venerdì 14 gennaio 2022

Restauro a San Sebastiano in Cuneo


In occasione della festività di San Sebastiano torna visibile l’affresco restaurato di Giovanni Antonio Molineri del XVI secolo

Nel   secondo   decennio   del   Seicento   la   Confraternita   di   San   Sebastiano   di   Cuneo   avvia   i   lavori   per   il rifacimento del coro della chiesa. Nel 1625 commissiona a Giovanni Antonio Molineri la tela per l’altare maggiore, raffigurante il Crocifisso con i santi Sebastiano e Giacomo e due confratelli. In primo piano i due santi rivolgono i loro sguardi verso Cristo in croce, centro della composizione, ma la forte partecipazione emotiva, coinvolge anche gli altri protagonisti della scena, dagli angeli in volo intorno alla croce con le mani giunte in preghiera, ai due disciplinanti in fervida adorazione. 

Come da tradizione, questi ultimi indossano l’abbigliamento tipico delle confraternite: per evitare distinzioni sociali tra i membri e garantire che la carità fosse davvero gratuita ed anonima (“non sappia la tua destra ciò che fa la tua sinistra” ci dice il Vangelo) si iniziò a vestire un cappuccio che nascondesse il volto. 

È considerata dalla critica come “una delle tele più tenebrose e più sentitamente caravaggesche”. Un anno dopo la realizzazione della bella pala d’altare della chiesa, nel 1626, sono commissionati a Molineri un quadro con lo Spirito Santo da mettere nella cimasa, alcuni   quadretti   laterali   (ora   perduti)   e   gli   affreschi   nei   pennacchi   della   cupola   del   coro   con   i   quattro Evangelisti. Essi saranno terminati due anni più tardi come testimonia la scritta sulla pietra ai piedi di San Giovanni: “I. A. Molinerius, Savil. F. MDCXXVIII”.

In  seguito  alle   trasformazioni   subite  dall’edificio,  si  conservano  di  mano  dell’artista  solamente   i  due  sui pennacchi più vicini alla parete di fondo (San Matteo e San Giovanni), mentre gli altri due (San Marco e San  Luca) sono stati rimaneggiati durante l’ampliamento del presbiterio (1844), dal pittore Toselli sui modelli  molineriani. 

Negli  anni   passati,  proprio   la  parte   absidale   della  chiesa  è   risultata  inagibile  a  causa  di  una  consistente infiltrazione d’acqua, che ha danneggiato uno degli affreschi più importanti: il San Matteo e l’angelo. Grazie al   generoso   contributo   della   Banca   di   Caraglio,   nei   mesi   scorsi   è   stato   possibile   procedere   al   restauro dell’affresco, con intervento del restauratore Sergio Bailo sotto il controllo dei competenti organi di tutela. 

La messa solenne per la festività di San Sebastiano che si celebrerà il 20 gennaio alle 18.00 sarà l’occasione per inaugurare il restauro e tornare a godere della bellezza dell’affresco.

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