Ha già tre anni il progetto che realizza la messa in rete delle Torri di Langhe, Roero e Monferrato per un totale di 12 strutture fortificate con la creazione di un anello turistico di 199 km, percorribile in circa 4 ore e mezza di auto.
L’iniziativa mette a valore del sistema turistico di Langhe e Roero -e più in generale del nuovo sito UNESCO sul paesaggio vitivinicolo- il sistema di strutture fortificate di avvistamento che, a seconda delle esigenze e delle circostanze storiche, si è sviluppato sulle colline tra il Po e l’Appennino Ligure.
Si va dalle strutture trecentesche di fortificazione e avvistamento ad opere principalmente dei Marchesi Del Carretto a quelle più tarde ad opera dei Visconti (in mattoni e di altre dimensioni), senza dimenticare casi isolati di torri gentilizie come Corneliano o ancora importanti ruderi come Santo Stefano Belbo che permettono una lettura storica del sito. Alcuni dei siti offrono poi altri spunti integrati al luogo d’interesse principale come ad es. Cortemilia (dove accanto alla torre troviamo il più imponente sistema di mura fortificate delle Langhe) o Murazzano dove assieme alla torre carrettesca si può visitare l’unico mulino a vento delle Langhe (ricavato su un’altra torre di guardia per altro) o ancora Castelnuovo di Ceva dove la torre veglia sulla chiesa di San Maurizio, gioiello gotico di scuola monregalese di particolare valore artistico.
I comuni turriti non sono solo affascinanti in sé ma permettono di percepire prima e meglio una geomorfologia territoriale unica che unisce le montagne appenniniche (e nel caso di Castelnuovo di Ceva, anche la lontana linea del mare stesso) alle prime colline roerine, langarole e monferrine.
Difatti quale manufatto migliore per apprezzare un paesaggio, se non una Torre, ovvero una costruzione pensata appositamente per guardare? Il paesaggio, quello unico che l’UNESCO oggi riconosce si coglie in uno sguardo solo: ecco dunque le colline che gradatamente si alzano dal fiume fino a raggiungere il muro di roccia di Cadibona, del Melogno o del Nava e sfumano dalla vite al pascolo, dal noccioleto al bosco.
Dall’alto della Torre di Barbaresco (la partenza di questo tour; un altro che verrà creato a breve partirà invece dalla Torre dei Segnali di Viarigi nel Monferrato) si abbraccia una visuale incredibile che spazia dal monregalese alle prime montagne lombarde, unendo idealmente il mare di colline sottostante in un unicum di paesaggio vinicolo che giustamente è stato dichiarato oggi Patrimonio dell’Umanità.
Questi i valori e le opportunità che già oggi le Torri di Langhe, Roero e Monferrato offrono al visitatore.
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