Nella teca al centro della sala nella sezione archeologica
dell’Avena è esposto il ripostiglio, (trèsor) di Moriez (Haute Vallée de
l’Asse) scoperto casualmente nel 1996 durante l’esecuzione di lavori in
località Jas de Bernard a 1150 metri di quota. Il “trèsor” è composto
di un centinaio di pezzi per un peso complessivo di circa 2,5 kg
costituenti gli elementi di un corredo femminile, ad eccezione di un
coltello. Si osservano: spillone, pendente con catenelle, torques,
bracciali, appliques, falere, pendenti… associazione di oggetti che
costituisce il tipico assemblaggio di un ripostiglio di ornamenti della
fine dell’età del Bronzo nelle Alpi occidentali.
Si tratta di un prestito del Comune di Moriez e del Musée de
Préhistoire des Gorges du Verdon, tra i più importanti di Francia
(80.000 visitatori l’anno), che nello stesso periodo accoglie
temporaneamente il ripostiglio del Monte Cavanero di Chiusa di Pesio.
Per l'archeologo, il "ripostiglio" è una concentrazione di oggetti
di vario tipo (armi, utensili, ornamenti, vasi), per lo più in metallo,
interi o frammentati, che sono stati sepolti intenzionalmente, tutti in
una volta o a più riprese, in luoghi generalmente lontani dagli
insediamenti e delle aree funerarie. Fin dai primi studi del XIX secolo,
questi “ripostigli" hanno sempre incuriosito gli studiosi, che hanno
proposto diverse e molteplici interpretazioni: si trattava di riserve di
metallo destinato ad essere nuovamente fuso dagli artigiani? O nascosto
da mercanti per poi essere venduto? Oppure un bottino frutto di
saccheggi o furti? O una riserva di materiale pregiato e beni preziosi
nascosti in tempi di incertezza? O ancora di un insieme di oggetti
religiosi o commemorativi (costumi da cerimonia, panoplie di guerra,
beni di lusso) deposti come offerte votive?
Certamente, si tratta di un fenomeno caratteristico dell'età del Bronzo
che persiste fino all'inizio dell'età del Ferro (2.200-800 a.C.) e che è
destinato a perdere poi il suo significato originario.
In particolare, l’area alpina più occidentale ha restituito numerosi di
questi interessanti contesti, nonché le tracce di un complesso
minerario, contemporaneo a quei reperti, a Saint-Véran (Hautes-Alpes) e,
grazie a recenti studi, si stanno riconsiderando le diverse
interpretazioni.
L’esposizione Tesori alpini dell'età del Bronzo, è stata curata
dalle Aree Protette Alpi Marittime con la progettazione e il
coordinamento scientifico della Soprintendenza SABAP-AL e del Musée de
Préhistoire des Gorges du Verdon (Quinson) per la valorizzazione del
patrimonio. La mostra presenta al pubblico i primi risultati di nuove
ricerche sui ripostigli, confrontandone diversi nelle loro differenze e
analogie cronologiche e compositive, per cercare di individuare quale
sia stata la finalità specifica del seppellimento.
Mostra Tesori alpini dell'età del Bronzo | Trèsor alpins de l'âge du Bronze
Sino al 30 novembre nel Museo Avena a Chiusa di Pesio
Tesori alpini è un’iniziativa per favorire la cooperazione, la
conoscenza relative l’archeologia dell’area transfrontaliera e lo
sviluppo di un turismo culturale e sostenibile promossa dal programma
Interreg V-A 2014-2010 progetto Alcotra TRA[ce]S -Trasmettere Ricerca
Archeologica nelle Alpi del Sud.
Complesso Museale G. Avena: via Cavour 13, Chiusa di Pesio.
Orari di visita: sino al 15 settembre, dal martedì al sabato 9.30 - 12 e 15.30 - 17.30; la domenica 9.30 - 12 e 15 - 18. Dal 16 settembre al 30 novembre: dal martedì al sabato 9.30 - 12 e 15.30 - 17.30. Ingresso gratuito.
Informazioni: tel. 0171 734990 – valle.pesio@gmail.com
Complesso Museale G. Avena: via Cavour 13, Chiusa di Pesio.
Orari di visita: sino al 15 settembre, dal martedì al sabato 9.30 - 12 e 15.30 - 17.30; la domenica 9.30 - 12 e 15 - 18. Dal 16 settembre al 30 novembre: dal martedì al sabato 9.30 - 12 e 15.30 - 17.30. Ingresso gratuito.
Informazioni: tel. 0171 734990 – valle.pesio@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.