domenica 22 maggio 2022

Meccaniche dell’esistenza

 


Sabato 28 maggio 2022 verrà inaugurata la mostra Meccaniche dell’esistenza degli artisti Carlo D’Oria, Gabriele Garbolino Rù, Elio Garis a cura di Roberto Mastroianni .

L’apertura della mostra, che accompagna l’inaugurazione del parco Parri all’interno del quale si prolunga con alcune opere monumentali, avverrà in due momenti: alle ore 17.30 presso Palazzo F5 in via Dante Livio Bianco 12 – Cuneo e successivamente alle ore 19.00 presso il Parco stesso al momento ufficiale del taglio del nastro

Si tratta della decima mostra della rassegna provinciale grandArte 2022 – HELP - humanity, ecology, liberty, politics e sarà visitabile fino al 25.09.2022 venerdì, sabato e domenica dalle ore 16.00 alle ore 19.00 o su appuntamento scrivendo a info@grandarte.it

Meccaniche dell’esistenza Apriranno con l’inaugurazione del grande Parco Parri il 28 maggio e dureranno fino al 25 settembre le mostre dal titolo “Meccaniche dell’esistenza”. Si tratta in realtà di una mostra unica in due sedi: una monumentale nel Parco Parri e una nel Palazzo dell’F5. Espongono Carlo D’Oria, Gabriele Garbolino Rù ed Elio Garis. 

D’Oria esplora in tutta la sua produzione il tema della fragile e precaria condizione umana che affronta nella polarità tra individualità e moltitudine. Il suo universo è popolato di figure stilizzate ed essenziali, di corpi condotti alla loro estrema e rarefatta geometria, che concorrono a dare vita a un universo popolato di tracce della presenza umana. Il disegno, anch’esso asciugato fino a diventare una linea, fa da contrappunto alla pesantezza della materia. I Titani rappresentano le forze primordiali e danno vita alla natura stessa. Sono
metafora della forza che offre il senso di appartenenza a una comunità e si collocano in contatto con il mondo circostante attraverso il linguaggio del loro corpo.

Tutta la scultura di Gabriele Garbolino Rù si gioca su equilibri interni, interiori, intimi, mostrandosi in una continua metamorfosi di volti e di corpi che parlano. La sua opera esplora i legami che intercorrono tra uomo, natura e cultura, richiamandoci alla responsabilità delle nostre azioni nei confronti dell'ambiente in cui viviamo, ed è incentrata, come ha scritto Alfonso Panzetta, sulla “singolare ricerca sul volto e sulla figura, tendenzialmente frammentate o ingigantite in scala monumentale, realizzate in marmo, bronzo, ma sempre
più spesso in algido alluminio, in ghisa pesante o in ferro acidato", tendendo "a trasfigurare i soggetti in una dimensione “altra”, parallela e simbolica, fortemente suggestiva, ma allo stesso tempo elegantemente destabilizzante”.

Elio Garis dal 1989 ha realizzato numerose opere pubbliche usando materiali diversi: bronzo, marmo, cemento, acciaio inox, acciaio corten, ghisa e legno, molte di grandi dimensioni, alternando forme dall’inconfondibile segno aereo ad altre di impianto più figurativo. A Cuneo, presenterà due opere realizzate in vetroresina: Cresta dell’onda ed Elissoide 2, di grande impatto visivo, che segnano du importanti momenti della sua straordinaria capacità creativa, in cui si coglie un costante intento di sondare le potenzialità infinite dei materiali, ricercando i rapporti di connessione o di contrapposizione fra opposte realtà fisiche, cioè tra lucentezza e opacità, tra pesantezza e leggerezza e tra terra e cielo. In Garis, le forme plastiche svelano tensioni dinamiche interne e sviluppano impulsi vitali, assumendo l'aspetto di corpi d'aria materializzata, plasmati come da onde fluide di un vento vivificatore.





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