martedì 10 aprile 2018

Imaginé




Imaginé | piccolo Festival della narrazione per figure – Vernante, dal 9 al 15 aprile 2018 – è un progetto di Comune di Vernante e associazione culturale NOAU | cultura del territorio, realizzato con il contributo di Fondazione CRT e Fondazione CRC e con la collaborazione di Aree Protette Alpi Marittime e Cassa Rurale e Artigiana di Boves.


Obiettivo
Obiettivo del progetto è dare forma a un programma culturale finalizzato alla valorizzazione dell’albo illustrato con azioni capaci di contribuire – nel breve/medio periodo – alla promozione delle eccellenze locali, all’affermazione di politiche culturali, all’instaurazione di prerogative turistiche in tutto il “sistema” Valle Vermenagna e – nel medio/lungo periodo – proporre il festival come un punto di riferimento nello scenario nazionale dell’editoria.

Perché a Vernante?
Vernante rappresenta la location ideale in provincia di Cuneo per lo svolgimento di Imaginé in quanto qui visse e operò Attilio Mussino (1878-1954), illustratore, pittore e fumettista italiano che rivestì un ruolo molto importante nella storia del libro illustrato. Il suo lavoro più celebre è rappresentato dalle tavole – per la prima volta a colori e non più in bianco e nero come erano state le precedenti realizzate da Carlo Chiostri e Enrico Mazzanti – de “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino” di Carlo Collodi, pubblicato nell’edizione del 1911 della casa editrice Bemporad, edizione che è stata la più venduta e ristampata.
Dal 2005 a Vernante esiste il “Museo Attilio Mussino” che si propone di conservare e divulgare il lavoro dell’artista, all’interno del quale sono conservate le opere originali dell’edizione illustrata del 1911. A Mussino sono state intitolate le scuole elementari del paese e i giardini pubblici. Vernante ricorda lo “zio di Pinocchio” con i murales che decorano le case e le vie del centro storico. Più di centocinquanta dipinti, firmati dai pittori locali Bartolomeo Cavallera e Bruno Carletto, decorano le case del paese ripercorrendo i principali avvenimenti della storia del celebre burattino e regalano un aspetto fiabesco alle vie del paese.

L’albo illustrato
L’albo illustrato è un libro frutto dell’interazione tra parole e immagini, nel quale entrambi questi elementi rappresentano opere originali. Esso ha infatti la specificità di un vero e proprio linguaggio, con una grammatica, risorse espressive e narrative proprie che emergono dalla compenetrazione costante tra parola, immagine, grafica e oggetto libro.

La storia dell’albo illustrato in Italia ha inizio indicativamente tra la metà e la fine degli anni Sessanta in concomitanza anche con la nascita di importanti ed innovative case editrici specializzate in libri per l’infanzia quali la Emme Edizioni, la Coccinella, Fatatrac e le Nuove Edizioni Romane, le quali hanno avuto, tra le altre cose, il merito di tradurre e pubblicare alcuni libri esteri di grande rilievo, titoli che sono entrati a far parte dell’inventario degli albi evergreen. Ci riferiamo, per esempio, a: “Nella nebbia di Milano” di Bruno Munari (1968), “Piccolo blu e piccolo giallo” di Leo Lionni (1969), “Nel paese dei mostri selvaggi” di Maurice Sendak (1969), “L’albero” di Iela Mari (1973). Nei decenni successivi la produzione di albi illustrati crescerà sempre più, nasceranno altre notevoli case editrici di qualità (citiamo per esempio: Orecchio acerbo, Topipittori, Artebambini, Babalibri, Kalandraka, Edizioni Corraini, Il Castoro, Logos…) che pubblicheranno opere di illustratori-autori ormai divenuti celebri quali, tra gli altri, Tony Ross, Davic McKee, Roberto Innocenti, Chiara Carrer, Lorenzo Mattotti, Fabian Negrin. L’universo dell’albo diventerà sempre più variegato, denso di contributi interessanti, acquisterà solidità e raggiungerà un pubblico sempre più vasto.

















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