sabato 18 maggio 2024

Creativamente Roero – Residenze d’Artista tra Borghi e Castelli

 


Desiderio di conoscere, di scoprire volti e luoghi ignoti, di trovare inconsuete dimensioni emotive, di rivelare ad altro da sé ciò che di più segreto c’è in noi: è il viaggio, quell’impresa a volte epica a volte nascosta che spinge da sempre l’uomo a uscire dal suo intimo stato primordiale per divenire membro di un universo che rimarrà comunque in gran parte sconosciuto e, proprio in quanto tale, annunciatore di sempre nuove esplorazioni.

In fondo il viaggio è una metafora. Anche nel linguaggio comune si utilizza questo termine per dare significato al percorso esistenziale di ognuno di noi, dove la parola percorso illustra meravigliosamente il tragitto, la strada, il viaggio appunto che quotidianamente intraprendiamo per raggiungere traguardi che diventeranno a loro volta partenze per sconosciute destinazioni.
Con la sesta edizione di Creativamente Roero si è voluto richiedere agli artisti di iniziare un viaggio, professionale e sentimentale, in luoghi dove la simultanea bellezza di spazi incontaminati si associa alle trasformazioni frutto del lavoro di intere generazioni e dove gli abitanti, aperti e disponibili, sono i protagonisti di continue scoperte. Un invito quindi a svelare senza remore, con gli occhi dello straniero, storie e visioni innovative, un’occasione di conoscenza e di arricchimento delle proprie esperienze attraverso un libero approccio per costruire inviolati orizzonti.

Quello d’artista è un tragitto creativo, intellettuale, che ha inizio da un’idea, da una sollecitazione per giungere, tramite un processo realizzativo, all’opera finale che diventa a sua volta principio di un ulteriore viaggio emozionale da parte del beneficiario, di chi vede l’opera finita.

È con l’arte, con i linguaggi del contemporaneo, che è possibile uscire dagli schemi usuali per ricreare spazi ricchi di suggestive sensazioni, contribuendo a percepire in altri modi ciò che ci circonda, dando avvio a trasformazioni in grado di rivitalizzare il presente rendendoci consapevoli del vivere in armonia con ciò che ci sta intorno, dove la mobilità ha un ruolo essenziale nell’aprire la mente, un invito a non fermarsi alle apparenze ma ad affrontare l’oggi seguendo l’eterno impulso della conoscenza. 

E l’arte diventa così anche un modo per favorire la scoperta di questi borghi da parte di un turismo consapevole, che incoraggi un arricchimento intellettuale in ogni singolo viaggiatore mettendo a valore le comunità senza snaturarne la vocazione.

Appunti di viaggio, progetto curato da Patrizia Rossello, nei Comuni di Baldissero d’Alba, Bra, Canale e Montaldo Roero. 

Artisti  Elena Mazzi, Enrico Iuliano, Marcello Nocera e Paola Anziché.


Bra - Inaugurazione opera di Enrico Iuliano

Ore 10.00 Piazza Giovanni Arpino
Esibizione della Banda Musicale Giuseppe Verdi di Bra
Colazione offerta dal Comune

Montaldo Roero - Inaugurazione opera di Paola Anziché

Ore 12.00 Ex Cimitero comunale, zona Torre Medievale
Storie di terra, Luca Pellegrino - Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di  Torino
Pranzo a cura dell’Ente Manifestazioni di Montaldo Roero

Baldissero d’Alba - Inaugurazione opera di Elena Mazzi

Ore 15.00 Cappella Sant’Antonino, località Moscatello
Performance sonora a cura di Blu Skaya
Fragolata offerta dal Comune

Canale - Inaugurazione opera di Marcello Nocera

Ore 17.00 Mercato ortofrutticolo del Roero, corso Alba 79
Performance musicale a cura di Martin Mayes
Aperitivo offerto dal Comune

Si richiede la prenotazione obbligatoria per il pranzo a Montaldo Roero
dando conferma a creativamenteroero@gmail.com o al numero +39 349 7524498





venerdì 10 maggio 2024

Arte, musica, sostenibilità e parkour made in Giovani Wannabe

 


Arte, musica, sostenibilità e parkour made in Giovani Wannabe

Arte, musica, sostenibilità e parkour, tutto rigorosamente under 19: sono i GW Days, che animeranno il centro sportivo e culturale NUoVO di via Parco della Gioventù  Cuneo  sabato 25 e domenica 26 maggio.  GW sta per “Giovani Wannabe”, il progetto di attivazione giovanile che dallo scorso ottobre coinvolge circa 80 studenti delle scuole secondarie di secondo grado di Cuneo tra i 16 e i 18 anni con l'obiettivo di ripensare Cuneo in nuove direzioni under 19 e che fa da collettore delle iniziative previste nel weekend, che incrociano anche altri progetti rivolti allo stesso target. I GW days segneranno anche l'inizio della stagione estiva del NUoVO.

Il fil rouge tra i due giorni sarà la creazione partecipata del murales che, come tappa finale dell’intervento realizzato grazie al bando Distruzione di Fondazione CRC, trasformerà il muro perimetrale esterno del NUoVO in un'opera d'arte dal titolo «Fantastiche creature. Ibridazioni tra città e fiume». A guidare i lavori sarà l'artista Alice Lotti, che nella mattina di sabato 25 maggio, con gli alunni di alcune classi del liceo artistico Ego Bianchi di Cuneo già coinvolte nella progettazione attraverso alcuni workshop, effettuerà il lavoro preparatorio al murales. Nel pomeriggio di sabato e per tutta la domenica 26 maggio l'artista e gli studenti del progetto Giovani Wannabe saranno al lavoro per dare vita e colore al murales. Tutti coloro che lo desiderano potranno contribuire all'opera sotto la supervisione dell'organizzazione.
 
La serata sarà dedicata alla musica: alle 20,30 l'opening de Gli Sbandati e Dumbgrooves, dalle 21,30 i concerti di Ciliari e Bluem, a seguire dj set. Ciliari, al secolo Domenico "Domi" Tinelli, è stato frontman e fondatore della band indipendente Gli Amanti, per poi intraprendere la carriera da solista. Tra i suoi singoli di maggior successo «Giornata di merda» del 2021, che Ciliari ha cantato anche sul palco del concerto del Primo maggio dell'anno scorso a Roma, e «Maledetto amore», inserito nel suo primo album, «Maledetti noi», uscito a dicembre 2023. Il suo ultimo singolo, «Basta», disponibile dal 29 marzo scorso, è un feat con VV e una reinterpretazione del brano presente nell'album, che grazie all'intreccio delle due voci prende una nuova vita. Bluem è il progetto di Chiara Floris, giovane cantautrice e produttrice classe 1995. Chiara nasce e cresce in Sardegna da una famiglia in cui scorre solo sangue sardo da generazioni e generazioni. Nel 2021 pubblica il suo primo album, «Notte»; nel 2023 arriva «Nou», un viaggio in un club mediterraneo tra paesaggi avant pop e miti di un'isola in cui il tempo si è fermato. Un lavoro magnetico e fluido, ipnotico e sensuale.
 
Domenica 26 accanto all'arte, con il proseguimento del processo di realizzazione partecipata del murales, spazio alle riflessioni a tema sostenibilità e al parkour. Alle 11 Elena Ferrero, co-founder e ceo di Atelier Riforma, startup innovativa a vocazione sociale che ha l’obiettivo di ridurre il negativo impatto ambientale del settore moda, Dario Casalini, ceo di Oscalito e ideatore di Slow Fiber, la prima rete di aziende tessili impegnate ogni giorno a produrre capi e tessuti d’arredo durevoli e sani, nonché autore di «Vestire buono, pulito e giusto» (Slow Food Editore), e Tiziana Massa dell'Emporio Margherita saranno protagonisti del talk Wear Green. Ogni scarto è una risorsa. Alle 12 l'Emporio Margherita proporrà un laboratorio di riciclo creativo, per il quale è richiesta la prenotazione su Eventbrite. Dalle 12 alle 15 sarà possibile ristorarsi con un brunch o un pranzo al bar del NUoVO, dalle 12 spazio al ricircolo di abiti e oggetti usati con lo Swap Party di Giovani Wannabe. Sempre nel pomeriggio alle 15 Giovanni Lorenzi, parkour coach e performer, terrà un talk a tema parkour dal titolo Move, Jump, Live!, che precederà il trasferimento alle 16 in modalità attivazione alla pista di pattinaggio, dove verrà proposto un allenamento guidato nel GW parkour park, primo tassello di un parkour park al qual lavorare nei prossimi anni. Il pomeriggio della domenica fa parte delle iniziative culturali del progetto Play NUoVO, che grazie al sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo e di Fondazione CRC arricchisce l’estate dell’ex Nuvolari con un taglio under 19.
 
«I GW Days saranno un'occasione per tutti: per i progetti di raccontarsi, per i giovani di vivere due giorni da protagonisti, vivendo il dietro le quinte come organizzatori, per il pubblico di entrare in contatto con i temi che stanno cari agli under19 cuneesi - dice Francesca Perlo di Noau | officina culturale, -. L'intrecciarsi di tre diversi progetti - Giovani Wannabe, Play NUoVO e Nu[o]vi muri per Nu[o]ve esperienze - e la collaborazione di diversi partner dimostrano come i GW Days siano l'esito di un lavoro di squadra, che ha unito diverse realtà e professionisti per un obiettivo comune».
 
Dove non diversamente specificato, gli eventi dei GW Days sono a partecipazione gratuita senza obbligo di prenotazione; info su www.giovaniwannabe.it e sull'account Instagram @giovani_wannabe.
 
Capofila del progetto Giovani Wannabe, realizzato grazie al contributo della Fondazione Crc all'interno del bando Giardino delle Idee è l'associazione noau | officina culturale, insieme a Comune di Cuneo, Compagnia Il Melarancio, Cooperativa Emmanuele, Cooperativa Momo, Seven Stars Moovement, Fondazione Opere Diocesane Cuneesi, ITC Bonelli, Eclectica+. I progetti Play NUoVO e Nu[o]vi muri per Nu[o]ve esperienze sono promossi dal NUoVO in collaborazione con noau | officina culturale, con il contributo di Fondazione Compagnia di San Paolo (bando Sportivi per natura) e Fondazione CRC (bando Distruzione).

Fondazione SRR a Guarene



 Guarene, 18 maggio: la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta due nuove mostre a Palazzo Re Rebaudengo e un’opera di Binta Diaw al Parco d’arte

 
Our Rivers Share a Mouth  / I nostri fiumi condividono una bocca (Palazzo Re Rebaudengo) Artistə: Maria Giovanna Abbate, Annalisa Cannito, Liryc De La Cruz, Adji Dieye, Derek MF Di Fabio, Grace Martella, Genny Petrotta, Sandra Rilletti, Noura Tafeche, Valerie Tameu

Alessio Pellicoro. Accepting the Void (Palazzo Re Rebaudengo)

Binta Diaw. Paesaggi corporali (Parco d’Arte)

Inaugurazione: 18 maggio, h 17 a Palazzo Re Rebaudengo, h 19 al Parco d’arte, cocktail a seguire

Palazzo Re Rebaudengo, Via Roma 1, Guarene (CN) 
Parco d’arte, Viale Bouillargues 34, Guarene (CN)


CS

Our Rivers Share a Mouth / I nostri fiumi condividono una bocca
a cura di Aigerim Kapar, Andria Nyberg Forshage, Jiayue He
mostra conclusiva della 18º edizione del Young Curators Residency Programme, coordinato da Michele Bertolino

Artistə: Maria Giovanna Abbate, Annalisa Cannito, Liryc Dela Cruz, Adji Dieye, Derek MF Di Fabio, Grace Martella, Genny Petrotta, Sandra Rilletti, Noura Tafeche, Valerie Tameu

18 maggio – 21 luglio 2024
Palazzo Re Rebaudengo Piazza Roma 1, Guarene (CN)

Opening: 18 maggio 2024, h. 17

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta, dal 18 maggio al 21 luglio a Palazzo Re Rebaudengo a Guarene la mostra “I nostri fiumi condividono una bocca”. La mostra, che conclude la 18esima edizione dello Young Curators Residency Programme, indaga il tema della solidarietà e condivisione nel lavoro di dieci artistə situatə in Italia, ponendo attenzione alle differenze plurali e singolari.

La foce (in inglese mouth) di un fiume è il punto in cui il fiume ne incontra un altro, la bocca (mouth) è definita come l’origine del discorso: giustapporne i significati parla alle relazioni diversificate ma fluide che uniscono i corpi e i luoghi, sedimentano le storie negli archivi, si muovono tra terre, da fiumi a mari, tra memorie e sentimenti, tra il personale e il politico.
Nelle diverse pratiche, lə artistə presentatə riflettono sulle memorie collettiva, la giustizia ambientale, si muovono come corpi agenti e propongono azioni di solidarietà comunitaria. Attraverso il ricordare, l’attivazione di archivi e tramite rituali di cura e desiderio, lə artistə discutono le eredità attuali dell’imperialismo e delle infrastrutture coloniali e come queste si specchino nelle complesse realtà postcoloniali. Affrontare queste realtà obbliga a confrontarsi con le continue distruzioni di ecosistemi e di mondi-della-vita a causa di sfruttamento, estrazione e violenza, influendo sulle condizioni umane e più-che-umane per la vita.

Suggerendo strategie e immaginari per spostare – queerizzare, trasgredire, abolire, riparare, influenzare – le narrazioni dominanti, lə artistə interpretano le lotte locali, globali, sociali e personali come interconnesse, attraverso la migrazione della conoscenza, al di là dei confini territoriali.

Annalisa Cannito, in collaborazione con lə attivistə della Valle del Bormida, riattiva l’archivio di uno dei primi movimenti ambientalisti rurali in Italia, con una storia centenaria di resistenza contro l’ACNA, una fabbrica chimica. Continuando la sua ricerca In the Belly of Fascism and Colonialism, rilegge il passato storico, le dinamiche economiche dello sfruttamento, portando le prove dell’intreccio tra questioni locali e globali.

L’installazione multimediale di Maria Giovanna Abbate riunisce opere realizzate da diversə artistə e associazioni attive intorno al fiume Volturno (CE). Utilizzando la psicogeografia, Abbate naviga tra situazioni individuali e ambientali marcate da tensioni, precarietà e fragilità, riflettendo sul ruolo dell’arte nell’avvio di processi di trasformazione.

Attraverso l’ascolto e la performance, Sandra Rilletti invita il pubblico ad ascoltare il proprio corpo, e lo stress che spesso riceve, e la connessione con i propri ambienti. Rilletti racconta il Mediterraneo tramite miti e racconti, come uno spazio per il sonno e la rigenerazione al di là del linguaggio patriarcale. Qui balene e delfini suggeriscono conoscenze somatiche ed esperienze per muoversi insieme attraverso il dolore del presente turbolento.

Su drappi di seta bianca, Adji Dieye utilizza materiali fotografici selezionati dagli archivi nazionali del Senegal e dal suo archivio personale, richiamando ciò che manca tra realtà coloniali e memorie individuali, mettendo in discussione la formazione, l’esperienza e la rappresentazione delle identità della diaspora.

Noura Tafeche connette arte e attivismo indagando le modalità in cui l’estetica della festa, i colori pastello e la romanticizzazione interagiscono con la violenza, intesa come manifestazione e sublimazione, imbarazzo o vendetta. Archiviando e mappando i flussi di immagini e dati caricati sui social media, Tafeche adotta una visione critica su come gli immaginari di internet confondano il “carino” e la propaganda bellica.

Affrontando il recente passato industriale e movimenti migratori degli individui con un’attenzione poetica effimera, Valerie Tameu mostra come i ricordi si creino attraverso l’interazione tra archivi personali e istituzionali. Con I Miss You So Much, Tameu coreografa un ricordo collettivo della vita della comunità nera, della classe operaia e delle organizzazioni sociali nella Torino degli anni ’80.

La ricerca artistica sfaccettata di Derek MF Di Fabio è rappresentata con una serie di disegni. Diffusi nello spazio espositivo, indicano verso percorsi queer e femministi quantistici tramite cui i nostri sensi e le nostre comunità possono accogliere la pluralità e aprirsi all’ignoto.

Nel lavoro video Kumeta, Genny Petrotta racconta con attenzione la storia della rivolta della Repubblica Contadina che fu fondata a Piana degli Albanesi, città natale dell’artista, negli anni ’40. Petrotta affronta la dinamica della trasmissione intergenerazionale del trauma, guardando al passato non dimenticato della violenza vissuta dalla comunità Arbëreshë.

La serie fotografica di Grace Martella traccia un’autobiografia disorientata dell’adolescenza. Spaziando tra il lirismo dei paesaggi pugliesi e le prospettive transfemministe sulla bellezza, le opere parlano di un corpo sublimato che muta costantemente e muovendosi lascia tracce dietro di sé.

L’installazione video di Liryc Dela Cruz, Il Mio Filippino: For Those Who Care to See, affronta gli aspetti problematici dell’atto della cura e mette in discussione l’identità predefinita che viene imposta sui lavoratori domestici filippini in Italia. Traducendo silenziosamente l’invisibile in visibile, l’opera pone la domanda: i corpi marginalizzati possono davvero riposare?

In occasione de I nostri fiumi condividono una bocca, una pubblicazione rappresenta uno spazio ulteriore, una foce di fiume aperta, in cui condividere e raccogliere materiali di approfondimento, tra cui ricerche artistiche in corso, scritti poetici, foto, documenti personali e saggi curatoriali. Il volume invita il pubblico a negoziare la propria comprensione delle realtà incontrate nelle sale espositive e ad approfondire le proprie riflessioni al di là dello spazio e del tempo della mostra.

Mostra nell’ambito di SNODI.

Orari dal 19 maggio al 21 luglio: sabato e domenica 12-19 (ingresso libero)

Il Laboratorio týptōpapé…



dove? a Borgo San Dalmazzo in via Bergia 4

sabato 18 maggio dalle 14 alle 20 potrai assaporare le antiche arti: chiacchierare di tipografia e scoprire come si componevano i libri o come si cucivano quando non si usavano ancora i computer. 

Se lo vorrai potrai anche stampare con alcuni degli strumenti storici a disposizione.

Puoi inoltrare l’invito a chi ritieni possa far piacere e venire anche in compagnia, ricorda solo di portare con te allegria e curiosità perché sono le fondamenta del nostro stare insieme.

È tempo di… imprimere (týptō) molti segni sulla carta (papé). È così che inizia ogni buona storia che vuole attraversare il tempo per giungere là dove altre Persone la potranno accogliere.

“ti aspettiamo”


Associazione týptōpapé ets

Il 18 maggio 2024 apre al pubblico il laboratorio dell’Associazione týptōpapé ets in via Bergia 4 a Borgo San Dalmazzo. Un luogo in cui la Legatoria Damiano ha fatto storia oggi è la sede operativa dell’Associazione.

Dalle 14 alle 20 potrete assaporare le antiche arti: chiacchierare di tipografia e scoprire come si componevano e si cucivano i libri quando non si usavano ancora i computer.

Se vorrete potrete stampare con alcuni degli strumenti storici a disposizione.

L’associazione týptōpapé ets nasce dal desiderio dei suoi fondatori di divulgare la piacevolezza delle antiche arti di stampa e si impegna a mantenerle vive non solo recuperando caratteri (in legno e in piombo) e strumenti antichi ancora in buone condizioni ma ridandogli vita come ai tempi d’oro.

Non è un museo ma un luogo vivo di arti dove gli associati, attraverso i più diversi strumenti, possono imparare le antiche arti e realizzare il proprio manufatto a “copiaunica”, permettendo così ai caratteri di ritornare a disegnare parole ricche di emozioni.

Un luogo di condivisione, studio e riflessione comune.

Il “manifesto” dell’associazione inizia con “Porto di tutte le arti”: rappresenta bene il suo intento e trae ispirazione da un altro antico manifesto del 1940 redatto da Beatrice Warde prima  donna tipografa. 

L’associazione propone; un fare lento, a mano, misurato e a tempo di Persona che aiuti a vivere con ironia e serenità il presente. Chi siamo? Gian Luca Bottini (Presidente),  Roberto Bosco (Vicepresidente) e Monica Damiano (segretario tesoriere). 

Impegnati professionalmente nella tipografia e nella creatività libera, amiamo le antiche arti e siamo guidati dal desiderio di ridefinire le esperienze delle Persone con i libri e ogni cosa stampabile. il nostro credo è che chiunque ami le antiche arti e il fare lento debba avere la  possibilità di sperimentarle dal vero. 

“Ciò che vorremmo come fondatori è che tutti gli associati fossero uniti non dalla sola competenza tecnica, ma e soprattutto dall’incrollabile dedizione all'etica del mestiere d'arte. Il nostro intento è di mantenere vive le antiche arti che hanno ancora tanto da   raccontare e da donare all'essere umano.” 

lunedì 6 maggio 2024

Dikatomi di Furkan Depeli


 Giovedì 9 maggio alle ore 20 vi aspettiamo per una serata conviviale in Corso Giolitti, angolo via Bassignano in occasione dell'inaugurazione di una nuova Scultura da Vivere: DIKATOMI di Furkan Depeli - Accademia di Belle Arti di Carrara, vincitore della 25° edizione del Concorso Scultura da Vivere (anno 2021).

L'iniziativa è organizzata in collaborazione con Comune di Cuneo, Comitato di Quartiere Cuneo Centro, Associazione Nuovo Corso Giolitti e con il contributo di Fondazione CRT e Fondazione CRC.

Montagne senza frontiere. Dipinti dalla collezione Plassier di La Salle e dalla collezione Ferrero di Cuneo

Nell’immagine: dipinto a olio su tela di Ottorino Campagnari (1910-1982), Frazione Ghisola, anni Settanta del XX secolo,
 collezione Plassier (La Salle), fotografia di Teresa Maineri.

 Sabato 25 maggio s’inaugura a Palazzo Samone la mostra d’arte di Cuneo Città Alpina

Montagne senza frontiere. Dipinti dalla collezione Plassier di La Salle e dalla collezione Ferrero di Cuneo

 

Le collezioni Plassier di La Salle e Ferrero di Cuneo

 La collezione donata nel 2012 da Carlo Plassier al Comune di La Salle ha il suo asse portante proprio nella pittura di montagna, di cui il suo proprietario era un grande appassionato.

Con una formula già sperimentata con successo dai 18 pittori di Bardonecchia, Plassier raduna nel suo albergo situato a Pré-Saint-Didier artisti provenienti dal Piemonte, dalla Savoia, dalla Liguria e dall'entroterra nizzardo, zone che egli frequenta abitualmente come mete di villeggiatura.

I soggiorni all'Hotel Plassier sono occasione di incontro e di contaminazione artistica per i pittori, che si cimentano in infinite varianti dei paesaggi alpini, posando lo sguardo soprattutto sui villaggi e le cime circostanti, ai piedi del Monte Bianco. Ospiti fissi sono, in particolare, i membri del gruppo italo-francese dei Frères d'Art, fondato a Nizza, nel 1952, dai provenzali César Bolletti e André Torre e dal cuneese Roberto Luciano. Del sodalizio, che organizza mostre collettive in Italia e in Europa, faranno parte tra gli altri anche i cuneesi Franco Marro e Giovanni Gagino, discepolo di Luciano, Irène Pagès, gloria dell'arte monegasca, il biellese Celso Tempia e il saluzzese Leo Remigante. Questi pittori di montagna meritano oggi di essere riscoperti dal punto di vista non solo artistico, ma culturale in senso più ampio, poiché attestano, da una parte, i legami fraterni fra paesi appartenenti ai due versanti delle Alpi, la cui percezione si sarebbe in seguito allentata, e, dall'altra, il perdurare del favore del genere pittorico nelle regioni dove l'alpe è parte integrante dell'identità locale e dell'immagine turistica ad essa legata.

Fanno da cornice al nucleo dei Frères d'Art alcune testimonianze del periodo d'oro della pittura di montagna di primo Novecento, rappresentate nella collezione Plassier da Italo Mus, Angelo Abrate e Leonardo Roda, quest'ultimo di origini racconigesi.

Dalle collezioni civiche del Comune di Cuneo, sono state scelte opere che fanno parte del lascito Claudio e Vanna Ferrero divenuto patrimonio della città per volontà testamentaria di Claudio Ferrero nel 2011. Grandi amanti della cultura, dell’arte e appassionati di montagna, i coniugi Ferrero non hanno figli. Dopo aver viaggiato nel mondo, collezionisti di oggetti e di opere artistiche, mecenati e impegnati in opere di assistenza verso i più bisognosi, giungono alla decisione di lasciare il loro cospicuo patrimonio al Comune di Cuneo poiché «i beni sono a Cuneo, si sono creati a Cuneo: è giusto che rimangano alla Città».

La collezione di dipinti, messa insieme tra gli anni Cinquanta e gli anni Novanta del Novecento, comprende opere di artisti di primo piano come Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis e Cesare Maggi, accanto a un cospicuo gruppo di pittori piemontesi o legati al Piemonte quali ad esempio Giuseppe Sacheri, Giulio Boetto, Alessandro Lupo, Marco Lattes, Paolo Marsanasco e Venanzio Zolla. Tra queste opere spiccano paesaggi di montagna che vanno a sottolineare un interesse figurativo dei Ferrero legato a scelte di vita e di svago, dallo sci all’escursionismo.

 


Nuovi Lirici

 


Presso Palazzo Samone, sabato 11 Maggio alle ore 17,30 si svolgerà la presentazione del catalogo della mostra "Nuovi Lirici" con la presenza degli artisti e del critico d'arte Matteo Galbiati, ingresso libero. 





Il Testamento : Monologo di Danilo Reschigna

Con Maria Silvia Caffari e Danilo Reschigna

Regia di Maria Silvia Caffari
Suoni e luci: Desy Massa
Foto di scena: Claudio Berta

venerdì 10 e sabato 11 maggio 2024 alle ore 21

Teatro Civico di Caraglio




 

START – Arte Contemporanea dal 24 Maggio al 16 Giugno 2024

Saluzzo Arte quest’anno avrà 4 momenti fondamentali che si muoveranno all’unisono.

29° MOSTRA DI ARTE CONTEMPORANEA Powered by PARATISSIMA, 46° PREMIO MATTEO OLIVERO Curato da Esperienza e The Blank Contemporary Art, Installazione site specific a cura di Fondazione Garuzzo.

29ª Mostra di Arte Contemporanea di Saluzzo
Il Quartiere, Piazza Montebello 1
Powered by Paratissima


A partire da venerdì 24 maggio 2024 alle ore 17.30 prende il via START ARTE. In uno slancio di continuità dalla tradizione dell’Antiquariato e dal presente che sempre si rinnova nell’Artigianato, Saluzzo allarga il suo sguardo verso il futuro, sempre di più, città dell’arte contemporanea. Diverse le proposte, diverse le energie che insieme portano nuove proposte in Città e fanno di Saluzzo uno dei poli del contemporaneo.

Da sabato 25 maggio a domenica 16 giugno nella sede de Il Quartiere, in Piazza Montebello 1, sarà possibile visitare la 29ª Mostra di Arte Contemporanea di Saluzzo Powered by PARATISSIMA.

“Paratissima è lieta di collaborare alla realizzazione, per il terzo anno consecutivo, del programma START/ARTE Saluzzo. La collettiva che darà vita alla 29ª edizione della Mostra di Arte Contemporanea – Saluzzo Arte, accoglierà i progetti espositivi di circa 30 artisti emergenti selezionati tramite open call, rispecchiando così la natura della kermesse torinese alla costante ricerca di nuovi talenti della scena artistica. Coerentemente con la sua mission, quest’anno Paratissima ha deciso di affidare la curatela della mostra a una giovane curatrice, Alessandra Villa, ex allieva del Master in pratiche curatoriali N.I.C.E di Paratissima. La scelta testimonia l’impegno dell’impresa sociale nel supportare, investire e promuovere giovani figure nel mondo dell’arte.”  sono queste le parole di Cecilia Di Blasi membro del CDA di Paratissima.

46ª edizione del Premio Matteo Olivero
Il Quartiere, Piazza Montebello 1
Powered by Esperienza & Stefano Raimondi e The Blank Contemporary Art


ORARI DI APERTURA

Opera d’arte site specific sempre visitabile dal 24 maggio 2024

La 46ª edizione del Premio Matteo Olivero porta a Saluzzo una nuova opera permanente e site specific: promosso dalla Fondazione Amleto Bertoni, dal Comune di Saluzzo e curato da Esperienza e The Blank Contemporary Art.

Il premio seleziona il migliore fra i progetti presentati da una selezione di artisti per la realizzazione di un’installazione che troverà collocazione in uno spazio della Città di Saluzzo.

La vincitrice dell’edizione 2024 è Alice Ronchi che arriva a Saluzzo dopo Patrick Tuttofuoco, che con la sua opera d’arte site specific “The field” ha illuminato il cortile de Il Quartiere per tutto l’anno.

Le installazioni di Alice Ronchi si inseriscono in un percorso che comprende le installazioni permanenti di Marinella Senatore (2022), di Roberto Pugliese (2021), del tedesco Veit Laurent Kurz (2020), del colombiano Santiago Reyes Villaveces (2019) e del duo newyorkese Mark Barrow e Sarah Parke (2018).



DIALOGHI E ALTRI SGUARDI

Giardini dell’Annunziata – Primo Cortile presso la Fondazione Scuola APM

Esposizione Permanente a cura della FONDAZIONE GARUZZO

Progetto espositivo a cura di Olga Gambari

Dall’1 giugno la Fondazione Garuzzo presenterà nella sua sede della Castiglia la 16ª edizione Saluzzo Contemporanea.

In occasione della nuova edizione di StArt/arte dedicata al tema Partage/Condivisione, la Fondazione Garuzzo presenta un nuovo e articolato progetto di valorizzazione dell’Esposizione e Collezione Permanente, dal titolo Dialoghi e Altri Sguardi. A partire dalla primavera 2024 la Fondazione affiderà a curatrici/curatori esterni il compito di selezionare nuovi artisti per metterli in dialogo con una parte delle opere presenti in Collezione. Il processo, che verrà ripetuto con curatori sempre differenti, permetterà di aggiornare spazi e opere dell’Esposizione Permanente, garantendo sempre nuovi punti di vista e nuove riflessioni. Il Tempo della Comunanza costituisce la prima rilettura delle opere dell’Esposizione e Collezione Permanente. 

Il progetto espositivo è stato affidato a Olga Gambari, curatrice indipendente, critica e giornalista de Il Giornale dell’Arte e la Repubblica, da sempre attenta alla valorizzazione dell’arte contemporanea del, e sul, territorio piemontese. L’iniziativa intende essere un’esplorazione, una raccolta di possibili declinazioni che l’idea di condivisione incarna, donandole nuova energia e pluralità. Ogni artista diventerà una possibile sfumatura di significato del concetto e darà vita a una lettura che farà parte di un racconto corale, a più voci, negli spazi della Castiglia, con gli artisti e i lavori dell’Esposizione e Collezione Permanente. Il senso della parola “comunità” contiene la chiave della salvezza del nostro mondo vicino e lontano, è il nòcciolo del senso dell’esistenza cosmica, dell’appartenenza a un ecosistema comune, quella biosfera in cui ogni elemento è parte di un tutto più grande. Il nuovo ambientalismo, infatti, prende forma perfettamente nella definizione coniata dall’antropologo Adriano Favole rispetto a una nuova era chiamata Koinòtes, cioè il tempo della comunanza, una nuova pratica di convivenza basata sulla condivisione, l’interrelazione e lo scambio, la somiglianza, la comunione e la partecipazione tra tutti gli esseri viventi.

ORARI DI APERTURA
Dal 25 maggio al 16 giugno
Inaugurazione – Venerdì 24 maggio 2024 dalle ore 17:30

domenica 5 maggio 2024

Massimo Ricci “L’essenza del colore” a Palazzo Muratori-Cravetta in Savigliano



CS

 Venerdì 10 maggio 2024 alle ore 17.30, presso Palazzo Muratori-Cravetta a Savigliano (Via Jerusalem, 4), Città di Savigliano e Fondazione Ente Manifestazioni organizzano “L’essenza di un incontro”, duplice evento di inaugurazione della mostra a cura di Massimo Ricci “L’essenza del colore” e di presentazione delle novità della XXV edizione di “QuintEssenza”, in programma domenica 19 maggio 2024. La personale dell’artista astigiano, organizzata da Città di Savigliano e Civitas (Consulta per la valorizzazione dei beni artistici e culturali di Savigliano), sarà aperta gratuitamente al pubblico a partire da domenica 12 maggio fino a domenica 2 giugno, il sabato dalle 15 alle 18.30, la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.30. Nelle sale secentesche di Palazzo Muratori-Cravetta saranno esposti circa 70 acrilici su tavola, alcuni dei quali liberamente ispirati a “QuintEssenza”.



“La mostra trae origine dall’incontro con l’artista avvenuto circa un anno fa – racconta l’Assessore alla Cultura del Comune di Savigliano Roberto Giorsino -, quando s’intravide la possibilità di ospitare le sue opere in occasione di QuintEssenza, per via dell’interesse subito manifestato dall’artista per la particolarità dell’evento e la vicinanza espressiva di alcune delle sue opere con i temi tipici della rassegna. L’uso di colori tenui e la luce che pervade i quadri di Massimo Ricci sono un elemento costante e un filo conduttore della sua arte, che nello stesso tempo colpisce l’attenzione, stupisce e rasserena l’animo dello spettatore. Le figure, i paesaggi, le piazze e gli spaccati di vita rappresentati nei suoi quadri evidenziano le varie sfaccettature della realtà che l’artista vuole mostrare. Nel ringraziarlo per aver accettato l’invito ad esporre a Savigliano, auguro a tutti coloro che visiteranno la mostra di poter cogliere appieno il significato della sua arte nella splendida cornice che la ospita”.

“Essenza è ciò che definisce la realtà profonda e la natura di qualcosa – spiega l’artista Massimo Ricci -. L’idea che esista un’essenza della pittura mi affascina e, tutto sommato, mi consola: per mia indole mentale, amo vedere l’oro sul fondo del setaccio e tendo a pensare sempre possibile una distillazione, una sintesi in purezza. Alle scuole medie, il professore mi folgorò con la verità che la pittura è colore, sempre. L’ho fatta mia in ogni momento: la vita è colore, sempre. Esiste, allora, un’essenza del colore? Talvolta ho avuto la tentazione di pensare che il mio dipingere figurativo – con la realtà che non fa proprio da modella, ma certamente almeno da presenza accanto alla tavolozza – possa essere un limite, un ostacolo alla distillazione di cui parlavo. Poi ho capito che così come la realtà che mi circonda ha un suo senso, una sua essenza, così in pittura l’essenza del colore trova nelle strutture del paesaggio, nella forma delle figure, dei contenitori altrettanto convincenti. Se mi chiedo quindi qual è l’essenza del colore la risposta che trovo è la sua necessità, la sua esistenza senza condizioni, disarmante, a volte commovente e vulnerabile, perfino. Qualcosa di molto vicino all’anima di una persona”.