lunedì 14 gennaio 2019

Conversazioni informali al Baladin di Cuneo

CONVERSAZIONI INFORMALI
TRE PROTAGONISTI DELL’ARTE POST-INFORMALE IN PROVINCIA DI CUNEO

Sabato 19 gennaio 2019 - ore 17.30

Open Baladin
Piazza del Foro Boario - Cuneo







Sabato 19 gennaio 2019, alle ore 17,30, all’interno dell’Open Baladin di Piazza del Foro Boario di Cuneo, si terrà il terzo e ultimo evento collaterale della Mostra “Noi continuiamo l’evoluzione dell’arte”. Arte informale dalla collezioni della GAM-Torino, allestita a cura del Direttore Riccardo Passoni nel Complesso Monumentale di San Francesco e che giunge a conclusione domenica 20 gennaio. Lo storico dell’arte Enrico Perotto dialogherà con gli artisti Walter Accigliaro (Alba, 1950), Cesare Botto (Cuneo, 1939) e Silvio Rosso (Cuneo, 1940), che si possono considerare protagonisti “storici” dell’espressione artistica informale in provincia di Cuneo, e con loro ripercorrerà i rispettivi anni formativi e gli sviluppi più recenti della loro produzione pittorica.

Walter Accigliaro è pittore, oltre che autore di ricerche storico-artistiche dedicate al territorio di Langa e Roero, impegnato in una ricerca espressiva incentrata sull’interazione tra segno grafico e materia pittorica, approfondendo e sviluppando in modo personale la sperimentazione artistica “immaginista” iniziata ad Alba da Pinot Gallizio. Le sue opere evidenziano tensioni di materie fluide in espansione sulla superficie dei supporti e sono caratterizzate da conflitti o più esattamente da opposizioni tra elementi geometrici astraenti, dall’indubbio fascino arcano, materie organiche e segni elettrizzati che rinviano agli scontri epici di un caos primigenio. In esse predomina, peraltro, un impasto magmatico di intonazione grigia, dai riflessi talvolta argentei, un colore che ricorre notevolmente nella ricerca dell’artista, dal forte impatto simbolico e decostruttivo. 

Cesare Botto e Silvio Rosso, esponenti di valore dell’informale gestuale e materico, sono stati entrambi allievi nei primi anni Sessanta a Torino della Scuola del Nudo di Fillipo Scroppo, il “Pastore dell’Arte” secondo Angelo Dragone, dal quale hanno appreso l’esercizio graduale e costante del disegno e della pittura, la libertà del confronto e del dialogo maieutico, la passione per i valori ideali dell’impegno creativo, maturato nell’emozione recuperata da realtà esistenziali, impreziosite in Botto da trame cromatiche vibranti di tonalità terse e in Rosso da materie pittoriche trattate nella loro dimensione ottico-tattile e in base alla concezione alchemica della loro dilatazione metamorfica nello spazio e nel tempo. 

Enrico Perotto








Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.