di Cuneo
Risorgimenti Musicali: Il pianismo italiano del periodo post unitario"
Con musiche di Giuseppe Unia, Carlo Rossaro, Alessandro Longo
Sabato 15 novembre 2025, alle ore 16
ingresso libero,
Fondazione Casa Delfino
c.so Nizza 2, Cuneo
domenica 2 novembre 2025
Luoghi dismessi
Mostra personale di Gianni Martia Tessari
Centro Civico e Culturale
sabato 1 novembre 2025
Fausto Balbo
Le sale ottocentesche di Palazzo Samone a Cuneo si trasformano in un paesaggio sonoro inedito con SonicWunderkammer, la personale di Fausto Balbo organizzata dall’Associazione Culturale Origami nell’ambito della rassegna Fonorama.
La mostra propone un’immersione nelle sculture sonore dell’artista di Garessio, che abitano gli spazi come presenze vive: dialogano, si contaminano e si attivano al passaggio del visitatore. Ne nasce un ambiente eterogeneo e intimo, una vera e propria “camera delle meraviglie del suono”, dove ascolto e percezione diventano esperienze profonde e multisensoriali.
SonicWunderkammer nasce dal desiderio di partire dal suono per attivare nuove forme di ascolto e di relazione con lo spazio. Le opere di Balbo intrecciano memoria, materia e tecnologia, rivelando una poetica personale in cui la macchina non è più semplice strumento, ma organismo vivo capace di generare emozioni e riflessioni. Il percorso, articolato tra le opere più recenti, invita il visitatore a scoprire il suono nella sua dimensione più intensa e immediata, offrendo uno sguardo originale e poetico sulla tecnologia e sul tempo che scorre.
Fausto Balbo (Garessio, CN, 1970) è un artista che realizza sculture sonore autonome, in cui il suono si manifesta attraverso il movimento di elementi sensibili a forze invisibili. Dopo anni di sperimentazione nella costruzione di strumenti musicali, ha sviluppato una ricerca che unisce arte, tecnologia e materia, dando vita a opere in cui il performer scompare e il suono nasce da processi autonomi. Utilizza materiali di riciclo e retrotecnologia, reinterpretandone la funzione per esplorare ciò che agisce nell’invisibile: vibrazioni, suoni, campi elettromagnetici e impulsi che mettono in moto la scultura. Le sue opere rendono percepibile l’impercettibile, trasformando l’insondabile in esperienza sensoriale e invitando lo spettatore a riflettere sull’equilibrio imperfetto e probabilistico che regola la realtà del tutto.
Ingresso libero
Con il patrocinio del Comune di Cuneo
Con il contributo della Fondazione CRC


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