Nell’immagine: dipinto a olio su tela di Ottorino Campagnari (1910-1982), Frazione Ghisola, anni Settanta del XX secolo,
collezione Plassier (La Salle), fotografia di Teresa Maineri.
Sabato 25 maggio s’inaugura a Palazzo Samone la mostra d’arte di Cuneo Città Alpina
Montagne senza frontiere. Dipinti dalla collezione Plassier di La Salle e dalla collezione Ferrero di Cuneo
Sabato
25 maggio, alle 18, a Palazzo Samone, nel cuore del centro storico,
s’inaugura “Montagne senza frontiere. Dipinti dalla collezione Plassier
di La Salle e dalla collezione Ferrero di Cuneo”, la mostra d’arte
realizzata nell’ambito di “Cuneo città alpina 2024”, a cura di Sandra
Barberi e Alessandro Abrate. La rassegna, realizzata e promossa dal
Comune di Cuneo, in collaborazione con la Promocuneo, è patrocinata
dalla Provincia e dal Comune di La Salle (AO).
È
la pittura di montagna l'ordito su cui l’esposizione intesse la trama
dei rapporti tra la provincia Granda, la Valle d'Aosta e le Alpi
Marittime, oggi realtà geografiche apparentemente disgiunte le une dalle
altre, ma che sul piano artistico trovano un forte quanto singolare
collegamento nelle opere appartenenti alla collezione Plassier di La
Salle ed alla collezione Ferrero di Cuneo.
Intento
dell'esposizione è non solo quello di celebrare Cuneo città alpina
2024, offrendo un’inedita retrospettiva della pittura di montagna
cuneese attraverso il riflesso di una collezione privata annidata tra
altre montagne, ma anche quello di guardare alla pittura di montagna
come elemento culturale unificante al di là dei confini territoriali
politici, messaggio oggi più che mai attuale alla luce dei rapporti di
gemellaggio che da ben sessant'anni legano Cuneo e Nizza. Come è noto,
nell’anno in corso si sono pertanto già svolti eventi e attività tesi a
valorizzare tale prestigioso riconoscimento, e altre occasioni di
valorizzazione si svolgeranno fino alla fine del mese di dicembre: la
rassegna espositiva in oggetto costituisce uno dei tasselli principali
del programma di iniziative e sarà promossa, attraverso l’Associazione
Città Alpina dell’anno, anche all’interno della rete delle 23 città
alpine europee che dal 1997 hanno ricevuto il riconoscimento annuale.
La
mostra sarà aperta al pubblico, gratuitamente, a partire dal 26 maggio e
fino all’8 settembre 2024, dal venerdì alla domenica, dalle 15.30 alle
18.30. Sono previste aperture straordinarie per gruppi, e visite
guidate, realizzate dai curatori della mostra, volte alla scoperta dei
dipinti a tema montano allestiti nelle sedi culturali cittadine, su
prenotazione (Promocuneo, cell. 333 4984128) e per un numero minimo di
10 partecipanti, con partenza dal Palazzo Comunale, Via Roma 28, alle
ore 15.30, nei pomeriggi di mercoledì 26 giugno, mercoledì 31 luglio,
mercoledì 28 agosto: verranno illustrate le opere della galleria del
sindaco, del museo Casa Galimberti e dell’esposizione a Palazzo Samone.
I
dipinti esposti in Via Amedeo Rossi saranno in tutto 44, di cui 39
dalla collezione Plassier di La Salle e 5 dalla collezione Ferrero di
Cuneo. Dalla collezione Plassier di La Salle saranno esposte opere di:
Angelo Abrate, Gino Balansino, Ettore Berrone, Biagio Biasi, César
Bolletti, Ottorino Campagnari, Antonio Conti, Giovanni Gagino, Roberto
Luciano, Franco Marro, Italo Mus, Irène Pagès, Marco Perotti, Leo
Remigante, Leonardo Roda, Francesco Russo, Celso Tempia, André Torre,
Marcel Wibault. Dalla collezione Ferrero di Cuneo potranno essere
ammirati di lavori di Giorgio Bergesio, Mario Lattes, Cesare Maggi,
Italo Mus, Marco Perotti.
Le collezioni Plassier di La Salle e Ferrero di Cuneo
La
collezione donata nel 2012 da Carlo Plassier al Comune di La Salle ha
il suo asse portante proprio nella pittura di montagna, di cui il suo
proprietario era un grande appassionato.
Con
una formula già sperimentata con successo dai 18 pittori di
Bardonecchia, Plassier raduna nel suo albergo situato a Pré-Saint-Didier
artisti provenienti dal Piemonte, dalla Savoia, dalla Liguria e
dall'entroterra nizzardo, zone che egli frequenta abitualmente come mete
di villeggiatura.
I soggiorni all'Hotel
Plassier sono occasione di incontro e di contaminazione artistica per i
pittori, che si cimentano in infinite varianti dei paesaggi alpini,
posando lo sguardo soprattutto sui villaggi e le cime circostanti, ai
piedi del Monte Bianco. Ospiti fissi sono, in particolare, i membri del
gruppo italo-francese dei Frères d'Art, fondato a Nizza, nel 1952, dai
provenzali César Bolletti e André Torre e dal cuneese Roberto Luciano.
Del sodalizio, che organizza mostre collettive in Italia e in Europa,
faranno parte tra gli altri anche i cuneesi Franco Marro e Giovanni
Gagino, discepolo di Luciano, Irène Pagès, gloria dell'arte monegasca,
il biellese Celso Tempia e il saluzzese Leo Remigante. Questi pittori di
montagna meritano oggi di essere riscoperti dal punto di vista non solo
artistico, ma culturale in senso più ampio, poiché attestano, da una
parte, i legami fraterni fra paesi appartenenti ai due versanti delle
Alpi, la cui percezione si sarebbe in seguito allentata, e, dall'altra,
il perdurare del favore del genere pittorico nelle regioni dove l'alpe è
parte integrante dell'identità locale e dell'immagine turistica ad essa
legata.
Fanno da cornice al nucleo dei Frères
d'Art alcune testimonianze del periodo d'oro della pittura di montagna
di primo Novecento, rappresentate nella collezione Plassier da Italo
Mus, Angelo Abrate e Leonardo Roda, quest'ultimo di origini racconigesi.
Dalle
collezioni civiche del Comune di Cuneo, sono state scelte opere che
fanno parte del lascito Claudio e Vanna Ferrero divenuto patrimonio
della città per volontà testamentaria di Claudio Ferrero nel 2011.
Grandi amanti della cultura, dell’arte e appassionati di montagna, i
coniugi Ferrero non hanno figli. Dopo aver viaggiato nel mondo,
collezionisti di oggetti e di opere artistiche, mecenati e impegnati in
opere di assistenza verso i più bisognosi, giungono alla decisione di
lasciare il loro cospicuo patrimonio al Comune di Cuneo poiché «i beni
sono a Cuneo, si sono creati a Cuneo: è giusto che rimangano alla
Città».
La collezione di dipinti, messa
insieme tra gli anni Cinquanta e gli anni Novanta del Novecento,
comprende opere di artisti di primo piano come Giorgio De Chirico,
Filippo De Pisis e Cesare Maggi, accanto a un cospicuo gruppo di pittori
piemontesi o legati al Piemonte quali ad esempio Giuseppe Sacheri,
Giulio Boetto, Alessandro Lupo, Marco Lattes, Paolo Marsanasco e
Venanzio Zolla. Tra queste opere spiccano paesaggi di montagna che vanno
a sottolineare un interesse figurativo dei Ferrero legato a scelte di
vita e di svago, dallo sci all’escursionismo.
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