lunedì 6 maggio 2024

Montagne senza frontiere. Dipinti dalla collezione Plassier di La Salle e dalla collezione Ferrero di Cuneo

Nell’immagine: dipinto a olio su tela di Ottorino Campagnari (1910-1982), Frazione Ghisola, anni Settanta del XX secolo,
 collezione Plassier (La Salle), fotografia di Teresa Maineri.

 Sabato 25 maggio s’inaugura a Palazzo Samone la mostra d’arte di Cuneo Città Alpina

Montagne senza frontiere. Dipinti dalla collezione Plassier di La Salle e dalla collezione Ferrero di Cuneo

 


Le collezioni Plassier di La Salle e Ferrero di Cuneo

 La collezione donata nel 2012 da Carlo Plassier al Comune di La Salle ha il suo asse portante proprio nella pittura di montagna, di cui il suo proprietario era un grande appassionato.

Con una formula già sperimentata con successo dai 18 pittori di Bardonecchia, Plassier raduna nel suo albergo situato a Pré-Saint-Didier artisti provenienti dal Piemonte, dalla Savoia, dalla Liguria e dall'entroterra nizzardo, zone che egli frequenta abitualmente come mete di villeggiatura.

I soggiorni all'Hotel Plassier sono occasione di incontro e di contaminazione artistica per i pittori, che si cimentano in infinite varianti dei paesaggi alpini, posando lo sguardo soprattutto sui villaggi e le cime circostanti, ai piedi del Monte Bianco. Ospiti fissi sono, in particolare, i membri del gruppo italo-francese dei Frères d'Art, fondato a Nizza, nel 1952, dai provenzali César Bolletti e André Torre e dal cuneese Roberto Luciano. Del sodalizio, che organizza mostre collettive in Italia e in Europa, faranno parte tra gli altri anche i cuneesi Franco Marro e Giovanni Gagino, discepolo di Luciano, Irène Pagès, gloria dell'arte monegasca, il biellese Celso Tempia e il saluzzese Leo Remigante. Questi pittori di montagna meritano oggi di essere riscoperti dal punto di vista non solo artistico, ma culturale in senso più ampio, poiché attestano, da una parte, i legami fraterni fra paesi appartenenti ai due versanti delle Alpi, la cui percezione si sarebbe in seguito allentata, e, dall'altra, il perdurare del favore del genere pittorico nelle regioni dove l'alpe è parte integrante dell'identità locale e dell'immagine turistica ad essa legata.

Fanno da cornice al nucleo dei Frères d'Art alcune testimonianze del periodo d'oro della pittura di montagna di primo Novecento, rappresentate nella collezione Plassier da Italo Mus, Angelo Abrate e Leonardo Roda, quest'ultimo di origini racconigesi.

Dalle collezioni civiche del Comune di Cuneo, sono state scelte opere che fanno parte del lascito Claudio e Vanna Ferrero divenuto patrimonio della città per volontà testamentaria di Claudio Ferrero nel 2011. Grandi amanti della cultura, dell’arte e appassionati di montagna, i coniugi Ferrero non hanno figli. Dopo aver viaggiato nel mondo, collezionisti di oggetti e di opere artistiche, mecenati e impegnati in opere di assistenza verso i più bisognosi, giungono alla decisione di lasciare il loro cospicuo patrimonio al Comune di Cuneo poiché «i beni sono a Cuneo, si sono creati a Cuneo: è giusto che rimangano alla Città».

La collezione di dipinti, messa insieme tra gli anni Cinquanta e gli anni Novanta del Novecento, comprende opere di artisti di primo piano come Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis e Cesare Maggi, accanto a un cospicuo gruppo di pittori piemontesi o legati al Piemonte quali ad esempio Giuseppe Sacheri, Giulio Boetto, Alessandro Lupo, Marco Lattes, Paolo Marsanasco e Venanzio Zolla. Tra queste opere spiccano paesaggi di montagna che vanno a sottolineare un interesse figurativo dei Ferrero legato a scelte di vita e di svago, dallo sci all’escursionismo.

 







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