a cura di Ambra Gatto Bergamasco
ZKM.Gallery
Alla ZKM, personale di Alberto Trapani, Tout Près de Toi, una riflessione sul gesto del cucire come atto di prossimità, cura e ascolto.
Il titolo, che in francese significa così vicino a te, racchiude l’essenza di una ricerca che da oltre trent’anni intreccia materia e tempo. Trapani lavora con tessuti riciclati, cuciture visibili e fili di recupero, trasformando lo scarto in presenza, il frammento in racconto. Nei suoi pannelli, negli abiti sospesi e nei tessuti aggregati, la mano non nasconde il lavoro ma lo mostra: ogni punto è una preghiera laica, un ritmo che misura il tempo giusto del fare.
L’opera storica verde x verde collina (1996) eseguita negli anni novanta apre il percorso come dichiarazione d’intenti: ricucire il simile al simile, il gesto al pensiero, il mondo alla sua materia.
In Tout Près de Toi, l’artista costruisce un paesaggio di prossimità fatto di fibre e respiri, dove l’arte diventa pratica di attenzione e il cucito si fa linguaggio universale, discreto, necessario.
Testo curatoriale di Ambra Gatto Bergamasco
Tout Près de Toi, tutto vicino a te - è un titolo che parla di prossimità e di intimità: la vicinanza come forma di conoscenza, il contatto come linguaggio dell’anima.
Nell’opera di Alberto Trapani, questa vicinanza non è solo tema ma condizione del fare: un essere accanto alle cose, ai materiali, al tempo stesso fragile e sacro del gesto.
Per raccontare questa mostra, la curatrice sceglie tre parole antiche, Τέλος (Telos), Καιρός (Kairos) ed Εὐχή (Euche’), come chiavi di lettura poetiche e filosofiche.
Τέλος (Telos) significa compimento, fine ultima, ma anche scopo dell’esistenza.
In Trapani, il telos non è un punto d’arrivo ma un processo continuo di trasformazione: il cucire, il riparare, il ricomporre sono gesti che non concludono ma prolungano la vita delle cose. Ogni filo è un atto di compimento parziale, un ritorno al tempo lento del fare, dove il fine coincide con l’essere nel gesto.
Καιρός (Kairos) è il tempo giusto, il momento propizio: l’attimo in cui qualcosa può accadere.
Nei lavori di Trapani, il kairos è la sospensione del tempo quotidiano, il ritmo interno del cucire che crea uno spazio di presenza assoluta. È il tempo del corpo che ascolta la materia, che attende la risposta del tessuto, che si lascia guidare dal suo respiro.
Εὐχή (Euche’) è la preghiera, il desiderio pronunciato con attenzione e fiducia.
In Trapani, la preghiera è la cura stessa del fare: il cucire come invocazione silenziosa, come atto di gratitudine verso ciò che esiste. Non un gesto religioso, ma un rito laico del contatto e dell’ascolto, una spiritualità dell’immanenza che si manifesta nel quotidiano.
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