giovedì 22 maggio 2025

Mostra di Candida Rabbia alla Galleria Arte+

Tralusi 'n poesìa

23 maggio - 8 giugno 2025

Galleria ARTE+ 

via chiusa pesio 8 - Cuneo.









[dal comunicato stampa]

Ho il piacere di ospitare Candida Rabbia, pittrice cuneese, delicata acquerellista che ha alle spalle numerose mostre sia in Italia che all'estero. I suoi lavori raccontano la natura: dal paesaggio agli animali, dai cieli agli uccelli, dove emozione e poesia si uniscono in morbide visioni; I colori caldi e delicati esprimono il sentimento e la passione con cui l'artista coglie e descrive l'essenza del soggetto rappresentato. Candida, innamorata della lingua piemontese, titola ogni sua opera con una frase in dialetto che ne descrive con sottile delicatezza e sintesi il soggetto raffigurato. La mostra dal titolo “Tralusi 'n poesìa" (Trasparire in poesia) sarà inaugurata venerdì 23 maggio alle ore 18,00. L'esposizione proseguirà fino a domenica 8 giugno con i seguenti orari: venerdì, sabato e domenica, h. 15,30 - 19,30


 

Emanuela Sandu vince il Concorso di Arti Grafiche Attilio Mussino

 


Il concorso, indetto dal Comune di Vernante insieme a Noau | officina culturale,
ha invitato illustratori under 30 a misurarsi con il tema «ridere a crepapelle»

Giovedì 15 maggio si è riunita a Vernante la giuria del primo Concorso di Arti Grafiche Attilio Mussino per giovani illustratori under 30, indetto dal Comune di Vernante insieme a Noau | officina culturale, con il supporto della Pro Loco di Vernante, con il patrocinio dell’Istituto comprensivo di Robilante e sotto gli auspici del Centro per il Libro e la lettura.
 
La giuria, composta dagli illustratori e fumettisti Claudio Giordano, Marco Paschetta, Lorena Canottiere e da Sara Rubeis e Luisa Pellegrino di Noau | officina culturale, dopo un’attenta analisi dei lavori ricevuti secondo i seguenti parametri - aderenza al tema del concorso, riflessioni e rappresentazioni intorno al tema «ridere a crepapelle», originalità nell’affrontare il tema del concorso, efficacia narrativa del lavoro, padronanza della tecnica utilizzata - ha premiato con giudizio unanime l’illustrazione «Scoppiare dal ridere» di Emanuela Sandu, che ha saputo cogliere e trasformare lo spirito collodiano ironico e irriverente costruendo un’immagine dall’efficacia narrativa, completamente aderente al tema, divertente, tecnicamente precisa e originale. Nata nel marzo del 1998 in una piccola cittadina della Romania, Sandu è cresciuta a Roma, dove vive e lavora; è attiva anche nell'ambito della street art.
 
Oltre a vincere un premio in denaro di 500 euro, Sandu sarà ospite di Imaginé, piccolo festival della narrazione per figure, che si terrà a Vernante sabato 20 e domenica 21 settembre. Il tema dell'ottava edizione del festival sarà «Selvatico»: selvatico di pianta, che nasce spontaneamente e cresce e vegeta senza cure, ma anche ricoperto di selve, di piante selvatiche, e ancora di animale, che vive in libertà. Qual è il rapporto dell’uomo con il selvatico, con l’incontrollabile, non addomesticato e al contempo cos’è rimasto di quel selvatico nell’uomo e nel bambino? Il festival indagherà la selva montana e il nostro rapporto con piante e animali attraverso una serie di workshop e incontri per adulti, bambini e ragazzi insieme agli illustratori ospiti Irene Penazzi, Marco Paschetta e Chiara Raineri. Informazioni su www.festivalimagine.it.

Festa d'arte a Guarene



Questo fine settimana si inaugurano diverse mostre d'arte a Guarene alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

Appuntamento  24 maggio dalle 17 alle 19.30

Palazzo Re Rebaudengo, Guarene | h 17
Inaugurazione di
M.U.E. Anime Sradicate, Andrea Di Lorenzo e Byron Gago
A cura di Kittima Chareeprasit

Hai mai visto due animali che si scontrano?, Valentina Furian
A cura di Yueh-Ning Lee

Deltitnu, Montecristo Project
A cura di Ursula Pokorny

Mostre finali della 19 edizione dello Young Curators Residency Programme coordinato da Michele Bertolino

Le tre mostre riflettono sui temi della memoria, della trasformazione e della fragilità, esplorando pratiche artistiche nel contesto italiano contemporaneo. M.U.E. Anime sradicate riunisce le opere di Andrea Di Lorenzo e Byron Gago, che indagano i mutamenti dei paesaggi urbani e naturali attraverso fotografia scultorea e installazioni video. Have You Ever Seen Two Animals Fighting?, personale di Valentina Furian, propone lavori site-specific che immaginano scenari speculativi sul ruolo e sulla vulnerabilità dei monumenti. Deltitnu di Montecristo Project analizza le dinamiche sociali da una prospettiva storica, instaurando un dialogo con l’architettura di Palazzo Re Rebaudengo.

Sempre alle 17, a Palazzo Re Rebaudengo, inaugurerà la mostra Tracce d’arte che ha coinvolto le Scuole Primarie di Guarene in un percorso di avvicinamento all’arte contemporanea. 
Il progetto Tracce d’arte nasce con l’intento di coinvolgere le Scuole Primarie di Guarene in un percorso di avvicinamento all’arte contemporanea. Il lavoro di quest’anno si è concentrato in modo particolare sull’opera Paesaggi corporali di Binta Diaw, un’artista che attraverso l’analisi fotografica del proprio corpo interroga il concetto di autobiografia, le questioni legate all’appartenenza, alla discendenza e alla memoria. La mostra Tracce d’arte chiude e racconta il lavoro realizzato dalle classi, per condividerlo con tutti i pubblici e in particolare con la comunità di Guarene.
Tracce d'arte è a cura del Dipartimento Educativo della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, in collaborazione con le Scuole Primarie di Guarene Capoluogo e Vaccheria e con il sostegno del Comune di Guarene.

Parco d'arte Sandretto Re Rebaudengo, Guarene | h 18
Partenza da Palazzo Re Rebaudengo verso il Parco d'arte per lo svelamento
dell'installazione Une Machine à Jouer di Parasite 2.0 
e delle opere Cherepaha (Letdown) di Sanya Kantarovsky e Altalena di Francesco Arena.

Insieme, le installazioni di Parasite 2.0 e di Sanya Kantarovsky daranno vita a uno spazio ludico per bambine e bambini.

La Banda Musicale Città di Alba "Ars et Labor" accompagnerà nel tragitto da Palazzo Re Rebaudengo al Parco d'Arte.

Aperitivo a seguire al parco

lunedì 19 maggio 2025

LA MEMORIA DELLA CITTÀ presenta CUNEO AI LIMITI



La memoria della città, progetto editoriale ideato da Giorgio Olivero che ha come obiettivo quello di raccogliere e conservare fotografie antiche, contemporanee e future di Cuneo, presenta il suo terzo volume: “Cuneo ai limiti”, fotografie di Pierluigi Manzone.

Dopo l’affascinante accademico bianconero di Alberto Lagomaggiore in “Cuneo zone di confine” (edito nel 2020), dalle rigorose inquadrature ritraenti in modo formale aree urbane amate dai cuneesi e zone periferiche forse meno note ma comunque accattivanti, affiancate da precedenti ricerche sperimentali dai marcati riferimenti agli anni settanta-ottanta, troviamo il lavoro di Christian Grappiolo, “Unboxing Cuneo” (edito nel 2023 come prototipo non commercializzato). 

Una ricca ricerca sulla città realizzata con delle pinholecamera cilindriche autocostruite. Una lettura di Cuneo eseguita con uno stenoscopio, un minuto forellino che sostituisce l’ottica della fotocamera e che permette, in questo caso, riprese più libere, spensierate, dalle forme sempre leggibili ma nebbiose e dalle prospettive esaltate, quasi oniriche. Infine nel dicembre 2024 viene pubblicato il terzo libro della collana: Cuneo ai limiti. Più di ottanta immagini a colori realizzate da Pierluigi Manzone con una piccola fotocamera a mano formato 24x36. Immagini di paesaggio urbano dal marcato sapore vernacolare, dalla ricercata estetica del luogo ma volutamente prive di qualsiasi valore contemplativo. Un viaggio attraverso l’estrema periferia della città, quei territori che sono già, senza esserlo ancora, area urbana.

Quelle zone residenziali ai limiti, che “terminano dove inizia la campagna”. Un limite forse invalicabile, forse no, che varia in base alle scelte dei residenti, alle generazioni, ai capricci di una economia fuori controllo, spostandosi nel tempo avanti o all’indietro. Non una lettura critica della città, nessuna denuncia voluta, un semplice viaggio documentaristico, a volte ironico, attraverso la città presente ma soprattutto futura; molto pensato per quelli che verranno tra venti o trent’anni. 

Interverranno Daniela Giordi (Restauratrice. Esperta in tecniche, materiali e storia della fotografia. Svolge attività divulgativa e di formazione in ambito nazionale e comunitario) e Giorgio Olivero (Fotografo. Curatore di mostre e libri fotografici. Ideatore del progetto “La memoria della città”).

Sabato 24 maggio 2025 ore 17 presso la Sala Conferenze dell’Ordine dei Geometri e Geometri Laureati della provincia di Cuneo Cuneo via San Giovanni Bosco 7h.

Info: segreteria@collegio.geometri.cn.it

Mostra di Marina Falco e Mario Conte a Demonte

Mario Conte “Silenzi” / Marina Falco “Storie”

a cura di Enrico Perotto in collaborazione con Silvio Rosso
Catalogo a cura di Cornelio Cerato Hobby Foto Cuneo

24 maggio - 22 giugno 2025
inaugurazione sabato 24 maggio ore 17 sala delle feste di Palazzo Borelli

Palazzo Borelli 

via Martiri e Caduti per le Libertà 1, 
A cura di Enrico Perotto, in collaborazione con Silvio Rosso.

La mostra è aperta fino a Domenica 22/6 con i seguenti orari:
venerdì 16,30/18-- sabato e domenica 10,30/12-16,30/18.
Info: amicididemonte@gmail.com








sabato 17 maggio 2025

Inviti di Ulisse : Appuntamento del 23 maggio 2025


venerdì 23 maggio 2025, alle ore 16, con ingresso libero, presso la Fondazione Casa Delfino-Sartoris in corso Nizza 2, Cuneo, verrà proiettato il videospettacolo Manon, balletto con musiche di Jules Massenet



 

martedì 13 maggio 2025

Idee in sella: un doppio appuntamento in Valle Grana con l’artista Stefano Venezia



La rassegna EXPA – Esperienze X Persone Appassionate propone un tris di appuntamenti concentrati nel fine settimana del 24 e 25 maggio a Monterosso Grana.

Durante le due giornate l’artista cuneese Stefano Venezia interverrà in maniera diffusa sul territorio con il progetto ROSSOCUBO, attraverso il quale dal 2002 l’artista stimola i partecipanti alla riflessione sul valore del tempo personale e il tempo dedicato alle proprie passioni.

Sabato 24 maggio, il ritrovo è alle ore 15 presso il Museo Terra del Castelmagno (Via Mistral 89, San Pietro di Monterosso Grana): insieme a Stefano Venezia e a Noemi Silvestro, guida escursionistica dell’ecomuseo si andrà alla scoperta del territorio con una facile passeggiata e alcune soste in luoghi suggestivi dove avrà luogo l’happening itinerante e i partecipanti potranno mettersi in gioco rispondendo in forma anonima a tre precise domande. Il rientro e la fine delle attività è previsto alle ore 18 circa.

L’evento sarà anche occasione per presentare il diario di viaggio “QUANTO” (2025, Ed. La Cevitou) frutto del viaggio Cuneo-Venezia realizzato dall’artista nell’agosto del 2024 con  l’ausilio di mezzi sostenibili come il treno e la bicicletta. La pubblicazione contiene il risultato dell’esperienza artistica collettiva itinerante in nove tappe, testimone di una comunità accogliente.

Domenica 25 maggio, si replicherà l’happening itinerante partendo alle 15 dal Campeggio Roccastella di Monterosso Grana con le azioni sul Sentiero del Sarvanot. Il rientro e la fine delle attività è previsto alle ore 18 circa.

La fruizione del percorso è libera, i due itinerari di intervento dell’artista sono percorribili anche da persone non vedenti e ipovedenti e sono consultabili sul sito https://www.terradelcastelmagno.it/rossocubo-idee-in-sella/.

Inoltre, grazie alla collaborazione con l’associazione Torino al Buio, sabato 24 maggio, ore 19 si terrà la cena al buio presso la Trattoria Aquila Nera di Monterosso Grana. L’esperienza culinaria si svolgerà in totale oscurità e i partecipanti saranno condotti al tavolo, serviti e assistiti durante tutta la serata da persone non vedenti. Questo favorisce l’empatia e la solidarietà tra organizzatori e i partecipanti, andando ad ampliare l'esperienza del cibo attraverso il tatto, l’udito, il gusto e l’olfatto.

La prenotazione è obbligatoria tramite il modulo http://www.torinoalbuio.it/, con un costo di € 35/persona comprensivo di donazione all’associazione. 

Maggiori info +39 3294286890 o a expa.terradelcastelmagno@gmail.com

Stefano Venezia: artista visivo cuneese, applica una formazione tecnica e metodica nel tradurre i sentimenti. Con il progetto ROSSOCUBO coinvolge attivamente i presenti con azioni itineranti che suggeriscono di scambiarsi il tempo, bisogno primario, in una modalità aperta e partecipativa, dove il risultato è un’espansione dell’azione creativa, impronta della volontà dell’artista e delle persone coinvolte.

Stefano sottolinea: “se davvero fossimo liberi da ogni logica, quanto impegno daremmo senza riserve per un'emozione irripetibile in grado di mutarci!“

In generale, la sua pratica artistica, così radicata nella quotidianità, oltre ad un’espressione personale diviene strumento di connessione e rinnovamento, il quale genera esperienze e nuovi spazi di relazione.

Questo appuntamento fa parte dell’undicesima edizione della rassegna EXPA - Esperienze X Persone Appassionate realizzata dall’Ecomuseo Terra del Castelmagno, con il contributo di Regione Piemonte,

Idee in sella: un doppio appuntamento in Valle Grana con l’artista Stefano Venezia
Sabato 24 e domenica 25 maggio
associazione culturale L a C e v i t o u
Ecomuseo “Terra del Castelmagno”
Via Mistral 89 – fraz. S. Pietro - 12020 Monterosso Grana
Cell.329.42.86.890– www.terradelcastelmagno.it – ecomuseo@terradelcastelmagno.it - expa.terradelcastelmagno@gmail
Fondazione CRC, Banca di Caraglio e Generali Assicurazioni, con il patrocinio di Unione Montana Valle Grana, Terres Monviso, Monviso Biosphere e Rete Ecomusei Piemonte.
Per saperne di più: https://www.terradelcastelmagno.it/expa-esperienze-per-persone-appassionate/

lunedì 12 maggio 2025

Matteo Olivero : Un percorso di arte e di vita

A cura di Ivana Mulatero e Antonio Musiari

11 maggio – 7 settembre 2025
La mostra è visitabile dall’11 maggio al 7 settembre 2025
sabato e domenica ore 15:00 -19:00
e in altri giorni su prenotazione con ingresso libero e gratuito

Museo Civico Luigi Mallé

via Valmala 9 - Dronero (Cuneo)

La mostra è ideata da Museo Mallé, Mamo Educational Foundation 
e Accademia Albertina di Belle Arti di Torino
Con il contributo della Fondazione CRT e il sostegno del Comune di Dronero e della Regione Piemonte





[dal comunicato stampa]

Nel trentesimo anniversario del Museo Mallé la mostra dedicata a Matteo Olivero Un percorso di arte e di vita 90 opere tra dipinti, bozzetti, sculture, disegni e documenti a cura di Ivana Mulatero e Antonio Musiari Domenica 11 maggio 2025 alle ore 17:00, Il Museo Luigi Mallé di Dronero omaggia la figura di Matteo Olivero (borgata Villa di Acceglio, 1879 – Saluzzo, 1932) con la grande mostra che documenta un percorso di arte e di vita. 

L’esposizione, curata da Ivana Mulatero, direttrice del Museo Mallé, e da Antonio Musiari, docente titolare di Storia dell’Arte dell’Accademia Albertina di Torino e coordinatore del Comitato Scientifico dedicato all’opera di Matteo Olivero, si avvale del comitato organizzatore composto da Maria Grazia Brondino, Carmen Valoti, Francesco Revello, Oriana Zagnoni Zerbini e Piero Zagnoni. La mostra monografica, ricca di oltre novanta opere, è di particolare significato perché realizza il progetto di iniziative dedicate a questo pittore divisionista che il Museo Mallé aveva in programma fin dai primi anni Duemila. Diversi sono i fili del passato che si intrecciano nell’esistenza di Matteo Olivero con Dronero, nella quale giunse bambino per frequentarvi i primi anni di scuola. Basti pensare che egli si introdusse inconsapevolmente anzitempo in casa Mallé dove il 7 aprile 1881 fu redatto il testamento del padre. In tale documento, registrato dal notaio Paolo Mallé, si espresse la volontà genitoriale, adempiuta dal 1888 grazie alla concorde e risoluta vedova, Lucia Rosano, madre e modella che decise di vendere i beni di famiglia pur di sostenere gli studi del figlio prima a Cuneo, presso la Regia Scuola Tecnica, poi a Torino per formarsi come pittore. 

Nelle aule dell’Accademia Albertina di Belle Arti, sotto la guida di Giacomo Grosso, Paolo Gaidano, Andrea Tavernier e altri validi maestri, il giovane artista già dal triennio preparatorio si rivelò padrone di una gamma di tecniche che seppe valorizzare con la precisione e l’accuratezza testimoniate in mostra da alcuni esempi. Le cinque sezioni cui afferiscono le opere esposte prendono avvio dagli spunti biografici che culminano nello splendido Ritratto della madre nel costume della Val Varaita. Il percorso prosegue con soggetti di realismo sociale e scorci di una Dronero di acque e fucine, esaltando poi una serie di paesaggi delle Alpi Cozie. 

Fanno da contrappunto incontri e amicizie riversati in intensi ritratti e la spiritualità pervasiva in dialogo con scenari di montagna. Le vette, tema prediletto, esprimono la religiosità del pittore inscindibile dall’elevazione verso un Cielo che a grande altezza appare più vicino. La scelta delle opere – in prevalenza dipinti e disegni – contribuisce ad arricchire la conoscenza della produzione, ingente e in via di riscoperta, custodita sia in collezioni pubbliche, sia in raccolte private. Numerosi inediti, provenienti per quanto riguarda il patrimonio artistico pubblico dalle Collezioni Civiche e dal Fondo Olivero dell’Archivio Storico della Città di Saluzzo, sono accostati a prestiti da dimore private anche geograficamente assai distanti dall’area meglio attestata di diffusione della pittura di Olivero. A tali inediti fa riscontro una selezione di dipinti noti che ricevono nuova luce dalla collocazione in rapporto ai soggetti e al metodo di lavoro cui l’artista affidava una poetica che sta riemergendo in tutta la sua complessità e che lo conferma tra i protagonisti della pittura non soltanto italiana dei primi tre decenni del Novecento. 

 Public Program al Museo Mallé 

Domenica 18 maggio – INTERNATIONAL MUSEUM DAY – ore 17 Incursione fotografica: “A come Albero – Uno sguardo a 360° su un mondo (solo apparentemente) silenzioso” a cura del M.D.F (Movimento per la Decrescita Felice) 

 Sabato 31 maggio – ore 17 al Museo Mallé Cartella d’autore “Figure d’acciughe”, opera inedita Anciua fola di Ugo Nespolo 

Sabato 14 giugno – ore 17 al Museo Mallé Conferenza di Flavio Marzo, Capo Dipartimento di Conservazione all’Università di Cambridge 

Domenica 6 luglio – ore 9.30-12 / 14-17 varie località di Dronero “Itinerario oliveriano in una Dronero di acque e fucine”, percorsi guidati dai volontari della Delegazione Fai Saluzzo che accompagnano il pubblico alla ricerca di punti caratteristici della cittadina immortalati nei dipinti da Matteo Olivero ed esposti in mostra al Museo Mallé. 

Domenica 7 settembre – ore 16 al Museo Mallé Conferenza di Cesare Pagliero, Restauratore del dipinto di Matteo Olivero “Marina di Sturla” Successivi appuntamenti saranno tempestivamente comunicati. La mostra è corredata da un catalogo a cui verrà dedicata una presentazione apposita con una conferenza del Professor Antonio Musiari.

Reportage fotografico di Domenico Olivero


















Ornella Rovera - Nature Primordiali in simbiosi con l'essere

a cura di Enrico Perotto

17 maggio - 15 giugno 2025
inaugurazione sabato 17 maggio ore 17.30
dal giovedì alla domenica ore 15,30-18,30
ingresso libero e gratuito

Fondazione Peano

corso Francia,  47 - Cuneo





[dal comunicato stampa]

Fondazione Peano è lieta di annunciare l'inaugurazione, sabato 17 maggio alle ore 17,30, della la nuova mostra della stagione espositiva 2025. Si tratta di “NATURE PRIMORDIALI in simbiosi con l'essere”, una personale di Ornella Rovera, - artista torinese che si caratterizza per una ricerca basata sulla contaninazione di linguaggi, in primis quello scultoreo e quello fotografico – a cura di Enrico Perotto. 

«Materie e immagini fotografiche associate tra loro come elementi portatori di energia vitale, presenza di elementi oggettuali considerati come metafore delle ere primordiali della Terra e come simbologie del corpo femminile e della sua condizione esistenziale: queste sono le principali linee guida del lavoro artistico di Ornella Rovera, in cui si riscontrano una tendenza concettuale alla contaminazione di più linguaggi espressivi e una personale volontà di sondare le potenzialità comunicative degli elementi fisici utilizzati, attraverso l’ideazione di suggestioni ottiche e segniche, oltre che di metafore visive e costruzioni di forme tridimensionali elementari, che nel loro insieme evocano immaginari intrecci tra vita umana e vita della natura, considerata attraverso i suoi elementi costitutivi: terra - acqua - fuoco - aria. Rovera svolge una vera e propria ricerca sulla memoria di un tempo passato impressa nella materia e nel corpo vivo di ciascuno di noi, permettendo all’osservatore delle sue opere di percepire il lato spirituale del nostro essere e di intuire i luoghi possibili dell’incontro con le nostre origini primigenie». Dal testo di critico di Enrico Perotto 

Ornella Rovera, scultrice e fotografa, è docente presso l’Accademia Albertina di Torino. Il dialogo fra i diversi linguaggi artistici, in particolare tra la fotografia e la scultura e la sperimentazione dei materiali come strumenti evocativi, sono fra gli aspetti che caratterizzano la sua ricerca. L’autrice, nelle sue opere, indaga dal punto di vista poetico ed emozionale la struttura nelle sue varie declinazioni. Si lascia ispirare da immagini fotografiche che lei stessa scatta e il cui potere evocativo è fonte di stimolo per l’inizio di ogni suo lavoro. La mostra, ad ingresso libero e gratuito, sarà visitabile fino al 15 giugno dal giovedì alla domenica ore 15,30- 18,30 o su appuntamento per scolaresche e gruppi.











Mostra Nazionale Antiquariato di Saluzzo



Mostra Collaterale - La Giovinezza La bellezza della gioventù ritratta in grandi opere dei secoli scorsi  - Mostra di arte Pittorica

Ritorna la proposta della rivisitazione degli spazi esterni del Castello della Castiglia: La pietra, il giardino, la storia

La Mostra Nazionale Antiquariato di Saluzzo, curata da Franco Brancaccio, dopo alcuni anni di crescendo in termini di proposta e pubblico, torna con uno spazio di grande fascino, la Castiglia, il Castello dei Marchesi di Saluzzo, e si conferma come uno dei luoghi dell’Antiquariato italiano.

Per la settima edizione consecutiva, il curatore Franco Brancaccio si propone di raccontare storie di antiquariato e oggetti pregiati e antichi, proseguendo, e anzi rilanciando, la scia del successo che la storica manifestazione saluzzese, anno dopo anno, ha saputo ottenere.

Il gusto e la definizione di “bellezza” cambiano negli anni, ma Saluzzo resta una nicchia dove la tradizione ha radici che affondano nel secolo scorso e l’attenzione all’arte antica non è mai venuta meno. 

Tante le meraviglie che il pubblico potrà ammirare grazie alla selezione di case Antiquarie che ancora una volta scommetteranno su una manifestazione capace di consolidarsi negli anni come piccolo scrigno in grado di unire l’innovazione dell’Antiquariato di oggi alla storia che permea la città.

Per la settima edizione consecutiva, il curatore Franco Brancaccio si propone di raccontare storie di antiquariato e oggetti pregiati e antichi, proseguendo, e anzi rilanciando, la scia del successo che la storica manifestazione saluzzese, anno dopo anno, ha saputo ottenere.

Il gusto e la definizione di “bellezza” cambiano negli anni, ma Saluzzo resta una nicchia dove la tradizione ha radici che affondano nel secolo scorso e l’attenzione all’arte antica non è mai venuta meno.

Tante le meraviglie che il pubblico potrà ammirare grazie alla selezione di case Antiquarie che ancora una volta scommetteranno su una manifestazione capace di consolidarsi negli anni come piccolo scrigno in grado di unire l’innovazione dell’Antiquariato di oggi alla storia che permea la città.

Da alcuni anni, grazie all’intuizione e alla caparbietà del curatore, è stata proposta una curiosa novità introducendo l’Antiquariato da giardino: uno spazio di grande suggestione nel bellissimo cortile della Castiglia ispirata da Paolo Pejrone, storico del giardino e architetto. Si è così sviluppato un nuovo ambito di interesse che ha offerto uno sguardo anche sulla bellezza dell’esterno, da sempre oggetto di un vero e proprio mondo di arte antica in pietra, marmo, ferro battuto. In mostra, fra gli altri, un pozzo in marmo statuario del 1480 circa e una fontana genovese in marmo bianco del 1500.

Anche il 2025 vedrà un ampliamento e una rivisitazione dello spazio esterno.


La Mostra Nazionale dell’Antiquariato si conferma fiore all’occhiello di START / Storia Arte Saluzzo, manifestazione che per un mese racconta la cultura, la storia, la bellezza di Saluzzo. Antiquariato come narrazione del bello senza tempo, del lavoro di gallerie che caparbiamente portano l’arte in tour offrendo al mondo la possibilità di ammirare, acquistare e comprendere il procedere della storia e con esso l’evoluzione dell’arte.

Anche il 2025, oltre a ospitare grandi Case d’Arte italiane e internazionali, porterà in Castiglia una Mostra collaterale capace di incuriosire e sorprendere. Tema: la giovinezza. Prendendo spunto da quegli affreschi che impreziosiscono il bellissimo Castello della Manta, ricchi di eroi ed eroine rappresentati alle pareti del Salone che esprimono la passione della società aristocratica del Quattrocento: la cultura cavalleresca, i suoi miti, i suoi ideali e i suoi codici di comportamento, e dalla fontana della giovinezza, la Mostra Nazionale dell’Antiquariato vuole dedicare alcuni spazi del Castello all’arte pittorica che nei secoli ha descritto giovinezza e bellezza, facendole divenire il cuore attorno cui ruoterà una manifestazione che porterà nell’Antica Capitale del Marchesato alcuni fra i galleristi più importanti d’Italia.

La mostra e il suo curatore

È Franco Brancaccio, per il settimo anno consecutivo, il professionista che avrà il compito di dare contenuto a una mostra che punta a confermare e consolidare il prestigio della storia antiquaria saluzzese. La Fondazione Amleto Bertoni è l’ente organizzatore. A fare gli onori di casa, insieme al Comune di Saluzzo, sarà il Presidente Carlo Allemano.

Franco Brancaccio, tel. 349 586.8524 – antichitabrancaccio@gmail.com


La storia della castiglia

Da qualunque punto si arrivi in città, guardando verso la sommità della collina non si può fare a meno di subire il fascino del maestoso antico Castello dei Marchesi, che sovrasta il borgo medievale e si staglia dalla prestigiosa cornice del Monviso.

Culmine della città vecchia sin dalla costruzione, la Castiglia rappresenta l’espressione più alta del ruolo di piccola ma insigne capitale, che Saluzzo ebbe a ricoprire per quattro secoli. La costruzione del Castello di Saluzzo, voluta dal marchese Tommaso I, è riconducibile al periodo tra il 1270 e il 1286 sulla base di precedenti fortificazioni. Il nome popolare “Castiglia” deriva probabilmente dal plurale latino “castella” (i castelli) e allude forse al complesso di edifici fortificati, attestato sin dal 1120.

La collocazione alla sommità del borgo rispondeva alle esigenze residenziali della famiglia marchionale e garantiva un diretto controllo politico e militare sulla città. Originariamente la Castiglia si presentava come una rocca a pianta quadrangolare, circondata da una cortina di mura con quattro torri cilindriche sporgenti verso l’esterno. Successivi interventi ne mutarono completamente la struttura: il primo fu compiuto dal marchese Ludovico II (1475-1504), che volle trasformare la fortezza in dimora signorile sul modello delle altre corti italiane del Rinascimento in occasione delle proprie nozze con Margherita di Foix (1492).

A quest’epoca risale il massiccio torrione circolare, che reca alla sommità tondi decorati, in cui sono ancora visibili lo stemma di Saluzzo e l’effige di un’aquila imperiale. Gli affreschi interni monocromi (grisaille), completamente perduti, sono testimoniati dagli scritti dello storico locale Delfino Muletti (1831). Dal 2006 il complesso è stato oggetto di un lungo e attento restauro, per restituirlo alla fruizione pubblica: i suoi ampi locali ospitano l’archivio storico e spazi museali dedicati alla Civiltà Cavalleresca e alla Memoria Carceraria.

sabato 10 maggio 2025

Inviti di Ulisse - Appuntamento del 16 maggio 2025


alle ore 16, con ingresso libero, presso la Fondazione Casa Delfino-Sartoris in corso Nizza 2, Cuneo, verrà proiettato il videoconcerto Così suona la montagna, dal festival di Verbier (Alpi svizzere - 1500 metri di altitudine)






venerdì 9 maggio 2025

Riccardo Balestra : Colorate essenze

gioco armonico fra tratti e colori

16 maggio - 2 giugno 2025
Inaugurazione venerdì 16 Maggio, ore 17,00 - presenta Agata Comandè, Presidente Associazione Brarte
Orari di apertura: Ven. e Sab.: 15,30 / 19,30 - Dom.:10/13 - 15/19 Lunedì 2 Giugno (Ultimo giorno): 15,30 / 19,30 - Ingresso Libero - Info: 3208290816 - riccardo.balestra@alice.it

Con la compartecipazione del Comune di Fossano

Ex Chiesa del Salice Vecchio 

piazza Bima - Fossano (Cuneo)




 
Le opere di Riccardo Balestra appaiono, fin da subito, un mondo da scoprire. Al primo sguardo, i tratti, le composizioni e i soggetti “particolari” non saziano l’osservatore perché rimandano a un sospeso che spinge verso l’approfondimento e l’individuazione del messaggio. Il Nostro è un pittore, soprattutto figurativo, che ripropone più e più volte lo stesso motivo: la figura femminile. Con le dovute differenze, per periodo, stile e tecnica, sembra essere presente lo stesso spirito di ammirazione che Paul Cézanne nutriva verso la montagna Sainte-Victoire vista come fonte inesauribile di ispirazione. Con uguale costanza Balestra dipinge le donne, cercando di scavare, tramite i loro primissimi piani, nell’anima nascosta di ciascuna di essa. È, infatti, questo tentativo che porta l’arte dell’Artista a non essere esaustiva solo alla prima visione ma spinge a cercare dell’altro. Tutto ciò ci fa dedurre che Riccardo Balestra non è solo un attento osservatore dei cambiamenti sociali ma è anche un attento indagatore dell’animo umano. Conosce bene, quindi, anche solo per intuito, ciò che si cela in un femminile tormentato da millenni di “controllo” da parte di una società patriarcale che ha sempre deciso a priori come dev’essere e cosa dev’essere la donna. Nei suoi dipinti il femminile appare in tutte le sue contraddizioni di questo periodo storico: ingenuità e seduzione, libertà e prigionia, vittimismo e autodeterminazione. L’artista osserva le sue modelle, le vede per strada, sulle riviste, al cinema, nei fumetti e ne coglie i diversi profili e le varie tendenze: sa riconoscere le molteplici maschere del femminile e quegli aspetti sepolti nelle profondità che proietta sulle sue tele, delineandone i contorni con un tratto definito, se pur semplificato, da dove emerge il vigore di un viso spesso perfetto, ideale, artefatto, illusorio, idealizzato, che, in ogni caso, nasconde l’umana debolezza e fragilità. La sua ricerca artistica non è fine a se stessa ma è soprattutto una ricerca olistica dove l’esteriorità e l’interiorità si fondono in unico tratto. Tratto che si ispira ad un arte “popolare” ma che non rappresenta in pieno lo scopo per cui è nata a metà del secolo scorso. È un “popolare”, per così dire, nuovo, in quanto il soggetto non è “muto” e visto come semplice rappresentazione dell’interesse di massa – dalle scatolette alle icone del cinema- ma è un “popolare” che ricerca il profondo e che trova come soggetto condiviso dalla massa la cultura dell’immagine e quella dell’apparenza. Infatti, Balestra, che, come detto, è un attento lettore dei cambiamenti sociali, non poteva rimanere indifferente alle tendenze figurative del nostro tempo, al culto ossessivo del corpo e dell’immagine, all’idealizzazione della bellezza e all’impoverimento della mente e del sapere. L’artista non è indifferente alla bellezza esteriore- le sue donne lo dimostrano ma non si accontenta solo di quella. E, tramite la tecnica dello zoom, ne scruta i mondi profondi e intimi del femminile avvinandosi, soprattutto, agli occhi per cogliere quella luce che arriva dalle profondità. Ogni raffigurazione, quindi, sia essa una donna, una bimba o una bambola, è sempre un’occasione per esternare una comunicazione silenziosa fatta di espressioni e di pensieri intuiti. Gli occhi, dal taglio perfetto e spesso irreale, fungono per il Nostro come via d’accesso e di contemplazione di una realtà che, pur rappresentata con un dosaggio di colori e volumi equilibrati, trasuda mistero, turbamento, contraddizione e conflitto tra interiorità e apparenza. Balestra, dicevo, si accosta all’arte “popolare” in modo nuovo non solo per il soggetto scelto, ma anche per la composizione, le inquadrature delle immagini, la dinamicità del colore, che costruiscono una visione e una interpretazione del tutto personale. Questo dà merito all’artista che, pur interessato alla corrente pittorica di Andy Warhol, non si limita ad una scontata emulazione, ma ne rivisita la filosofia di fondo per integrarla in un contesto sociale diverso usando un proprio nuovo linguaggio e dei propri nuovi soggetti. E’ questo è il messaggio dell’artista: cambiare paradigma per potersi approcciare a un vero tentativo di rispetto, di sana interazione e di equilibrio tra l’umanità dell’uomo e quella della natura. La mancanza di persone nei paesaggi vuol essere una sorta di denuncia della solitudine immensa in cui si perde la natura, una solitudine che lascia traccia. Per concludere, nelle opere di Riccardo Balestra si evidenzia, nonostante un’apparente visione ingenua e idealista delle problematiche, una sua strada che dimostra come sia stato capace di sviluppare uno stile e un messaggio personale, rimanendo sempre attento agli argomenti di natura culturale e sociale ai quali si approccia con la giusta cautela al fine di rendere il suo messaggio chiaro e di facile lettura. 

Dott.ssa Agata Comandè









giovedì 8 maggio 2025

OMG - I confini del Sacro INTROITUS – Palazzo Santa Croce / CONTRAPPUNTO – Palazzo Samone

 

 

OMG - I confini del Sacro, la nuova rassegna di GrandArte 2025–2026 dedicata al legame fra arte, spiritualità e visioni. Si apre con due mostre che inaugurano il nuovo ciclo d’arte contemporanea a Cuneo.

🔹 INTROITUS – Palazzo Santa Croce
🔹 CONTRAPPUNTO – Palazzo Samone


CONTRAPPUNTO
Quattro visioni in dialogo
Palazzo Samone - Via Amedeo Rossi 4, Cuneo
 artisti: Ermanno Barovero, Roberto Bricalli, Elio Garis, Ariel Soulé
Testo critico di Marco Filippa

L’evento fa parte della rassegna “OMG - grandArte 2025-2026 - I confini del Sacro”

Con il patrocinio del Comune di Cuneo
Con il sostegno di Fondazione Crc
La mostra sarà visitabile dal 9 maggio al 8 giugno 2025
sabato e domenica dalle ore 15.00 alle ore 18.00, con ingresso libero


martedì 6 maggio 2025

TetanoAmnis : Nigredo Paradise







lunedì 5 maggio 2025

Mostra “Omaggio a Claudio Vigna”



Il gruppo MAGAU di Cuneo presenta una mostra dedicata all’artista Claudio Vigna, recentemente scomparso.
Claudio Vigna, artista affermato nel panorama della pittura cuneese e non solo, è mancato la scorsa notte all’ospedale Santa Croce di Cuneo dove era ricoverato da alcuni giorni. Aveva 69 anni.  Nato a Cuneo nel 1956, è sempre vissuto a Borgo San Dalmazzo.Alla fine degli anni ’70 si avvicina alla pittura e frequenta i corsi liberi dell’Accademia di Belle Arti di Cuneo, approfondendo le tecniche pittoriche con l’artista cuneese Cesare Botto. 
L’attrazione per il disegno e la scrittura di brevi racconti di fantasia l’hanno portato ad interessarsi al mondo del fumetto. In seguito frequenta seminari di disegno e sceneggiatura tenuti dai fumettisti Cinzia Ghigliano e Giorgio Sommacal e dagli sceneggiatori Marco Tomatis e Piero Lusso. Nel 1986 la prima personale alla Galleria Arte 90 di Cuneo, dove presenta un gruppo di acquerelli eseguiti dal vero al porto canale di Marina di Ravenna. 
Decide di lasciare l’attività di agente immobiliare, per dedicarsi a tempo pieno alla sua grande passione per il mondo dell’arte. In seguito, ha allestito altre personali a Pamparato, Borgo San Dalmazzo, Saluzzo, Mondovì, Chiusa Pesio e ha partecipato a collettive allestite a Cuneo, Saluzzo, Busca, Santo Stefano Belbo, Alba, Torino, Chieri, Como, Milano, oltre che a concorsi a premi, interessandosi anche di illustrazioni di libri. 
Dopo essersi dedicato per una decina d’anni alla pittura a olio, a diretto contatto con la tradizione della pittura paesaggistica cuneese, dal 1985 dà sempre più spazio alla tecnica dell’acquerello, a cui ha accostato altri materiali, come la foglia d’oro, e ha alternato al carboncino e alla sperimentazione tridimensionale, affiancandosi all’esperienza del cugino ceramista-scultore Guido Vigna. 
Persona affabile e gentile, sempre pronto al dialogo e alla battuta, Claudio lascia la moglie Nicoletta e il figlio Andrea.
 Estratto da “La Guida” del 22 aprile 2025

La mostra si terrà al Collegio dei Geometri di Cuneo, in via San Giovanni Bosco 7h
Inaugurazione: venerdì 16 maggio dalle ore 17,30 alle 19,30
Aperture: 17-18-23-24-25 maggio dalle ore 15,30 alle 19,00
Info: info@hobbyfotocerato.it