CS
Matteo
Olivero - La
formazione, i temi, la fortuna Mostra
monografica
La
mostra monografica Matteo Olivero. La formazione, i temi, la fortuna,
a cura di Antonio Musiari con la collaborazione di Giuliana Godio, sarà
visitabile alla Pinacoteca dell’Accademia Albertina da venerdì28 giugno 2019
e resterà aperta fino a domenica 29 settembre 2019.
Dopo
le inaugurazioni in date distinte, l’iniziativa proseguirà contemporaneamente
in sei sedi:
-
Pinacoteca dell’Accademia Albertina, Torino;
-
Museo Casa Galimberti, Cuneo;
-
Pinacoteca Matteo Olivero e Castiglia, Saluzzo;
-
Museo di Arte Sacra dell’Alta Val Maira, Acceglio;
-
Associazione culturale “Lu Cunvent”, Rore di Sampeyre.
Date
delle inaugurazioni:
Pinacoteca
dell’Accademia Albertina giovedì 27
giugno, conferenza stampa h. 11.00
inaugurazione h. 18.00;
Cuneo,
Museo Casa Galimberti venerdì
28 giugno h. 17.30;
Saluzzo,
Castiglia e Pinacoteca Matteo Oliverosabato 29 giugno h. 11.00;
Acceglio,
Museo di Arte Sacra dell’Alta Val Mairadomenica 7luglio dalle h. 10.00.
Tutte
le mostre resteranno aperte fino al 29
settembre.
Il
pittore Matteo Olivero, nato nel 1879 ad Acceglio nella Val Macra occitana,
formatosi a Torino presso l’Accademia Albertina di Belle Arti,vissuto a Saluzzo
dal 1905e ivi scomparso nel 1932, si annovera anche tra gli esponenti della
seconda fase del Divisionismo italiano.
Olivero
frequentò l’Accademia Albertina dal
1896 al 1902, allievo dapprima del corso preparatorio triennale e in seguito, maturata
l’opzione per la pittura, di Giacomo Grosso, Paolo Gaidano, Pier Celestino
Gilardi e Andrea Tavernier. Tra i suoi compagni nella formazione e nella
giovanile vita di bohème si contano altri artisti al centro di ricerche
recenti, condotte e confluite in mostre per iniziativa della stessa Accademia
Albertina, quali Venanzio Zolla, Cesare Ferro, Augusto Cesare Ferrari e altri
da riconsiderare, quali Filippo Vacchetti e Filippo Omegna. Grazie alle Collezioni
Civiche e all’Archivio Storico della Città di Saluzzo le prove giovanili
tornano, per questa esposizione temporanea, dove Matteo Olivero le realizzò in
anni costruttivi accanto a compagni di studio che seppero lasciare una traccia
nella storia dell’arte.
Dopo aver presentato nel 1900 alla Promotrice
torineseil busto in gessoReietto,
l'anno seguente Olivero esordì nella pittura con la grande telaUltime capanne. In seguito, egli
partecipò a molte esposizioni della Società Promotrice e adaltre collettive
torinesi. Artista riconosciuto a livello
internazionale fin da questiinizi, egli svolse la propria attività di
ritrattista e paesaggista a Torino, Saluzzo e Cuneo. Un viaggio in Svizzera gli
fece scoprire il fascino della pittura di Giovanni Segantini e soggiorni a Parigi
contribuirono avolgere il suo pensiero a nuove istanze estetiche. Alle
relazioni intrecciate nella capitale francese si lega la collaborazione come
critico alla rivista LesTendancesNouvelles con lo pseudonimo Léonardo.
Animo inquieto e tormentato, presto
abbandonò la tradizione accademica per seguire il divisionismo, del quale
divenne convinto assertore, rafforzando la propria adesione a tale tecnica nei
brevi ed intensi anni del carteggio con Giuseppe Pellizza da Volpedo. Affascinato
dal sole, dalla luce, dalla natura nelle sue espressioni più elevate e solenni,
l’artista preferì questi soggetti alla figura, che tuttavia introdusse come
elemento accessorio e indagò nei ritratti richiesti da un’ampia committenza.
La Fondazione Acceglio ha suggerito la
ripresa delle ricerche intorno a questo concittadino che seppe onorare le
proprie origini. La ricorrenza del ventennale dell’inaugurazione del Museo
d’Arte Sacra dell’Alta Val Maira, che ospita sette opere di Olivero, partecipa
a sollecitare l’interesse del pubblico verso questa tappa dell’esposizione su
più sedi. Il pittore che, fin dalle radici familiari, ignorò il concetto di
confine ripropone con il suo esempio, a centoquaranta anni dalla nascita, il
valore alla base dell’identità europea della condivisione della differenza di
lingua, cultura e territorio in un orizzonte aperto.
Il
Comune di Cuneo, che vanta presso il Museo
Casa Galimbertii dipinti di Olivero commissionati dal senatore Tancredi
Galimberti e dalla moglie Alice Schanzer, esibisce per la prima volta uno
studio a olio e tre disegni preparatori per il dipinto Pace vespertina(1909). A sancire una vocazione culturale a tutto
campo, va ricordato che tra i prestatori si annovera con tre dipinti la
Fondazione NutoRevelli, nel centenario della nascita del grande intellettuale
così giustamente onorato nella sua città e già figlioccio di Matteo Olivero,
amico fraterno di suo padre Ermete. Casa Galimberti, oltre a valorizzare le
proprie raccolte e la piccola raccolta Revelli, ospita la sezione Il senso del sacro, percorso visivo che
testimonia l’intensa e sofferta spiritualità di Olivero.
Il
Comune di Saluzzo ha aderito mettendo a disposizione le sale della Castiglia per sezioni della mostra dedicate
ancora alla formazione accademica e a ritratti quasi tutti inediti con opere
sia conservate nei depositi delle Collezioni Civiche, sia private. L’occasione
va anche a rinforzare la percezione dell’importanza del patrimonio di proprietà
della stessa Città di Saluzzo.Grazie ad una previdente e generosa iniziativa di
mecenati e degli amici dell’artista conserva nel luogo da lui scelto come sede
definitiva l’intero contenuto dello studio, come risultava dopo la sua
improvvisa scomparsa. A valorizzare questo straordinario aspetto di un lascito,insieme,
creativo e concreto contribuisce in misura determinante la seconda sede
saluzzese, vale a dire la Pinacoteca
Matteo Olivero sistemata dalla compianta Rosanna Maggio Serra.
L’Associazione culturale “Lu Cunvent” di
Roredi Sampeyre offriràun’altra sezione della mostradedicataal patrimonio
paesaggistico della Val Varaita, a sua volta carissimo ad Olivero.
Nel
complesso, queste mostre mettono a confronto più di 200 opere,tra le quali disegni e olî inediti.
Partners
Comune
di Acceglio
Comune
di Cuneo – Assessorato alla Cultura
Comune
di Saluzzo – Assessorato alla Cultura
Fondazione
Acceglio
Associazione
culturale Lu Cunvent. Centro documentazione tradizione e storia del territorio, Rore di
Sampeyre
con il patrocinio di
Regione Piemonte
Diocesi di Saluzzo
Comune di Torino
Comune di Bra
La
progettazione grafica della mostra e del catalogo è curata dal Prof. Stefano W.
Pasquini e di un gruppo di studenti del corso di Elementi di Grafica editoriale
dell’Accademia Albertina.
Il
catalogo, a cura di Antonio Musiari, è pubblicato da Albertina Press con il
Centro Studi Piemontesi. Il catalogo
illustra le esposizioni con l’apporto di studi condotti su materiali d’archivio,
in modo da portare nuova luce sui contenuti enunciati dal sottotitolo:
formazione, temi, fortuna.
Le
mostre sono state realizzate contributo della Reale Mutua Assicurazioni, per la copertura assicurativa in
tutte le sedi, e della Banca di Caraglio.
Sezioni della mostra
Torino
-
Formazione
accademica
-
Neve, acque e
luce
-
Luoghi della
vita
-
Volti di Matteo
Olivero
Cuneo
-
Matteo Olivero
a Casa Galimberti
-
Il senso del
sacro
-
“I quadri suoi
che erano in casa mia” Il sodalizio con Ermete Revelli
Saluzzo
-
Formazione
accademica
-
Matteo Olivero
nella sua Pinacoteca
-
Esperimenti e varianti
-
Ritratti
Acceglio
-
Olivero al
Museo. Ragioni di una scelta
Rore
di Sampeyre
-
Cultura e
luoghi della Val Varaita nell’esperienza di Matteo Olivero
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