martedì 31 ottobre 2023

Hielo Argentino. Fotografie di Mario Bertone (1912-2009)

montañista y investigador experto en glaciares

Mostra a cura di Pierluigi Manzone e Dora Damiano

7 novembre – 2 dicembre 2023
Ingresso libero
La mostra è visitabile nell’orario di apertura della biblioteca
Per informazioni: 0171.444640 | biblioteca@comune.cuneo.it

Biblioteca civica di Cuneo (salone primo piano)

via Cacciatori delle Alpi 9 - Cuneo







[dal comunicato stampa]

Pioniere nell’esplorazione dei ghiacciai Mario Bertone fu figura chiave nello studio dei ghiacciai argentini creando le basi della glaciologia andina, basi che permisero al mondo di conoscere l'importanza del ghiaccio continentale della Patagonia, lo Hielo Continental Patagónico o Campo de Hielo Patagónico Sur, la terza calotta glaciale del pianeta. Mario Bertone nasce il 22 dicembre del 1912 a Maciel, a un centinaio di chilometri dalla città di Santa Fe, in una famiglia di immigrati italiani di origini cuneesi. Verso i sette anni di età torna, con tutta la famiglia, a Cuneo dove vi trascorrerà l’infanzia e l’adolescenza. Affascinato dall’ambiente alpino che circonda la città inizia un’intensa attività alpinistica che lo vedrà partecipe di numerose ascensioni con Gianni Ellena, Luigi Giuliano, Aldo Quaranta, Edoardo Soria, Dante Livio Bianco, Riccardo Nervo e Matteo Campia, con cui stringe una forte e duratura amicizia. Frequenta il Regio Politecnico di Torino laureandosi in ingegneria civile. Nel 1937 rientra definitivamente in Argentina stabilendosi a Mendoza. Dal 1943 al 1946 compie le prime ricerche di glaciologia per conto della Dirección General de Meteorología, Geofísica e Hidrología de la Nación, effettuando ricognizioni a Mendoza, San Juan, Neuquén e Río Negro. Nel 1952, per Decreto Presidencial numero 10.348, 23 de mayo de 1952, Mario Bertone e Emiliano Huerta fondano l’Instituto Nacional del Hielo Continental Patagonico (INHCP), di cui Bertone fu il primo coordinatore. Bertone fu un grande conoscitore e studioso di tutti i luoghi selvaggi che visitò, la sua passione per l’alpinismo non si limitò mai alla sola attività sportiva, si concretizzò molto nella diffusione della cultura di montagna, che in Argentina, ai suoi tempi, ancora non era presente e radicata, oltre all’enorme lavoro scientifico svolto sui ghiacciai patagonici. Egli viaggiò sempre accompagnato dalla sua fotocamera, con la quale riusciva a catturare l'essenza dei paesaggi che vedeva per rifletterla nelle sue fotografie, da lui stesso sviluppate e stampate, che creano un immenso e spettacolare archivio fotografico praticamente inedito. Questa mostra presenta una selezione di immagini scattate tra il 1960 e il 1974 durante le sue spedizioni in Patagonia.









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