Partenza da Cuneo, per arrivare a Venezia, e ritorno. QUANTO è un intervento artistico che unisce la performance alla sostenibilità e al lento viaggiare. In dieci giorni, tra il 21 e il 30 agosto, l’itinerario è percorso con mezzi sostenibili quali bici e treno, facendo tappe in paesi e città, importanti sia per il loro valore culturale che per quello affettivo da parte dell’artista.
Così Stefano Venezia, artista visivo e relazionale, prosegue il progetto itinerante ROSSOCUBO, da lui ideato nel 2002 e declinato negli anni in varie espressioni e interventi pubblici.
In QUANTO vengono coinvolte le persone di passaggio, in presenza dell’oggetto al seguito che è una tela dipinta, evocatrice di una forza creativa, innata in ognuno di noi, alla quale è importante dare forma con tenacia e resistenza. Se davvero fossimo liberi da ogni logica, quanto impegno daremmo senza riserve per un'emozione irripetibile in grado di mutarci.
Per la riuscita dell’intervento Stefano ha chiesto e trovato accoglienza presso associazioni e spazi culturali, grazie al sostegno disinteressato di persone appassionate di ciclismo, di cultura e di ambiente.
Nel periodo previsto, Stefano predispone un luogo per momenti di riflessione e di narrazione, tra lui e le persone presenti, così ogni tappa corrisponde ad un incontro di libera fruizione, con durata variabile, nel quale il pubblico è protagonista.
È in questi momenti che Stefano distende ed espone la tela dipinta, la troverete facilmente: è una domanda con il rosso intorno. La scelta dell’artista è lo stretto necessario per offrire una poetica derivata dalle relazioni, la tela esposta introduce immediatamente l’argomento. Il dialogo inizia chiedendo al fruitore quale mezzo vuole utilizzare per la sua espressione, tra la voce e la scrittura, poi sullo stimolo della domanda principe avviene l’altra scelta, se narrare una sua esperienza a tema, oppure rispondere direttamente alle tre domande che possiamo già svelare:
“quanto tempo dedichi a crescere le tue idee?”
“le tue idee si sviluppano, riesci a sostenerle?”
“l’idea ha trovato il suo equilibrio, sei disponibile a cederla?”
Come già evidenziato, è il pubblico ad esprimersi, l'interazione rende unico e contemporaneo il luogo così come la possibilità di ogni persona nel tracciare il percorso delle proprie idee. La durata dell’intervento è variabile, considerando la partecipazione in contemporanea di un pubblico eterogeneo.
L’esperienza si completa nella condivisione del materiale con i presenti per chi ha scelto il mezzo della scrittura, e comunque tutto quanto raccolto, dai testi ai vocali, dalle fotografie del paesaggio alle immagini degli incontri, diventa materiale utile per la preparazione di un libro da collezionare. L’edizione oltre a contenere la documentazione, le curiosità e gli appunti come un diario di viaggio sarà unica poiché ogni copia richiesta verrà integrata da un’immagine inedita dell’happening. Stefano proietta questa pratica nel ritmo del quotidiano, tentando discretamente di nutrire la coscienza di tale distorsione del tempo personale e collettivo.
L’happening QUANTO si dà come semplice contesto, in cui l’opera esiste in qualità di situazione condivisa e ripetibile, rinunciando in questo senso all’unicità del privilegio autoriale, per suggerire la necessità di creare ambienti e situazioni solidali nelle quali essere liberi di coltivare il proprio tempo. Queste sono le motivazioni espresse dall’artista, “nel quotidiano annoto le idee e vivo per realizzarle, è per me una ricerca, un meccanismo di libertà”, “come in ogni viaggio, cerco la relazione per ispirare un’idea e completarla nella condivisione”, “per mantenere l’arte contemporanea accessibile e indipendente”
Il viaggio prende avvio da Cuneo, luogo di residenza di Stefano, con tappe principali a Torino, sua città natale, e Venezia simbolica per l’arte. Più in particolare è possibile seguirne il percorso, scoprirne i luoghi e le azioni performative sul profilo instagram @stefanoveneziaartist
Tragitto A/R:
Cuneo-Savigliano-Moretta-Airasca-Stupinigi-Torino-Peschiera del Garda-Verona-Soave-Vicenza-Padova-Venezia-Mestre-Torino-Cuneo
ROSSOCUBO - azioni itineranti ad impatto variabile. È un progetto di Stefano Venezia che dal 2002 propone dispositivi estetici temporanei in contesti eterogenei per stimolare riflessioni, per fare crescere un’idea e prendersi del tempo. Ricalca in parte il movimento Situazionista per superare i contesti stessi di urbano e di naturale, ritrovandosi per un'esperienza di confronto, come semplice azione di scambio che prescinde dal contesto, per affrontare e forse in parte influenzare, la realtà. L’intervento del 2024, denominato QUANTO, nasce da questo costante percorso di ricerca. Nel complesso, l’espressione artistica è imprescindibile dal fare quotidiano, da questo concetto negli anni sono nati e si sono sviluppati altri importanti progetti, i quali riflettono la persoalità dell’artista e sono tutti a carattere partecipativo: 2015 GiùLaMaschera – esperienza creativa che nasce unendo arte e relazione per restituire una narrazione autentica del soggetto, in un’opera unica. 2011 Letture Anonime - analisi del paesaggio
contemporaneo, anime ed energie che si incontrano viaggiando. 2010 A Welcoming Place - camminata con dislivello, qui il viaggiare è ricerca, rinnovamento, resistere anche, perché il posto accogliente non è per forza esterno, ma è in noi. 2002/2022 ALBUME convivial art project - spazio quotidiano, esperienza temporanea di coabitazione creativa che dà vita a spazi non convenzionali, grazie al confronto tra il quotidiano e l’azione artistica. 2002 Rossocubo - azioni itineranti ad impatto variabile, dispositivi estetici temporanei in contesti eterogenei per stimolare riflessioni, per fare crescere un’idea e prendersi del tempo. 1993/2000 Quisquiliæ- laboratorio multidisciplinare per espressioni artistiche. Il Laboratorio è uno spazio aperto, costantemente alla ricerca di interconnessioni e scambi con altre forme di espressione, in un'ottica multimediale che ben interpreta l'evoluzione dell'arte contemporanea.
Stefano Venezia
Nato nel 1970, Torino, Italia. Risiede a Cuneo. Autodidatta, applica una formazione tecnica e metodica nel tradurre i sentimenti. Studia e prepara azioni e installazioni derivate da articolati progetti, definiti nella formula e senza limiti di espressione. L’unicità dialoga e si confronta con tutto il resto: ecco allora il laboratorio creativo indipendente, le installazioni itineranti con l’utilizzo di piccoli contenitori e questionari, il coinvolgimento di abitazioni per attivare esperienze conviviali, le camminate in natura, le analisi del paesaggio e la raccolta di intimi indizi per tradurli in ritratti inaspettati. Tutto questo avviene per una volontà di conoscenza che concede nuove relazioni e perché nella pratica artistica si risolvono i cambiamenti.
Collaborazioni istituzionali
Dal 2021 associazione culturale CALZAAP! – 2019 progetto Persone Patrimonio d’Impresa, di Zelda Beltramo – 2002/2017 associazione culturale ART.UR – 2010 associazione Castello del Roccolo, Busca – 2006/2009 Fondazione Casa Delfino (CN) – 2002/2009 Fondazione Peano (CN) - 2001 Museo Civico Antonino Olmo, Savigliano (CN) – 2000 Piemonte Artistico, Torino – 1998 Forte di Vinadio (CN) – 1996/2002 associazione culturale Marcovaldo, ex- convento dei Cappuccini, Caraglio (CN). Dal 2010 cofondatore Gruppo E_qui