martedì 30 luglio 2019

passeggiata archeo - naturalistica al sito del Bèc Bërchasa



Roccavione : passeggiata archeo - naturalistica al sito del Bèc Bërchasa
sabato  3 agosto 2019
partenza ore 9
luogo di ritrovo: via Santa Croce 2 (davanti alla sede del Comune di Roccavione)
dislivello: 300 m
difficoltà escursione: facile / per tutti
Attività gratuita offerta dal Progetto "Bèc Bërchasa, Sito Archeologico",
è gradita la prenotazione(massimo 25 persone) .
Per  info e prenotazioni contattare Chiara  Ronelli ( cell  333 - 6198565 )

In caso di maltempo la giornata sarà rinviata a domenica 22 settembre 2019.

Nell’ambito  del  progetto  di  conoscenza  e  valorizzazione  del  sito  archeologico  di  Bèc 
Bërchasa,   promosso  dall’Amministrazione   comunale   di   Roccavione, si   offre   a   tutti gratuitamente la   possibilità   di visitare  un luogo   che, dall’età   del   Bronzo   fino   alla romanizzazione, ha ospitato un insediamento delle antiche genti celto- liguri.

Si tratta di una straordinaria occasione per conoscere la bellezza paesaggistica del sito e comprendere  il  significato  storico - archeologico  di  un  p unto  geografico  strategico nelle propaggini  delle  Alpi  Marittime, alla  confluenza  dei  torrenti  Gesso  e  Vermenagna,  in posizione  panoramica  dominante  sulle  vallate  circostanti  lungo  l’antica via  Imperiale  verso la Francia e sul pianalto cuneese.

I  partecipanti  saranno  accompagnati  da  una guida  naturalistica e  da  archeologi del Progetto "Bèc  Bë rchasa, Sito  Archeologico" lungo  antichi  itinerari  d’altura  alla  conoscenza approfondita dell'ambiente e  del  paesaggio  del  territorio  che  ci  circonda oggi e  di  quello in cui  vissero  gli  uomini  del  Bèc  Bërchasa  fra la  fine  dell’età  del  B ronzo  e  la  media  età  del Ferro (circa 3000  anni fa) .

Il percorso terminerà con la visita allo scavo archeologico che si sta svolgendo in questi giorni, su concessione del  Mibac,  che vede coinvolti studenti  di archeologia che collaborano attivamente al progetto didattico - scientifico multidisciplinare Interverranno l’ archeologa Stefania Padovan , che dirige sul campo l’attività di indagine, e gli  studenti universitari parte cipanti a questa esperienza e coinvolti nel progetto, in particolare le esperte Paola Baronio e Miriana Ribero che presenteranno in diretta le nuove scoperte, le tracce di ciò che resta dell’insediamento e il lavoro di mappatura e documentazione che quotidianamente svolgono gli archeologi sul sito .

A  mezzogiorno  pausa  pranzo  al  sacco,  a  carico  dei  partecipanti, nei  pressi  del  pilone  del Bèc Bërchasa ed a seguire osservazione a 360° del paesaggio tra Alpi e Pianura Padana. 

L’escursione si conclude con il ritorno a Roccavione presso il punto di partenza.

«Questa  iniziativa  rappresenta  una  nuova  occasione  per promuovere la  divulgazione  degli aspetti  storici  e  naturalistici  del  nostro  territorio  comunale.  Infatti,  oltre  all’osservazione  del famoso sito archeologico di Bec Berciassa, non mancherà occasione di poter cogliere lungo la  camminata  la  bellezza  del  nostro  patrimonio  rurale:  l’architettura  dei  tetti  alpini,  la sistemazione  dei  sentieri,  delle  mulattiere,  degli  alteni  con  i  secolari  muretti  a  secco, l’ambiente  boschivo,  particolarmente  curato  per  la  raccolta  delle  castagne,  attività  che  la nostra  amministrazione  intende  incentivare  ed  implementare»  dichiara Germana  Avenasindaco di Roccavione.

Il progetto “ “Alle origini della civiltà alpina: Bèc Bërchasa, recupero e valorizzazione di 
un  insediamento  protostorico” è  ideato  e  promosso  dal comune  di  Roccavione
patrocinato  dalla  Soprintendenza  Archeologia  Belle  Arti  e  Paesaggio  per  le  province  di Alessandria,  Asti,  Cuneo,  con  l’importante  sostegno  della Compagnia  di  San  Paolo
nell’ambito  dell’edizione  2017  del  bando  “Luoghi  della  Cultura”,  con  il  contributo  della Fondazione   CRC nell’ambito   del   bando   “Patrimonio   Culturale”   e   il  contributo   e   la partecipazione attiva di Buzzi Unicem

Prossimi appuntamenti a Demonte


[dal comunicato stampa]

martedì 30 luglio, alle ore 21 nella Sala delle feste di Palazzo Borelli in Demonte, il Prof. MARCO SIGAUDO relazionerà sul tema (attualissimo) "Breve storia del RAZZISMO - dai Romani ad oggi"

giovedì 1° agosto, alle ore 17, si inaugurerà nelle Sale Espisitive di Palazzo Borelli in Demonte, una interessantissima mostra "storica" sulla "PITTURA REALISTA SOVIETICA NEGLI ANNI DEL DISGELO 1960-1980" (37°),e,  in contemporanea, una sezione-omaggio al pittore cuneese GIOVANNI GAGINO.

sabato 3 agosto, alle ore 21, nella Sala delle Feste di Palazzo Borelli, la prof.ssa MARIA TERESA BAROLO terrà una conferenza sul tema "IL BESTIARIO ROMANICO nell'ARTE MEDIEVALE", con proiezioni di slides.









domenica 28 luglio 2019

Barbara Villosio a Palazzo Samone


CS

al 12 luglio al 4 agosto a Cuneo presso il Palazzo Samone, l’Associazione Noi4You sarà con la volontaria Barbara Villosio, nota artista cuneese, all’inaugurazione della sua mostra “Ombre di luci, sentire oltre”. Barbara Villosio vive e lavora a Fossano. Dopo essersi diplomata presso il Liceo Artistico E. Bianchi di Cuneo, ha frequentato l’Istituto Europeo di Design a Milano nell’ambito moda e nel 1993 ha terminato i suoi studi nelle materie pittoriche presso l’Accademia di Belle Arti di Torino.

L’anno successivo ha vinto un Symposium de peinture ou Quèbec in Canada. Ha partecipato a rassegne nazionali e internazionali di pittura, allestendo mostre personali e collettive. Ha lavorato presso l’atelier Sautozieuz crèation a Quèbec in Canda come pittrice nella decorazione murale e creazione di ambienti adibiti a commercio, ristoranti, mobilifici, e alberghi. Ha contribuito alla creazione di pitture su tavole con i racconti degli studenti di scuola primaria pubblicate sulla copertina dei testi di “Esperienze in Giallo”. Ha collaborato con Enti pubblici e diocesi per eventi, come supporto artistico. Ha vinto un bando nazionale del 2016 con l’istallazione dell’opera prevista per il 2019 presso la Caserma Ufficiali dei Carabinieri di Firenze. Ha disegnato lo stendardo (il Palio) consegnato al vincitore dal Monarca e dalla Monarchessa in occasione della 19^ Edizione del Palio dei Borghi di Fossano.

Insomma, un’artista a tutto tondo che con entusiasmo ha scelto, con altre volontarie di Noi4You, di offrire le proprie conoscenze personali e professionali a persone in difficoltà, o momentaneamente in crisi, cercando di aiutarle a costruire un modo migliore. L’associazione Noi4You con la sua presenza alla mostra della volontaria Barbara Villosio, intende far conoscere a coloro che verranno ad ammirare le opere dell’artista, quali sono gli obiettivi che muovono l’Associazione stessa ovvero la solidarietà sociale al fine di rimuovere ogni forma di violenza psicologica, fisica, sessuale ed economica tramite l’approfondimento della ricerca, la riflessione, il dibattito, nonché la promozione e lo svolgimento di attività di formazione.


Tutte le informazioni, anche sugli eventi che di volta in volta verranno organizzati per la cittadinanza, saranno disponibili sul profilo Facebook Noi4You Cuneo. Chiunque potrà contattare Noi4you per ulteriori informazioni tramite l’utenza telefonica 3755518066 o tramite la mail noi4you.cn(at)gmail.com








 


sabato 27 luglio 2019

#COSTRUZIONI2019


#COSTRUZIONI2019 

Artisti in Residenza 

Alberto Brusa, Valentina Cei, Tatiana Fenoglio, Barbara Forlai  Marco Albino La Gattuta, Giovanni Manzo, Andrea Ravo Mattoni, Eleonora Pellegri, Pamela Fantinato, Sabine Korth, Simonetta Pedicillo, Jimmy Rivoltella, Isabella Trucco e Adriano Zanni

a cura di: Claudio Lorenzoni 

4 agosto 2019 h. 9

Museo a cielo aperto di Camo - Santo Stefano Belbo (CN)

museoacieloapertodicamo.it 






[dal comunicato stampa]

In questo lustro le residenze artistiche del Museo di Camo hanno avuto come base l’idea che sfidare la consueta percezione del fare Arte, integrandola nella vita quotidiana, attraverso scenari non convenzionali in grado di introdurre nuove idee nella sfera pubblica, poteva essere l’unica via percorribile.
La residenza è stata concepita come un rigenerante luogo d’incontro interculturale, di scambio sociale, d’integrazione territoriale. 
La residenza è stata un’opportunità per gli artisti di confrontarsi con nuove idee o di sperimentare il loro lavoro nel particolare territorio di Langa. Ci siamo proposti di incoraggiarli nel prestare attenzione all’ambiente antropico e naturale, trovando eventualmente nuove forme di interazione tra arte, territorio e società.
La residenza del  2019 sarà un progetto artistico multidisciplinare fatto di gesti, di attività di semina, di ascolto, di costruzione di relazioni.
Sarà il tentativo di superare l’antinomia tra individuo e massa e comprendere il gesto individuale e collettivo come tramite del senso d’identità e di appartenenza ad un luogo. Un orizzonte, guardando il quale, indagare la nozione di contemporaneo. 
A partire da questa prospettiva di indagine, #COSTRUZIONI2019 si declinerà in pratiche estetiche di ricerca e connessione di discipline artistiche diverse: street art, video, performance, suoni, fotografia, poesia e scrittura; includendo percorsi di analisi della visione delle arti della scena dando spazio alla riflessione teorica del fare artistico e progettuale.
La Residenza inizierà il 20 luglio con il progetto #storytelling con il quale il fotografo Marco Albino La Gattuta indagherà il territorio, il volto sociale e umano di Camo attraverso la fotografia e lo restituirà in un evento pubblico a tutta la collettività.
A seguire, dal 29 luglio, lo street artist Andrea RAVO Mattoni, con il progetto Pinacoteca a cielo aperto, eseguirà un opera sulla struttura sita sul Bricco delle Allodole. Attraverso questo progetto si creerà un ponte tra contemporaneo e passato, tra arte pubblica e classica. 
da venerdì 1 agosto, nel centro storico di Camo, l’artista napoletano Giovanni Manzo realizzerà un intervento pittorico su lamiera 400x200cm
da sabato 2 agosto Eleonora Pellegri e Isa Trucco, presenteranno il progetto Ritratti Itineranti. Le fotografe, con l’utilizzo di una macchina “minuteria”, realizzeranno ritratti in piazza con la tecnica antica fotografica (1850) del collodio umido.
domenica 4 agosto dalle ore 10, presso la Pinacoteca Civica verrà inaugurato il progetto multidisciplinare Karnowski con gli artisti: Jimmy Rivoltella Adriano Zanni Sabine Korth Valentina Cei Pamela Fantinato Alberto  Brusa Tatiana Fenoglio Barbara Forlai e Simonetta Pedicillo. Gli artisti, partendo da una scatola piena di fotografie rinvenuta in una cantina, daranno il loro contributo per raccontare versioni diverse di una storia sola, come da sempre fa l'uomo pur di non perdere l'eco della sua voce. 
A seguire laboratorio di foto collage a cura di Sabine Korth 

Tutti gli eventi artistici e culturali sono gratuiti 

Staff: Proloco di Camo
Contributi: Comune di Santo Stefano Belbo (CN)
Patrocinio: Fondazione Cesare Pavese 
Partnership: Pavese Festival 

giovedì 25 luglio 2019

Aeham Ahmad in concerto a Cuneo


The syrian pianist
Aeham Ahmad in concerto


sabato 3 agosto 2019 ore 21
ingresso: 10 € (intero) - 5 € (ridotto: sotto i 18 e oltre i 75 anni)


Villa Torre Acceglio (sede estiva della Fondazione Casa Delfino)

via Torre Acceglio n. 59 - Fraz. Madonna delle Grazie (Cuneo)


per informazioni: info@fondazionedelfino.it / 0171.695600







A Cuneo succede: Mostra su Matteo Olivero a Casa Galimberti





A Cuneo succede: Mostra su Matteo Olivero a Casa Galimberti: CS Mostra | Matteo Olivero. La formazione, i temi, la fortuna La mostra monografica  Matt...






mercoledì 24 luglio 2019

Biomega Multiverso






La Tenuta Cucco ospita la mostra  «Biomega Multiverso», con le opere di Cosimo Veneziano, curata da Ilaria Bonacossa.

I gestori di questa tenuta, la famiglia Rossi Cairo (Fondazione La Raia) aprono questo spazio a Serralunga l’Alba





CS

Fondazione La Raia – arte cultura territorio è lieta di presentare BIOMEGA Multiverso, una mostra site-specific di Cosimo Veneziano, a cura di Ilaria Bonacossa, realizzata presso Tenuta Cucco, azienda agricola biologica di proprietà della famiglia Rossi Cairo che ha creato Fondazione La Raia nel 2013.

La mostra fa parte del progetto BIOMEGA iniziato nel 2018 con il sostegno della Compagnia di San Paolo, nell’ambito del Bando ORA! Produzioni di Cultura Contemporanea.

L’artista, in collaborazione con il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università IULM di Milano, ha realizzato nell’ultimo anno un lavoro trans-disciplinare sull'uso delle biotecnologie in ambito agroalimentare, per riflettere sulle procedure di acquisto dei consumatori, oggetto di studio del neuromarketing.

Partendo da queste indagini, Cosimo Veneziano ha realizzato BIOMEGA Multiverso, un’installazione composta da serigrafie e ricami su tessuto in dialogo con un’inedita piralide in marmo, una farfalla della specie Ostrinianubilalis il cui bruco è un parassita devastatore del mais. Uno degli obiettivi del progetto è indurre il visitatore a interrogarsi su quanto l'estetica, e l’applicazione degli studi delle neuroscienze, possano influire sulle sue scelte di consumatore. In BIOMEGA Multiverso tecniche artistiche tradizionali, quali appunto la serigrafia e il ricamo, sono poste a confronto con le nuove tecnologie. È infatti attraverso l’utilizzo dell’eye tracker, usato dai laboratori di neuromarketing per tracciare i movimenti oculari automatici e continui, che Veneziano conduce lo spettatore verso nuove letture del visibile. La tracciatura dei movimenti oculari automatici, chiamati saccadi, è riprodotta in questa installazione attraverso i ricami su tessuto. Ogni ricamo costituisce la mappatura dei punti di osservazione dell’occhio delle persone invitate dall’artista a sottoporsi al test mentre osservavano fotografie di repertorio. Queste immagini – stock photos – sono generalmente utilizzate dalle agenzie di comunicazione per realizzare pubblicità di prodotti alimentari, nello specifico di frutta e verdura visivamente perfette per veicolare l’idea di qualità.

Dopo un lavoro di stilizzazione, Veneziano ha riprodotto queste immagini nelle sue stampe serigrafiche. “In una condizione di globalità dell’immagine, la fotografia e la relativa storia si inseriscono in un regime visuale e percettivo più ampio nel quale produzione, circolazione e distribuzione delle fotografie costituiscono una rappresentazione iconica che rivela come i saperi vengano veicolati dalle immagini,” affermano l’artista Cosimo Veneziano e i curatori del progetto. “L’attenzione verso tecnologia e neuroscienza porta chi osserva ad indagare l’immagine nella sua grammatica, nell’intrigante tentativo di comprendere cosa si nasconda dietro il visibile e il rappresentabile, attraverso la rappresentazione dell’invisibile”. Il progetto analizza l'espressione culturale della fotografia studiandone i codici. La fotografia svela quelle forme emozionali e biologiche che guidano, orientano e talvolta influenzano la conoscenza.“Sopra l’installazione, dietro i tessuti serigrafati e ricamati, campeggia come memorandum - e monito - un disco di marmo nero con incisa la farfalla Ostrinianubilalis. Esteticamente perfetta, sana, delicata e innocua, nasconde una minaccia per l’agricoltura: è la metamorfosi di un bruco, parassita responsabile della distruzione delle coltivazioni di grano e, soprattutto, del mais” afferma Ilaria Bonacossa, curatrice della mostra. Attraverso la mostra BIOMEGA Multiverso, Fondazione La Raia prosegue nella sua missione di suggerire riflessioni critiche sul paesaggio, sulla sua trasformazione, sulla capacità che hanno le arti, le più diverse, di farcene cogliere le peculiarità, inducendoci, anche come consumatori, a compiere scelte sempre a favore delle generazioni future.Il progetto BIOMEGA nasce dall'incontro, in occasione della residenza d’artista presso Guilmi Art Project (2016), tra Cosimo Veneziano e Filippo Racciatti, “agricoltore per scelta”, che da alcuni anni si occupa di raccogliere e selezionare semi per creare un archivio di piante non geneticamente modificate. Collegandosi a temi e pratiche di attualità come collective farming, orti urbani e riorganizzazione comunitaria della produzione agricola, Biomega interconnette arte contemporanea, neuroscienze, antropologia e scienze della terra in un percorso articolato che tocca aspetti culturali, sociologici e politico-economici della nostra società.

Oltre alla mostra BIOMEGA Multiverso a cura di Ilaria Bonacossa, promossa da Fondazione La Raia presso Tenuta Cucco in Serralunga d’Alba, il lavoro di Cosimo Veneziano verrà esposto a ottobre nell’ambito di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, all’interno della mostra collettiva Ka art. Per una cartografia corale della Basilicata, a cura di Katia Anguelova, progetto co-prodotto dall’Associazione ArtePollino e dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019. Inoltre, dal 16 gennaio 2020 al 16 febbraio 2020, l’opera sarà presentata da Walter Guadagnini e curata da Beatrice Zanelli (Arteco) e Vincenzo Estremo nella Project Room di CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia, Torino. A novembre 2019 sarà pubblicato da NERO il libro d’artista, a cura di Arteco, dedicato all’intero progetto. BIOMEGA da un’idea di Cosimo Veneziano un progetto di Centro Studi Argoa cura di ARTECO (Beatrice Zanelli) in collaborazione con Vincenzo Estremoin collaborazione con Parco Arte Vivente. Centro Sperimentale di Arte Contemporanea, CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia, Fondazione La Raia – Arte cultura territorio, Guilmi Art Project, Brain Lab di Neuromarketing dell’Università IULM e CHAN Contemporary Art Association.con il sostegno di Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando ORA! Produzioni di Cultura Contemporanea.

Cosimo Veneziano (Moncalieri, 1983) vive e lavora a Torino dove ha co-fondato la residenza Internazionale Progetto Diogene, nata nel 2007. La sua pratica è caratterizzata da un’ampia attività di ricerca e workshop legata alla lettura degli archivi e si focalizza sullo sviluppo della scultura e del disegno in stretta correlazione con i luoghi che li hanno ispirati. Tra le mostre personali si ricordano: Rompi la finestra e ruba i frammenti!, AlbumArte, Roma, 2018; Petrolio, MEF - Museo Ettore Fico, Torino, 2016; Verso occidente l’impero dirige il suo corso, Galleria Alberto Peola, Torino, 2014; Monochrome, Villa Straüli, Winterthur, 2015; Los contrabandistas copiaron una escultura de mucho valor, Lugar a Dudas, Cali (Colombia), 2013; Cattedrale, Careof DOCVA, Milano, 2013; L’epoca delle passioni tristi, Tirana Institute for Contemporary Art, Tirana, 2011. Oltre ad aver partecipato anche a numerose mostre collettive, la sua produzione si è sviluppata verso l’ideazione di opere nello spazio pubblico, tra le quali il monumento dedicato a Pinot Gallizio e Constant ad Alba (2016), i progetti per Nuovi Committenti a Rovigo (2017) e Dencity a Milano (2015).

Ilaria Bonacossa, curatrice e critica, dopo aver lavorato per otto anni alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, dal 2012 al 2017 ha diretto il Museo di Villa Croce di Genova, istituzione municipale dedicata all’arte contemporanea. Da dicembre 2016 è direttore artistico della Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea di Torino, Artissima. Nel 2013 ha co-curato il Padiglione Islandese alla Biennale di Venezia; nel 2007 è stata membro della Giuria per i Leoni d’Oro della 52 Biennale d’Arte di Venezia e nel 2013 membro della Giuria per l’Inamori Foundation Prize di Kyoto.

Fondazione La Raia ‐ arte cultura territorio è nata nel giugno 2013 con l’obiettivo di promuovere in Italia e all’estero una riflessione critica sul paesaggio, attraverso contributi che riguardano più campi di indagine. Sviluppa attività artistiche, culturali, didattiche, scientifiche e di ricerca volte a promuovere anche la conoscenza specifica del territorio del Gavi.
Fondazione La Raia, diretta da Ilaria Bonacossa, è stata creata da Giorgio Rossi Cairo e Irene Crocco, ideatrice del progetto Nel Paesaggio che ha tracciato, con la realizzazione delle prime opere e una serie di incontri pubblici, l’indirizzo di indagine della Fondazione. Ad oggi sono state realizzate le opere permanenti di Remo Salvadori, Koo Jeong A, Michael Beutler e Adrien Missika (visibili al pubblico), la mostra di Francesco Jodice “Il Corsaro Nero e la vendetta del Gavi” presso il Forte di Gavi, una pubblicazione con Elio Franzini edita da Corraini e numerose conferenze pubbliche dedicate alla riflessione sul paesaggio, protagonisti, tra gli altri, Gilles Clément e il gruppo francese Coloco, Paolo D’Angelo, Adriana Veríssimo Serrão, Francesco Jodice e Francesco Zanot, Stefanie Hessler e Franco Farinelli. Il Comitato scientifico è composto da Flavio Albanese, Marco Galateri di Genola, Vicente Todolì, Stefano Baia Curioni e James Bradburne.

BIOMEGA MULTIVERSOCOSIMO VENEZIANO a cura di Ilaria Bonacossa
Inaugurazione giovedì 18 luglio 2019 ore 18.30 Tenuta Cucco Chiesa di San Sebastiano in BorgoPiazza Umberto I Serralunga d’Alba (Cuneo) . Ingresso libero con prenotazione  segreteria@fondazionelaraia.it | T. 02 4854 8710 



Un ricordo di Enrico Perotto per Francesco Franco



Pubblicato su "Il presente e la storia", Rivista dell'Istituto Storico della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Cuneo", n. 95, giugno 2019 (I semestre)



[cliccare sulle immagini per l'ingrandimento]







venerdì 12 luglio 2019

Inizio della stagione estiva di Casa Delfino

The' musicale


Vibrazioni 
Concerto del QuHARtetto 

Sara Bondi, flauto 
Andrea Sarotto, clarinetto 
Maria Becchis, violoncello 
Giovanni Damiano, pianoforte 

Musiche di Carey, Di Jorio, van Beethoven, Bellini, Minetti, Kern, Joplin, Mancini, Piazzolla, Damiano 

Venerdì 19 luglio 2019 ore 17  
Ingresso libero 
  

Villa Torre Acceglio 

via Torre Acceglio 59  - fraz. Madonna delle Grazie (Cuneo)







martedì 9 luglio 2019

Concerto al Filatoio di Caraglio dell'Orchestra "Bruni" di Cuneo


Concerto dell'Orchestra "Bruni" di Cuneo


Domenica 14 luglio ore 18


[dal comunicato stampa]

Domenica 14 luglio alle ore 18, in occasione del finissage della mostra “Amarcord piemontese: emozioni e incantesimi nell’opera di Federigo Sclopis” al Filatoio di Caraglio, curata da Ivana Mulatero e dedicata alle opere di Federigo Sclopis, si terrà il concerto cameristico dell’Associazione “Orchestra Bruni” della Città di Cuneo.

Durante l’evento – realizzato in collaborazione con la Fondazione Filatoio Rosso di Caraglio – il gruppo d’archi, integrato dal clavicembalo, eseguirà due capolavori di Johann Sebastian Bach: la Suite in si min. BWV 1067, con la partecipazione solistica del giovane flautista Alberto Navarra, seguita dal concerto in Mi Magg. BWV 1042 per violino. Solista di questa composizione e Maestro concertatore del programma sarà la giovane violinista Adele Viglietti, attuale spalla dell’orchestra “Bruni”. Dopo una prima parte barocca, l’esibizione verterà sul tema della danza nella musica colta europea dal Rinascimento ad oggi, declinato in tre interessanti composizioni: la Capriol Suite di Warlock, le Danze popolari rumene di Bartok op. 8 e la Carmen Suite di Bizet. 

Programma di sala

J.S. Bach Suite n°2 in si min BWV 1067 per archi, flauto e basso continuo.Flauto: Alberto Navarra

Concerto in mi Magg. BWV 1042 per violino, archi e basso continuo

P. Warlock Capriol Suite

B. Bartok Danze popolari rumene op. 8

G. Bizet Carmen Suite

Violino solista e M° concertatore: Adele Viglietti


Ingresso: € 8, comprensivo di visita alla mostra, gratis per ragazzi fino a 16 anni, se accompagnati da un adulto (biglietti in vendita il giorno dell’evento)








Mostra di Enrico Porro ad Alba


Enrico Porro

In-materialità

a cura di Liletta Fornasari


13-27 luglio 2019 
Inaugurazione sabato 13 luglio alle ore 18.30

Chiesa di San Domenico

via Teobaldo Calissano 7 - Alba (Cuneo)

orari di visita :  
dal martedì al venerdì 15 - 18
sabato e domenica 10 - 12 , 14.30 - 18.30
- Ingresso Libero -   



sabato 6 luglio 2019

Marchesato Opera Festival


Marchesato Opera Festival

Musica antica - Saluzzo


8^ Edizione


13-21 luglio 2019






[dal comunicato stampa]

IL MARCHESATO OPERA FESTIVAL PORTA A SALUZZO LA MUSICA ANTICA E L'ATMOSFERA CULTURALE DELLA SPAGNA

  

Dal 13 al 21 luglio torna il Marchesato Opera Festival (MOF). La rassegna concertistica di musica antica nata con l’obiettivo di alimentare la vocazione musicale della Città di Saluzzo, valorizzandone storia e patrimonio artistico, giunge quest’anno alla sua ottava edizione.

Per oltre una settimana i prestigiosi palazzi dell’antica capitale del Marchesato come la Castiglia, l’Antico Palazzo Comunale, il chiostro e la chiesa di San Giovanni, l’ex monastero dell’Annunziata, Casa Cavassa, Villa Belvedere e luoghi di altrettanto fascino simbolo delle Terre del Monviso quali il Castello di Lagnasco e la Collegiata di Revello, saranno alcuni dei gioielli architettonici che ospiteranno i concerti del MOF 2019. E come nelle precedenti tre edizioni, il MOF valica i confini nazionali per fare tappa a Embrun (Francia), con un concerto di organo nella prestigiosa cattedrale, nell’ambito del festival L’Heure de l’Orgue

Acá y Allá – ESPAÑAS, questo il titolo di un’edizione dedicata interamente alla Spagna: un chiaro omaggio a un’area geografica ritenuta fondamentale per la storia della musica barocca.


Il Festival è organizzato dal Comune di Saluzzo in collaborazione con la Fondazione Scuola di Alto Perfezionamento Musicale e la Fondazione Artea, con il contributo di Fondazione CRC, Fondazione CRT e Associazione Amici del Teatro e della Musica "Magda Olivero" Saluzzo.

Direzione artistica, Ivano Scavino
Direzione artistica e coordinamento didattico, Sabina Colonna Preti




INFO
Fondazione Scuola di Alto Perfezionamento Musicale
Via dell’Annunziata 1b Saluzzo (CN)
scuolaapm.it – apm@scuolaapm.it – tel. 0175 47031
Pagina Facebook @marchesatooperafestival






giovedì 4 luglio 2019

Dai disegni di Leonardo “spuntano” il Mombracco, il Monviso e la quarzite bargiolina



Scoprire che si può vedere il territorio del Mombracco nei disegni di Leonardo Da Vinci. È questo il dato più interessante ad emergere dal convegno "Mombracho sopra Saluzo", la montagna di Leonardo: Il paesaggio come risorsa del territorio”, che si è svolto martedì 2 luglio nel Salone Multimediale “L. Geymonat” di Barge con una grande partecipazione di pubblico.
Che Leonardo avesse citato la quarzite bargiolina era cosa nota, dal momento che ce ne ha lasciato una testimonianza autografa. Ciò che invece è sempre stata ammantata di mistero e leggenda è l’effettiva presenza del genio toscano in questa zona.
In occasione del convegno, il professor Maurizio Gomez, curatore dell’evento e Professore Aggregato e ricercatore in Storia dei Materiali nel Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio presso il Politecnico di Torino, ha portato numerosi elementi che, per lo meno, suffragano una conoscenza approfondita del territorio da parte del genio toscano, che è possibile dedurre confrontando numerosi disegni di Leonardo con panorami e dettagli locali.
Nel codice Leicester, ad esempio, Leonardo ha disegnato una sezione geologica, forse la prima della storia: messa a confronto con quella del Mombracco la somiglianza è più che evidente. In altri schizzi invece appare chiarissima la somiglianza tra alcuni particolari rocciosi e gli affioramenti di quarzite bargiolina, minerale dalle caratteristiche geologiche uniche al mondo e pertanto inconfondibile.
Non solo. Dall’analisi attenta di altri disegni di Leonardo è spuntata anche una silhouette inconfondibile: quella del Monviso, che Gomez ha confrontato con fotografie della montagna sovrapponendo con esiti quasi perfetti i profili delle immagini.
«Che Leonardo abbia disegnato la quarzite è indubbio, viste le sue particolarità che la rendono facilmente riconoscibile. Non è sufficiente per dire che Da Vinci abbia visitato la zona del  Mombracco - sostiene con prudenza il professor Maurizio Gomez - ma è certamente un interessante punto di partenza per ulteriori approfondimenti a livello di geomorfologia, che stiamo già portando avanti. Le fonti storiche mancano, ma da oggi la suggestione che Leonardo abbia effettivamente percorso i sentieri del Mombracco ha qualche elemento di concretezza in più».
La presentazione del professor Gomez si è conclusa con un’analisi del paesaggio che fa da sfondo all’Annunciazione, dipinta da Leonardo intorno al 1473/74 e oggi conservata alla Galleria degli Uffizi di Firenze: anche in questo celebre lavoro emergono profili del tutto sovrapponibili a quelli del Mombracco.
 
Il convegno
Il convegno era l’ ultimo appuntamento del calendario di eventi che il Comune di Barge, con il sostegno della Regione Piemonte e in qualità di Capofila della Convenzione tra i Sei comuni del Mombracco, che comprende anche Envie, Paesana, Revello, Rifreddo e Sanfront, ha allestito a partire dallo scorso mese di marzo per ricordare Leonardo Da Vinci a cinquecento anni dalla morte.
«Si concludono gli eventi in calendario, ma non l’impegno del Comune di Barge in termini di valorizzazione del Mombracco e dell’”eredità leonardiana”: – aveva precisato alla vigilia dell’appuntamento la Sindaca di Barge, Piera Comba –stiamo progettando nuovi appuntamenti e altre attività per proseguire nella direzione tracciata in questi mesi, consapevoli che la “Montagna di Leonardo” sia una risorsa ambientale, paesaggistica, escursionistica e turistica da promuovere e valorizzare ulteriormente. Da parte mia e dell’amministrazione comunale un grazie a tutti coloro che ci hanno aiutato e supportato in questi mesi: sono stati ricchi di eventi che hanno riscosso un notevole successo di pubblico. Ora il lavoro continua, sono certa, tutti insieme».
Introdotto dalla Sindaca di Barge Piera Comba, che ha sottolineato come il paesaggio sia una risorsa da tutelare e da proteggere, il convegno è stato preceduto dai saluti istituzionali dell’Assessore regionale Fabio Carosso e del presidente dell’Uncem Marco Bussone. Presenti in sala anche il sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni e il professor Mauro Piccat, capo delegazione FAI di Saluzzo e neo presidente della Fondazione CR Saluzzo.

Nel corso della giornata si sono susseguiti diversi interventi.
Il primo è stato dedicato al paesaggio come archivio culturale del territorio: su questo aspetto si è concentrato il professor Marco Devecchi, del Dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari dell’Università di Torino ha analizzato il paesaggio odierno del Mombracco confrontandolo con ciò che scrisse del territorio nella prima metà dell’Ottocento Goffredo Casalis, nel suo Dizionario Geografico - Storico - Statistico - Commerciale degli Stati di S. M. il Re di Sardegna, e rimarcando il ruolo e l’importanza dell’agricoltura per queste zone.
L’architetto e agronomo Aldo Molinengo ha proseguito in questo solco, ricordando un passato ancora più antico del Mombracco, frequentato da millenni dall’uomo che lo ha modellato con attenzione, che ci permette di pensare ad un concetto di paesaggio naturalmente integrato tra le varie competenze - agronomia e architettura paesaggista per dirne solamente due - che oggi lo studiano.
L’architetto Giovanni Paludi del Settore Territorio e Paesaggio della Regione Piemonte si è concentrato sull’importanza di conoscere e valorizzare il paesaggio, legando questa risorsa alle tante opere nelle quali Leonardo Da Vinci lo ha inserito come “protagonista aggiuntivo” e illustrando il Piano Paesaggistico Regionale, che la Regione Piemonte ha varato nel corso del 2017 e che proprio nel territorio del Mombracco ha visto importanti interventi di ripristino della rete sentieristica storica e di allestimento di quattro punti di belvedere. Paludi ha ricordato che lo scorso anno è stato varato anche Paesaggio Piemonte, un sito internet che la Regione ha creato per presentare le principali attività in tema paesaggistico, consapevole della grande importanza della comunicazione anche in questo ambito, poiché il paesaggio è l’elemento nel quale conduciamo la nostra vita.
Il professor Aimaro Oreglia D’Isola, Professore Emerito del Politecnico di Torino, ha proposto un approccio alla tematica del paesaggio con una sorta di confronto a distanza con Leonardo Da Vinci, attraverso una vera e propria lezione magistrale intitolata “Paesaggi di rocce e paesaggi di acque” nella quale ha affrontato i tanti stimoli leonardeschi - non solo nella scienza ma anche e soprattutto nell’arte - che hanno superato i limiti temporali del genio toscano diventando elementi significativi per gli studiosi e gli artisti dei secoli successivi, fino ai giorni nostri.
Nel pomeriggio i partecipanti ai lavori hanno visitato la Certosa di Mombracco, con gli affreschi recentemente restaurati: nella vicina sala capitolare si è svolto l’ultimo intervento del convegno: il professor Gerardo Brancucci, geologo e professore associato di geomorfologia applicata presso la Scuola Politecnica dell’Università di Genova, ha analizzato le relazioni tra paesaggio, suolo, vitigni e vino attraverso la geodiversità dei vigneti liguri.
A seguire sono stati presentati sul campo i lavori realizzati nell’ambito del Piano Paesaggistico Regionale, effettuati anche con la collaborazione del CAI, e la la vigna di Malvasia Moscata recentemente impiantata nei pressi della Certosa del Mombracco dal dott. Mauro Camusso dell’Azienda Agricola L’Autin di Barge: una piccola vigna che ricorda quella che Leonardo Da Vinci possedeva a Milano e che è simbolo integrato di valorizzazione territoriale e produzione enologica. 
La giornata si è conclusa con la visita alla mostra “Leonardo Homo Sine Tempore”, curata dal prof. Maurizio Gomez e giunta agli ultimi giorni di apertura. 
Il convegno è stato organizzato dal Comune di Barge con la collaborazione degli ordini di architetti, ingegneri, agronomi, geologi e geometri e con la curatela scientifica del prof. Maurizio Gomez del Politecnico di Torino – Facoltà di Architettura.

mercoledì 3 luglio 2019

La Granda alchemica


Ars Regia - La Granda alchemica

a cura di Enzo Biffi Gentili

5 luglio 2019 - 6 gennaio 2020
Inaugurazione venerdì 5 luglio ore 11

Palazzo Taffini

via S. Andrea 53 - Savigliano (Cuneo)








William Turner, Fuga dalla nebbia


William Turner, Fuga dalla nebbia


Venerdì 5 luglio, ore 21.00

Forte di Vinadio 

Vinadio (Cuneo)






[dal comunicato stampa]

Venerdì 5 luglio, presso il Rivellino del Forte di Vinadio, si terrà la serata di arte imperfetta "William Turner, fuga dalla nebbia" a cura di P.Arti.
L’appuntamento è parte del calendario “Persone Patrimonio d’Impresa”.


Può una serata sul pittore inglese William Turner essere definita di “arte imperfetta”? Sì, se un esperto animato dalla convinzione che l’arte debba essere alla portata di tutti e due musicisti accompagnano il pubblico a conoscere la vita e l’opera di un artista non sulla base di un copione rigido, ma lasciandosi piuttosto guidare dall’intuizione e dall’improvvisazione. Il risultato è “imperfetto” perché molto lontano dalla classica visione accademica e dalla formula della conferenza, ma senz’altro molto coinvolgente e divertente. È quanto metterà in atto il gruppo P.Arti in occasione dell’evento al Forte di Vinadio, il cui titolo – “Fuga dalla nebbia” – rimanda al famoso detto per cui prima che Turner la dipingesse, nessuno aveva mai visto la nebbia del Tamigi.

Il racconto di Luca Lavagno sulla vita e l’opera di Turner sarà intervallato dagli intermezzi musicali di Paolo Montagna e Fabrizio Barale. Nel flusso di parole e musica si inseriranno alcuni sketch che, con leggerezza, aiuteranno il pubblico ad immergersi nell’atmosfera di quel periodo tra Settecento e Ottocento in cui l’artista visse e dipinse. Il tutto con toni coinvolgenti, divertenti, a tratti comici.
Racconta Luca Lavagno, ideatore della serata: “Il progetto parte da una mia ricerca focalizzata sull’atto creativo, un momento fondamentale non solo dal punto di vista artistico, ma anche da quello umano.
È in quell’istante che l’artista, possedendo una sensibilità del tutto particolare, anticipa di molto i tempi e arriva a prefigurare ciò che i suoi contemporanei non riescono ancora a percepire o a vedere, apre nuove prospettive sulla realtà e sul mondo, nel caso di Turner sulla pittura. A partire da questa visione proponiamo l’arte non come un fine, ma come un mezzo che ci permette di entrare in contatto con la parte più profonda di noi stessi. Ma vogliamo farlo con una formula che si distacchi dagli schemi accademici, che risulti interessante e fruibile per tutti”.


L'incontro è parte del calendario di eventi di welfare culturale del progetto “Persone Patrimonio d’Impresa. Tre luoghi della cultura si aprono al mondo delle imprese”, realizzato grazie al contributo della Fondazione CRC (Bando “Musei Aperti 2017”) dall’Associazione Castello del Roccolo, in collaborazione con il Filatoio di Caraglio e il Forte di Vinadio, con la partnership di Regione Piemonte, Fondazione Piemonte dal Vivo, Hangar Piemonte, Fondazione Artea e Comune di Vinadio, oltre al patrocinio della Città di Busca e del Comune di Caraglio.

L'iniziativa, pur essendo aperta a tutti, è rivolta in particolare agli imprenditori e ai lavoratori delle imprese del territorio, che con le loro famiglie avranno la possibilità di avvicinarsi al mondo dell’arte nella suggestiva cornice offerta dal Forte di Vinadio.

L'ingresso è libero; è consigliata la prenotazione telefonando al 349 5094696 o scrivendo a 



martedì 2 luglio 2019

Cecil Kemperink al Museo della ceramica di Mondovì


CECIL KEMPERINK E LE SUE MAGLIE IN CERAMICA
PROTAGONISTE AL MUSEO DELLA CERAMICA DI MONDOVÌ
Il 10 luglio si inaugura la personale dell’artista olandese, che espone dopo un periodo di residenza al Museo.
“A Mondovì mi sono sentita libera di vivere la mia arte"

È il raffinato connubio di arti tessili e ceramiche il filo conduttore della mostra “Rings of view”, ospitata dal 10 luglio prossimo al Museo della Ceramica di Mondovì. Sono esposte le opere dell’artista olandese Cecil Kemperink, finalista del premio “Open to Art”, indetto da Officine Saffi, Milano e di cui è partner il museo monregalese diretto da Christiana Fissore che ha scelto di ospitare l’artista per una residenza nel Museo e di curare al termine una rassegna.

Protagoniste grandi maglie di ceramica, oggetti mobili, plastici, sonori, di grande potere evocativo. “Cecil dice Christiana Fissore - è capace di porsi come ponte fra le arti, ma anche di incarnare la tradizione, rinverdendola con un approccio completamente innovativo. Attenta a che i suoi manufatti siano esperienze totali che coinvolgono tutti i sensi, veicola la sua passione per la Moda e il Design, attingendo all’arte del tessuto, a una leggerezza e armonia di forme che tende all’impalpabile, e insieme però gioca col peso, con la matericità, con la forza e persino la crudezza di cui i materiali ceramici sono capaci”.

I contrasti e le saldature divengono caleidoscopici e le possibilità espressive delle sue sculture in movimento non fanno che amplificare il gioco di rimandi, citazioni, evocazioni.
Cecil Kemperink ha lavorato dal 19 giugno nell’ UP, l’Unità Produttiva interna al Museo, in cui è possibile realizzare il ciclo completo di lavorazione della ceramica. Il lavoro di quest’artista richiama la storia del Museo. Un esempio è quello delle sale in cui l’arte del pizzo si fonde con quella della produzione di stoviglie, là dove i merletti diventano timbri per il decoro delle ceramiche.

“Arte del filo e Arte ceramica, dunque – conclude Fissore - s’intrecciano già nella storia del nostro territorio, ma con Cecil il dialogo riprende slancio e forza vitale”.

CECIL KEMPERINK

Cecil Kemperink è nata ad Almelo (Olanda) nel 1963 e lavora e vive sull’isola di Texel (Olanda). Dopo il diploma si è dedicata all’arte del tornio, cominciando così un percorso di approfondimento conoscitivo accompagnato da quella che l’artista definisce “l’urgenza di parlare attraverso la creta”. Da quei primi giri della ruota del tornio, l’universo creativo dell’artista ha preso le mosse e si è andato sempre più espandendo, prima con piccoli lavori di decorazione e presto con installazioni di grandi dimensioni e la produzione di oggetti d’arte
Le opera di Cecil Kemperink sono espressione delle sue molte passioni: i tessuti, l’argilla, la danza, la moda e la scultura. L’artista ha prodotto istallazioni, performance, sfilate. I suoi lavori sono stati accolti oltreché in Italia, in Korea del Sud (ROK), in Giappone (Mino), in Francia (Biennale di Vallauris) e in svariati musei e gallerie internazionali.

Alcune opere sono entrare in collezioni permanenti, ad esempio nella Korea Ceramic Foundation (KOCEF collection), nel CODA Museum (Paesi Bassi), nel The Foundation for Contemporary Ceramic Arts Kecskemét (Ungheria), ma anche in collezioni private.

Della sua esperienza monregalese dice: “Lavorare in questo museo è stato emozionante, anche perchè ho potuto conoscere i suoi splendidi dintorni. Durante questa residenza ho realizzato sculture con colori e strutture appositamente per Mondovì. Il Museo è come un ponte tra lo storico e il contemporaneo. La vista magnifica e il silenzio consentono di concentrarsi interamente sul proprio lavoro, di abbandonarsi e creare. La mia fonte artistica e quella creativa hanno potuto scorrere in abbondanza. Mi sono sentita libera di vivere la mia arte”.