mercoledì 26 settembre 2018

PHOTO-CARTE DE VISITE




La PHOTO-CARTE DE VISITE, molto più di un'atavica fototessera, mostra a cura di Pierluigi Manzone.

In mostra 90 photo-carte vintage, tutte stampe all'albumina sali d'argento realizzate tra il 1860 e il 1880.

Dal 9 al 31 ottobre 2018

Biblioteca civica di Cuneo, salone primo piano (via Cacciatori delle Alpi 9, Cuneo)
Ingresso libero

La mostra è visitabile durante l’orario di apertura della biblioteca
Per informazioni: 0171.444640 | biblioteca@comune.cuneo.it


In occasione della mostra la Biblioteca civica ospita

EDUARD GOROCHOVSKIJ

Dilatazione esistenziale nello spazio muto dell'immagine fotografica
Le sequenze sperimentali di Eduard Gorochovskij sulla rivista “M.A.N.I.”
Incontro a cura di Roberta Sala

Lezione dedicata ai lavori fotografici dell’artista Eduard Gorochovskij (1929-2004) pubblicati sulla rivista clandestina "M.A.N.I." (“Moskovskij Archiv Novogo Isskustva” [“Archivio Moscovita della Nuova Arte”] 1981-1984), organo di risonanza fondamentale del movimento concettualista moscovita che si sviluppa in Russia a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso.


Sabato 13 ottobre 2018, ore 10
Biblioteca civica di Cuneo, salone primo piano (via Cacciatori delle Alpi 9, Cuneo)
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Per informazioni: 0171.444640 | biblioteca@comune.cuneo.it



Dettagli 

La fotografia è parte essenziale della nostra storia moderna: è memoria collettiva, è documento al pari di un saggio pubblicato dal più quotato editore. È oggetto d’arte quanto la più raffinata delle tele. È bene affettivo e memoria intima e in questo preciso caso la photo-carte, trasformatasi poi nell’attuale fototessera, ne è un chiaro esempio. Chi non ha mai conservato nel portafoglio la fototessera della fidanzata o del fidanzato, magari fatta di proposito, insieme, in economia alla macchinetta della stazione? Fu Louis Dodèro, un genovese che lavorava come fotografo a Marsiglia, a intuire che una semplice firma non identificava con attendibilità la persona ma una fotografia sì: la fotografia è icastica e come tale dà garanzie. Siamo nel 1850 e la fotografia era in uso da undici anni. Poi la storia della photo-carte si complica, evolve, diventa status symbol e fu Eugéne Disdéri nel 1854 a richiederne il brevetto. In contemporanea Christophe Moreau ne propose l’uso giuridico, affiancando al significato affettivo e mnemonico del ritratto fotografico un importante valore antropometrico, che ben presto divenne parte essenziale delle teorie lombrosiane. Col tempo il formato dell’immagine fotografica cambiò, si perse l’uso di un cartone secondario istoriato, fino ad arrivare alla fotografia a colori e immediata su polaroid e a quella di oggi stampata a sublimazione direttamente sotto gli occhi dell’acquirente.

In mostra 90 photo-carte vintage, tutte stampe all’albumina sali d’argento realizzate tra il 1860 e il 1880. 


EDUARD GOROCHOVSKIJ

Dilatazione esistenziale nello spazio muto dell'immagine fotografica
le sequenze sperimentali di Eduard Gorochovskij sulla rivista “M.A.N.I.”

Incontro a cura di Roberta Sala

La sperimentazione letteraria legata al movimento concettualista moscovita, che si sviluppa in Russia a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso, trova nella rivista clandestina "M.A.N.I." (“Moskovskij Archiv Novogo Isskustva” [“Archivio Moscovita della Nuova Arte”] 1981-1984). La struttura anticonvenzionale di questo giornale, costituito dall’unione di varie buste contenute in un involucro di pelle, suggerisce una percezione frammentaria della realtà, veicolata dalla commistione dell’elemento verbale con quello visivo. L’intento di questi autori di conferire alla parola un valore espressivo rinnovato, liberandola dall’artificiosità tipica della retorica sovietica, favorisce l’impiego, sulla pagina, di forme anticonvenzionali volte a mostrare il significato universale della letteratura. Nelle sequenze dell’artista Eduard Gorochovskij (1929-2004), in particolare,

l’immagine fotografica si sostituisce definitivamente alla parola, facendosi doppio dell’autore stesso. Il lettore- spettatore ha la possibilità di rivivere l’esperienza dell’artista, proiettando in essa, tuttavia, il proprio vissuto personale. Al contrario dell’elemento verbale, infatti, l’immagine non enuncia la realtà in modo univoco, bensì si limita a mostrarla, favorendo la sovrapposizione di vari piani di lettura. Allo stesso tempo, esaminando alcune rielaborazioni, effettuate da Gorochovskij, di fotografie del passato, ci concentreremo sulla capacità dell’immagine di dilatare le potenzialità esistenziali dell’individuo, rendendo possibile una fruizione senza tempo dell’istante singolo. In tal modo, l’artista è in grado di sradicare la propria opera dalla fissità ideologica del contesto sovietico, fornendo all’osservatore la possibilità di sperimentare nuove forme di pensiero.

Sabato 13 ottobre 2018, ore 10
Biblioteca civica di Cuneo, salone primo piano (via Cacciatori delle Alpi 9), ingresso libero Per informazioni: 0171.444640 | biblioteca@comune.cuneo.it





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