venerdì 28 giugno 2019

Prossimi appuntamenti a Demonte


- mercoledì 3 luglio: alle ore 21, nella Sala delle Feste di Palazzo Borelli: 1° INCONTRO GUIDATO CON LA MUSICA  - "Canta che ti passa"- canti, proiezione di spezzoni di film , ecc, a cura di MARISA FRANCESCHI,

- lunedì 8 luglio: alle ore 21, nella Sala delle feste di Palazzo Borelli:  2° INCONTRO GUIDATO CON LA MUSICA: "GIOACCHINO ROSSINI- Il sole d'Italia" -vita, brani, opere- , a cura di MARISA FRANCESCHI

- giovedì 11 luglio, alle ore 21, nella Sala delle Feste di Palazzo Borelli: 3° INCONTRO GUIDATO con la MUSICA- "RICHARD WAGNER – La tetralogia”, (analisi della musica e vita del grande compositore- 1^ parte), a cura di MARISA FRANCESCHI.

- sabato 13 luglio, alle ore 17,00 nelle Sale espositive di Palazzo Borelli in Demonte: inaugurazione della mostra "SIMULTANEA" con ANDRéS AVRE' e EDOARDO VAIRA, la mostra rimarrà aperta fino a domenica 25 luglio 2019.










giovedì 27 giugno 2019

Underwater


~ UNDER WATER ~

Una mostra sull'acqua tra arte contemporanea, scienza e collezioni del Museomontagna di Torino

In mostra opere di: Andreco, Georges-Louis Arlaud, Pablo Balbontin, Olivo Barbieri, Walter Bonatti, Calori&Maillard, Mircea Cantor, Carolina Caycedo, Nuno da Luz, Marjolijn Dijkman & Toril Johannessen, Simon Faithfull, Mario Fantin, Bepi Ghiotti, Cesare Giulio, Jeppe Hein, Frank Hurley, Invernomuto, William Henry Jackson, Adam Jeppesen, Peter Matthews, Elena Mazzi, Arno Rafael Minkkinen, Ryts Monet, Pennacchio Argentato, Laura Pugno, Ernesto Samaritani, Studio Negri, Silvano Tessarollo, Helen Mayer Harrison & Newton Harrison, Gaston Tissandier, Julius von Bismarck, Thomas Wrede.



29 giugno - 29 settembre 2019
Opening Venerdì 28 giugno ore 18


Filatoio di Caraglio

Via Matteotti 30, Caraglio (Cuneo)






Il Museo Nazionale della Montagna di Torino presenta, negli spazi del Filatoio di Caraglio (Cuneo), la mostra Under Water, a cura di Daniela Berta e Andrea Lerda.

L’esposizione - realizzata con il sostegno della Fondazione CRC, in collaborazione con Fondazione Artea, Fondazione Filatoio Rosso e Comune di Caraglio - si pone come continuum del progetto Post-Water, presentato al Museomontagna nei mesi scorsi.

Un percorso sul tema dell’acqua, articolato attraverso video, fotografia, pittura, disegno, scultura e installazione, con le opere di venti artisti internazionali in relazione con le collezioni del Museomontagna, del CAI - Sezione di Torino e della Biblioteca Nazionale Club Alpino Italiano.

Inserito nell’ambito di un dibattito globale che vede protagonista il più essenziale elemento naturale che genera e garantisce il mantenimento della vita – l’acqua –, l’allestimento di Caraglio è occasione per sottolineare il profondo legame tra il tema della mostra e le finalità di Acquaviva, progetto finanziato dalla Fondazione CRC nell’ambito del bando “Interventi Faro” e di prossima realizzazione nell’area dell’ex Polveriera di Bottonasco a Caraglio.

L’esposizione rimarrà aperta al pubblico fino al 29 settembre, dal giovedì al sabato dalle ore 14 alle 19 e la domenica dalle 10 alle 19.


domenica 23 giugno 2019

Migliorarte















Memoria dell’impermanenza, Ernesto Morales alla Fondazione Peano


CS

Sabato 22 giugno, alle ore 18.00, presso la Fondazione Peano di Cuneo, inaugura “Memoria dell’impermanenza” la mostra dell’artista argentino Ernesto Morales curata da Nicola Davide Angerame. La mostra si colloca in continuità con la riflessione che la Fondazione Peano porta avanti, fin dalla sua istituzione, sul rapporto tra arte e natura. Natura che in questa mostra va in scena attraverso la rappresentazione delle nuvole che sono da intendersi, come spiega l’artista, come rappresentazione del ciclo dell’acqua: “la nuvola diventa fiume, mare, oceano e magari torna nuvola dall’altra parte del mondo. La nuvola è sempre diversa ma è sempre la stessa, attraversando il tempo. La nuvola diventa simbolo di tutto ciò che si rigenera, si trasforma, la nuvola ci indica che tutto è interconnesso”. 

Le nuvole hanno dapprima attratto l’attenzione di Morales nella sconfinata Pampa argentina, paesaggio in cui è cresciuto e hanno confermato la loro centralità nella ricerca dell’artista in modo continuativo e sistematico dal 2001, quando inizia il progetto dell’Atlante delle nuvole costituito da centinaia e centinaia di fotografie scattate in tutto il mondo e poi rielaborate per la serie pittorica Clouds qui presentata e le cui prime opere risalgono al 2012. Come ci spiega il curatore Nicola Davide Angerame, le nuvole di Morales mostrano significativi elementi di discontinuità rispetto alla classica iconografia delle nuvole, esse“vanno intese in un’ottica di trascrizione pittorica di una metafisica delle nuvole tesa a costruire con esse tanto un complesso simbolico ricorrente quanto un gesto pittorico iniziatico, volto alla concentrazione, dentro un campo visivo, di una pratica il cui senso esonda l’alveo della rappresentazione per occupare la pianura immensa e sconfinata di un paesaggio ulteriore: quello dello spirito, della mente, della psiche e di quella verità di cui ogni cosa è partecipe”.


Oltre alle nuvole, i visitatori della mostra scopriranno la rivendicata centralità della pittura stessa, co-protagonista indiscussa delle opere. L’artista, infatti, lascia volutamente un segno tangibile della creazione pittorica e del gesto lasciando visibili le colature delle pennellate affinché la pittura essa stessa possa contribuire a raccontare quella trasformazione, perché la pittura non sia soltanto rappresentazione di qualcosa ma sia anche rappresentazione della pittura stessa. La pittura, in fondo, come le nuvole è mutevole e si trasforma, è una proiezione mentale del nostro pensiero fluido.



La mostra, che ha ottenuto anche il patrocinio del Consolato Generale Argentino di Milano, e il cui catalogo verrà presentato, a dicembre anche a New York in occasione della prossima mostra dell’artista, inaugura sabato 22 alle ore 18 presso la sede della Fondazione Peano in C.so Francia 47 a Cuneo e sarà visitabile dal giovedì alla domenica ore 16-19 fino al 21 luglio.











venerdì 21 giugno 2019

Matteo Olivero - La formazione, i temi, la fortuna




CS 


Matteo Olivero - La formazione, i temi, la fortuna  Mostra monografica


La mostra monografica Matteo Olivero. La formazione, i temi, la fortuna, a cura di Antonio Musiari con la collaborazione di Giuliana Godio, sarà visitabile alla Pinacoteca dell’Accademia Albertina da venerdì28 giugno 2019 e resterà aperta fino a domenica 29 settembre 2019.

Dopo le inaugurazioni in date distinte, l’iniziativa proseguirà contemporaneamente in sei sedi:

- Pinacoteca dell’Accademia Albertina, Torino;
- Museo Casa Galimberti, Cuneo;
- Pinacoteca Matteo Olivero e Castiglia, Saluzzo; 
- Museo di Arte Sacra dell’Alta Val Maira, Acceglio;
- Associazione culturale “Lu Cunvent”, Rore di Sampeyre.


Date delle inaugurazioni:

Pinacoteca dell’Accademia Albertina          giovedì 27 giugno, conferenza stampa h. 11.00
inaugurazione h. 18.00;
Cuneo, Museo Casa Galimberti                   venerdì 28 giugno h. 17.30;
Saluzzo, Castiglia e Pinacoteca Matteo Oliverosabato 29 giugno h. 11.00;
Rore di Sampeyre, “Lu Cunvent”                 sabato 6 luglio h.16.00;
Acceglio, Museo di Arte Sacra dell’Alta Val Mairadomenica 7luglio dalle h. 10.00.


Tutte le mostre resteranno aperte fino al 29 settembre.

Il pittore Matteo Olivero, nato nel 1879 ad Acceglio nella Val Macra occitana, formatosi a Torino presso l’Accademia Albertina di Belle Arti,vissuto a Saluzzo dal 1905e ivi scomparso nel 1932, si annovera anche tra gli esponenti della seconda fase del Divisionismo italiano.
Olivero frequentò l’Accademia Albertina dal 1896 al 1902, allievo dapprima del corso preparatorio triennale e in seguito, maturata l’opzione per la pittura, di Giacomo Grosso, Paolo Gaidano, Pier Celestino Gilardi e Andrea Tavernier. Tra i suoi compagni nella formazione e nella giovanile vita di bohème si contano altri artisti al centro di ricerche recenti, condotte e confluite in mostre per iniziativa della stessa Accademia Albertina, quali Venanzio Zolla, Cesare Ferro, Augusto Cesare Ferrari e altri da riconsiderare, quali Filippo Vacchetti e Filippo Omegna. Grazie alle Collezioni Civiche e all’Archivio Storico della Città di Saluzzo le prove giovanili tornano, per questa esposizione temporanea, dove Matteo Olivero le realizzò in anni costruttivi accanto a compagni di studio che seppero lasciare una traccia nella storia dell’arte.
Dopo aver presentato nel 1900 alla Promotrice torineseil busto in gessoReietto, l'anno seguente Olivero esordì nella pittura con la grande telaUltime capanne. In seguito, egli partecipò a molte esposizioni della Società Promotrice e adaltre collettive torinesi. Artista riconosciuto a livello internazionale fin da questiinizi, egli svolse la propria attività di ritrattista e paesaggista a Torino, Saluzzo e Cuneo. Un viaggio in Svizzera gli fece scoprire il fascino della pittura di Giovanni Segantini e soggiorni a Parigi contribuirono avolgere il suo pensiero a nuove istanze estetiche. Alle relazioni intrecciate nella capitale francese si lega la collaborazione come critico alla rivista LesTendancesNouvelles con lo pseudonimo Léonardo.
Animo inquieto e tormentato, presto abbandonò la tradizione accademica per seguire il divisionismo, del quale divenne convinto assertore, rafforzando la propria adesione a tale tecnica nei brevi ed intensi anni del carteggio con Giuseppe Pellizza da Volpedo. Affascinato dal sole, dalla luce, dalla natura nelle sue espressioni più elevate e solenni, l’artista preferì questi soggetti alla figura, che tuttavia introdusse come elemento accessorio e indagò nei ritratti richiesti da un’ampia committenza.

La Fondazione Acceglio ha suggerito la ripresa delle ricerche intorno a questo concittadino che seppe onorare le proprie origini. La ricorrenza del ventennale dell’inaugurazione del Museo d’Arte Sacra dell’Alta Val Maira, che ospita sette opere di Olivero, partecipa a sollecitare l’interesse del pubblico verso questa tappa dell’esposizione su più sedi. Il pittore che, fin dalle radici familiari, ignorò il concetto di confine ripropone con il suo esempio, a centoquaranta anni dalla nascita, il valore alla base dell’identità europea della condivisione della differenza di lingua, cultura e territorio in un orizzonte aperto.
Il Comune di Cuneo, che vanta presso il Museo Casa Galimbertii dipinti di Olivero commissionati dal senatore Tancredi Galimberti e dalla moglie Alice Schanzer, esibisce per la prima volta uno studio a olio e tre disegni preparatori per il dipinto Pace vespertina(1909). A sancire una vocazione culturale a tutto campo, va ricordato che tra i prestatori si annovera con tre dipinti la Fondazione NutoRevelli, nel centenario della nascita del grande intellettuale così giustamente onorato nella sua città e già figlioccio di Matteo Olivero, amico fraterno di suo padre Ermete. Casa Galimberti, oltre a valorizzare le proprie raccolte e la piccola raccolta Revelli, ospita la sezione Il senso del sacro, percorso visivo che testimonia l’intensa e sofferta spiritualità di Olivero.
Il Comune di Saluzzo ha aderito mettendo a disposizione le sale della Castiglia per sezioni della mostra dedicate ancora alla formazione accademica e a ritratti quasi tutti inediti con opere sia conservate nei depositi delle Collezioni Civiche, sia private. L’occasione va anche a rinforzare la percezione dell’importanza del patrimonio di proprietà della stessa Città di Saluzzo.Grazie ad una previdente e generosa iniziativa di mecenati e degli amici dell’artista conserva nel luogo da lui scelto come sede definitiva l’intero contenuto dello studio, come risultava dopo la sua improvvisa scomparsa. A valorizzare questo straordinario aspetto di un lascito,insieme, creativo e concreto contribuisce in misura determinante la seconda sede saluzzese, vale a dire la Pinacoteca Matteo Olivero sistemata dalla compianta Rosanna Maggio Serra.
L’Associazione culturale “Lu Cunvent” di Roredi Sampeyre offriràun’altra sezione della mostradedicataal patrimonio paesaggistico della Val Varaita, a sua volta carissimo ad Olivero.
Nel complesso, queste mostre mettono a confronto più di 200 opere,tra le quali disegni e olî inediti.



Partners
Comune di Acceglio
Comune di Cuneo – Assessorato alla Cultura
Comune di Saluzzo – Assessorato alla Cultura
Fondazione Acceglio
Associazione culturale Lu Cunvent. Centro documentazione tradizione e storia del territorio, Rore di Sampeyre


con il patrocinio di
Regione Piemonte
Diocesi di Saluzzo
Comune di Torino
Comune di Bra



La progettazione grafica della mostra e del catalogo è curata dal Prof. Stefano W. Pasquini e di un gruppo di studenti del corso di Elementi di Grafica editoriale dell’Accademia Albertina.

Il catalogo, a cura di Antonio Musiari, è pubblicato da Albertina Press con il Centro Studi Piemontesi.  Il catalogo illustra le esposizioni con l’apporto di studi condotti su materiali d’archivio, in modo da portare nuova luce sui contenuti enunciati dal sottotitolo: formazione, temi, fortuna.

Le mostre sono state realizzate contributo della Reale Mutua Assicurazioni, per la copertura assicurativa in tutte le sedi, e della Banca di Caraglio.


Sezioni della mostra

Torino
-        Formazione accademica
-        Neve, acque e luce
-        Luoghi della vita
-        Volti di Matteo Olivero

Cuneo
-        Matteo Olivero a Casa Galimberti
-        Il senso del sacro
-        “I quadri suoi che erano in casa mia” Il sodalizio con Ermete Revelli

Saluzzo
-        Formazione accademica
-        Matteo Olivero nella sua Pinacoteca
-        Esperimenti e varianti
-        Ritratti

Acceglio
-        Olivero al Museo. Ragioni di una scelta

Rore di Sampeyre
-        Cultura e luoghi della Val Varaita nell’esperienza di Matteo Olivero

mercoledì 19 giugno 2019

Il tavolo degli avanzi


Al Museo della Ceramica di Mondovì

IL TAVOLO DEGLI AVANZI

Un progetto di HILARIO ISOLA


Domenica 23 giugno dalle ore 11.30 in Piazza Maggiore


La Fondazione Museo della Ceramica di Mondovì ha il piacere di presentare “Il Tavolo degli Avanzi”, progetto performativo ed espositivo ideato da Hilario Isola che, dopo essere stato presentato alla Konzerthaus di Vienna e alla Friche di Marsiglia, approda nella Piazza Maggiore di Mondovì. Il progetto prende le mosse dalle potenzialità pittoriche dei pigmenti contenuti in diverse qualità di frutta specialmente quando colta in stato avanzato di maturazione. Il Tavolo degli Avanzi parte dalla raccolta e dalla selezione di frutta e verdura scartata e abbandonata dai commercianti dei mercati all’aperto. Enormi quantità di frutta e verdura vengono ogni girono buttate in tutto il mondo occidentale perché invendute o considerate invendibili.

La performance si svolge sotto forma di un banchetto in cui alcuni noti artisti, che operano nel territorio piemontese, sono invitati a sperimentare gusti e colori degli avanzi dei mercati cittadini lasciando tracce, segni e disegni su piatti di ceramica e porcellana non verniciati creati da Hilario Isola per la performance.

I piatti, personalizzati da ciascun invitato, saranno infine riuniti ed esposti, accompagnati da un video che documenta la performance nel Museo a partire dal 14 agosto.

Il progetto La cena degli Avanzi vuole aprire una riflessione sul consumismo contemporaneo e su problematiche ambientali connesse alla sovra-produzione nell’agricoltura intensiva e al contempo riattivare oggetti e tradizioni antiche, capaci di mettere in atto un’operazione virtuosa di riciclo sia materiale che culturale.

Alla performance/mostra prenderanno parte:

Valerio Berruti, Lula Broglio, Andrea Caretto, Fabio Di Camillo, Sara Enrico, Cleo Fariselli, Andrea Massaioli, Edoardo Piermattei, Michele Rava, Alice Reina, Andrea Respino, Piergiorgio Robino, Alessandro Sciaraffa, Francesco Snote, Rafaella Spagna, Pieter Vermeersch.

HILARIO ISOLA

Hilario Isola è un artista visivo che utilizza principalmente l’installazione, il disegno e la scultura quali mezzi espressivi. Laureato in Storia dell’Arte e Museologia, Isola è interessato alla storia dell’arte, all’architettura e all’ambiente. L’artista predilige sviluppare installazioni delicate, visivamente leggere capaci di dialogare con lo spazio espositivo e con lo specifico contesto geo-culturale di riferimento. In ogni opera, rivela le innate qualità scultoree dei materiali naturali e le proprietà culturali dei soggetti per esporre profondi modelli di crescita e di relazione con la vita e il tempo.

Isola ha esposto i propri lavori in Italia e all’estero, in prestigiosi spazi espositivi pubblici e privati, fra cui si annoverano il NMNM Nouveau Musée National de Monaco (Montecarlo); l’Art in General, NY; lo Sculpture Center, NY; il CCA, Canadian Centre for Architecture, Montreal; il Museion, Bozen; la David Roberts Art Foundation London; la Fondazione Bevilacqua la Masa Venezia; la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e la GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea Torino, Fraeme di Marsiglia, Maxxi di Roma.











Zooart Arca a Mussotto





Si inaugura il progetto ZOOART ARCA per la frazione Mussotto ad Alba.

Sabato 22 giugno, alle 17.30, si presenta a Mussotto, il progetto ZOOART ARCA - Arte Ricerca Comunità Abitare, ideato e curato dall’Associazione Art.ur di Cuneo.

Il percorso, condotto dal collettivo Artway of Thinking, composto dalle artiste Stefania Mantovani e Federica Thiene, e dal curatore Andrea Lerda, si è sviluppato in totale relazione con la comunità.

Come vedere il quartiere del domani? Quali desideri si celano all’interno del tessuto sociale di Mussotto? Quale ruolo rivestono i cittadini nella governance del luogo che abitano? Ma soprattutto, quali sono i luoghi del cuore che legano le persone a Mussotto?
Sono queste le questioni fondamentali attorno alle quali si è sviluppato il progetto di arte partecipata all’interno del quartiere. Un’occasione per compiere una riflessione sul concetto di cura dell’abitare e un modo per indagare bisogni, aspettative ed emozioni che sono presenti tra le sfere più o meno intime di chi vive questo luogo.

L’approccio dalle artiste, per questo tipo di contesto, è stato quello di un percorso di “co-creazione”. All’interno di questa dinamica, in bilico tra esperienza artistica e pratica di terapia sociale, gli abitanti del quartiere hanno rappresentano il vero capitale e il vero motore dell’intero progetto.

Dopo una primo workshop, lo scorso 26 maggio, durante il quale i ragazzi e le ragazze della frazione, sono stati invitati a compiere un lavoro di osservazione, percezione e di immaginazione dei luoghi che compongono il quartiere, è stato avviato un processo di mappatura dei luoghi del cuore di Mussotto. Le persone coinvolte nel progetto, hanno esteso all’intera comunità una domanda molto semplice: qual è il tuo luogo del cuore a Mussotto? 
Grazie a questo invito, che ha permesso di condividere pensieri, esperienze ed emozioni personali, si è naturalmente manifestato un sentimento collettivo che lega singole persone a luoghi specifici e un’intera comunità al suo quartiere. Questo rendere visibile l’invisibile è al tempo stesso un punto di arrivo e di partenza.

Nel riattivare sensazioni, ricordi e percezioni che appartengono al passato e al presente, la comunità esterna infatti una serie di bisogni che guardano alle esigenze e alle prospettive future.

Il processo si concluderà, e verrà presentato, sabato 22 giugno, con una performance artistica partecipata che partirà dal piazzale della Chiesa Parrocchiale e che prenderà il via a partire dalle ore 17.30. Una camminata in forma di happening, che andrà a toccare tutti i luoghi del cuore di Mussotto indicati dagli abitanti. Attraverso la partecipazione di musicisti, cantanti, attori e performer vari, la comunità renderà una sorta di omaggio a tutti  quegli spazi carichi di significato.

Luoghi e momenti di vita che verranno celebrati e fissati sopra ad una grande mappa/manifesto, prodotta come memoria del progetto, che verrà donata alla città e posizionata in corso Canale vicino alla nuova chiesa.

L’esperienza non solo onora un sentire personale e collettivo, ma diventa una sorta di attivatore di significati. Un massaggio cardiaco per riattivare visioni, possibilità ed esperienze.
Il percorso, condotto dal collettivo Artway of Thinking, si configura in questo senso come un piccolo seme innestato all’interno di un giardino virtuale. L’esperienza di co-creazione che fin dal principio ha caratterizzato il percorso, sarà il punto di partenza per un viaggio e per un lavoro di squadra che il quartiere stesso potrà decidere di proseguire in futuro.

Ingresso libero








L’iniziativa è ideata e organizzata da Associazione Art.ur
con la curatela di Andrea Lerda
con il patrocinio e il sostegno di Regione Piemonte, Città di Cuneo e Città di Alba
con il contributo di Fondazione CRT, Fondazione CRC
con la partnership di: Centro Studi Beppe Fenoglio, Comitato Quartiere Mussotto, Circolo ACLI L. Maiolo, Gruppo giovanile Me-You, associazione Intonando, Gruppo Caritas - Centro di ascolto, alla Cooperativa Alice - Casa Pina, Scuole Medie e Scuola dell’Infanzia Nostra Signora del Suffragio





sabato 15 giugno 2019

GAROu - Sinestesie


GAROu

(Antonio Avena, Gianni Bretto, Costanzo M. Giordano, Gisella E. Giordano)

SINESTESIE 

a cura di Mathias I. Bulijan.


22 giugno - 7 luglio 2019
inaugurazione sabato 22 giugno ore 17


Palazzo Borelli (2° piano) 

via Martiri e Caduti n. 1 - Demonte (Cuneo)







venerdì 14 giugno 2019

Con lo sguardo di Icaro a Palazzo Samone


CON LO SGUARDO DI ICARO

mappe, geografie, percorsi

Giovanni Buoso, Alessia Clema, Christian Costa, Claudio Diatto, Claudio Durando, Tiziano Ettorre, Rebecca Forster, Elio Garis, Guido Giordano, Marco Odello, Corrado Odifreddi, Marco Porta


15 giugno - 7 luglio 2019
inaugurazione sabato 15 giugno alle ore 18.00, 

Palazzo Samone 

via Amedeo Rossi 4 - Cuneo, 






[dal comunicato stampa]

Promosso dalla associazione grandArte, in collaborazione con la casa editrice Primalpe e il settimanale La Guida, l’evento è patrocinato dalla Regione Piemonte, dalla Provincia e dalla Città di Cuneo, e si avvale del contributo della Fondazione CRC. 
La mostra è organizzata da Giacomo Doglio e Massimiliano Cavallo ed è curata da Carla Bianco. In catalogo è presente un contributo di Fulvia Giacosa. 
La mostra resterà aperta dal 15 giugno al 7 luglio 2019, con il seguente orario: venerdì, sabato e domenica dalle 16.30 alle ore 19,30.



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In un suo articolo, in occasione della mostra “Cartes et figures de la Terre” al Centre Pompidou di Parigi nel 1980, Italo Calvino scriveva: “La carta geografica, anche se statica, presuppone un’idea narrativa”. In tal senso l’arte ha spesso utilizzato immagini-mappe come configurazioni altamente simboliche, oltrepassando la funzione eminentemente rappresentativa dei cartografi. Ciò avviene in parte già nel passato, a dimostrazione  della componente intenzionale in ogni carta geografica: le tante presenti nei dipinti di Vermeer sono non solo testimonianza di un gusto diffuso tra la borghesia olandese seicentesca che amava appenderle alle pareti di casa come quadri, ma anche documento di aspirazioni politiche, tant’è che nella “Allegoria della pittura”(1666) la carta sul fondo illustra una situazione errata poiché include tra le provincie olandesi anche quelle meridionali, all’epoca ancora sotto il dominio spagnolo.

Se in Vermeer tuttavia l’inesattezza politica non inficia la precisione geografica, nell’arte più vicina a noi la mappa è sempre meno aderente ai suoi tradizionali codici rappresentativi e si fa strumento per discorsi sociali, psicologici, esistenziali.
(dal testo di Fulvia Giacosa)

***
In una lettera scritta al fratello Theo nel luglio del 1888, ad Arles, Vincent Van Gogh esprime la profonda inquietudine metafisica che la contemplazione della volta celeste genera nel suo animo quando gli occhi si sollevano a scrutare il cielo e tentano di penetrare nel mistero dell’universo. Lo sguardo rivolto alle stelle, alla ricerca di un’ideale corrispondenza tra il cielo e la terra, tra il disegno degli astri e la geografia delle città, tra la dimensione terrena dell’esistenza e quella ultraterrena è l’emblema della condizione dell’artista che in ogni tempo, sin dall’antichità, osserva il mondo per comprenderne il senso.

È un terreno fecondo, quello delle relazioni tra arte e geografia, che ha generato nelle esperienze più recenti forme di dialogo dagli esiti assai interessanti e talvolta sorprendenti. L’osservazione e l’interrogazione del territorio, del cielo, del paesaggio, del suolo, delle città, degli spazi fisici, mentali e simbolici frequentati dagli artisti costituiscono un imprescindibile punto di partenza nella costruzione di una imago mundi che non è tanto - o soltanto - rappresentazione dell’evidenza, ma anche e soprattutto immagine polisemica aperta a differenti percorsi interpretativi. Creare una mappa, sia essa geografica, mentale, simbolica, emotiva, astronomica o cerebrale, è un modo per appropriarsi del mondo, per decodificarlo, è una delle tante possibilità di pensare se stessi in relazione al mondo, di rendere visibile la trama del proprio sentire. 
(dal testo di Carla Bianco)

















Giardino zen 1.1 di Astrid Fremin e Lucio Maria Morra a Milano


GIARDINO ZEN 1.1

installazione ed opere di
Astrid Fremin e Lucio Maria Morra


19 - 28 giugno 2019
mercoledì 19 giugno 2019
inaugurazione dalle 18:30 alle 21:30,
performance alle 19:30,
presentazione del Maestro Tetsugen Serra


L20 Centro Zen Metropolitano

Viale Liguria, 20 - MILANO - (MM2 Romolo)
333-7737195 - cerchio@monasterozen.it


www.astridfremin.com - www.luciomariamorra.com