Il Comune di Rittana (Cn), MUDRI (Museo Diffuso di Rittana), L’era granda e Montagna Futura domenica 22 settembre inaugurano una nuova scultura dell’artista Luigi Mainolfi
Risonanze Creative
Una giornata di festa in cui Rittana festeggia con amici ed artisti un ulteriore momento della
rigenerazione del paese all’insegna della bellezza
Domenica 22 settembre alle ore 11 presso il Centro Civico e Culturale (ex Casa Canonica) verrà inaugurata una nuova scultura bronzea dell’artista Luigi Mainolfi e una mostra di suoi disegni inediti, curata da Olga Gambari.
L’opera, realizzata appositamente per Rittana, si colloca all’interno del programma di rigenerazione del paese che in questi anni sta completando diversi interventi significativi: dal rifacimento del manto stradale alla ristrutturazione degli edifici pubblici, alla produzione di numerosi interventi artistici destinati a costituirne il futuro patrimonio culturale e materiale.
L’opera, il cui nome sarà svelato al momento della inaugurazione, intende rappresentare un segno di augurio e portafortuna per Rittana, i suoi abitanti e tutti coloro che avranno possibilità di ammirarla.
Significativa è pure la sua collocazione di fronte ad un luogo che è destinato a diventare il centro del paese e un luogo pubblico per eccellenza: qui infatti trovano posto gli spazi per le esposizioni d’arte e qui sarà trasferito il Municipio.
Dopo l’inaugurazione ed il buffet offerto, saranno visitabili tutte le mostre d’arte allestite in paese.
La giornata sarà particolarmente intensa perché sarà pure occasione per far partecipare i bambini alla festa
del paese: a loro è infatti riservata la raccolta delle patate al vicino campo del Chiot e lo spettacolo (ma non solo per loro) di clowneria, acrobazia e monociclo del Duo Tempi Lenti.
Il programma completo prevede:
- ore 10:00 → Patata fai da te: la raccolta. I bambini, al campo del Chiot, raccolgono insieme le patate che potranno portarsi a casa.
Intervengono
Ritrovo presso il Centro della Comunità
- ore 11:00 → Luigi Mainolfi a Rittana
Inaugurazione della nuova scultura e della mostra di Luigi Mainolfi con l’artista e la curatrice Olga Gambari presso il Centro Civico e Culturale.
- ore 12:30 → Aperitivo con le focacce del forno La fame presso il Centro Civico e Culturale
- ore 13:00 → Gnocchi d’autore
Buffet con gnocchi in varie salse, preparato da Montagna Futura in collaborazione con la cooperativa Proposta 80, presso il Centro della Comunità.
- ore 14:30 → Duo Tempi Lenti, spettacolo di strada tra clowneria, acrobazia e monociclo
- ore 15:30 → Visita alle mostre d’arte *
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Le mostre d’arte visitabili sono:
- Luigi Mainolfi: disegni inediti, a cura di Olga Gambari.
- L’opera al nero, a cura di Marta Papini, Leonardo Pierpaolo con Giulia Cenci
- Omaggio a Gip Dolla. La bellezza in un riflesso d’acqua con un ricordo di Giuseppe Armando, scultore
contadino d’onice, a cura di Carlo Morra e Enrico Perotto
- Allestimento in anteprima di una parte della collezione 20 x 20
info
È gradita prenotazione per aperitivo e buffet, offerti gratuitamente fino ad esaurimento, telefonando al 349 599 6077
Registrazioni all’arrivo
In paese sono attivi il bar Andata e Ritorno (331 152 4815) e il ristorante Trattoria della Pace (366 7273454)
Organizzato da Comune di Rittana, MUDRI, L’era granda, Montagna Futura Con la collaborazione di grandArte, Kosmoki, Piani Verticali, Rifai, Proposta 80, Momo All’interno degli eventi Paesi Futuri, Distretto Montagna Futura Con il finanziamento di Ministero del Turismo, Regione Piemonte, CRT, CRC
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LUIGI MAINOLFI - Biografia
Luigi Mainolfi è nato a Rotondi (Avellino) nel 1948. Vive e lavora a Torino. Noto a livello internazionale, Mainolfi è uno dei principali rappresentanti della cosiddetta scultura post-concettuale, impostasi al principio degli anni Ottanta. Sin dagli esordi, ha elaborato sculture utilizzando materiali poverie naturali come terracotta, gesso, legno, pietra lavica e fusioni in bronzo. Dopo gli studi di pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli, nel 1973 si ètrasferito a Torino, attratto dal panorama artistico e culturale che ha caratterizzato il capoluogo piemontese negli anni Settanta, centrodell’avanguardia artistica italiana di quel periodo storico. I primi lavori, compiuti fra il 1972-76, indagano il corpo e il gesto e nelle sue primeesposizioni-performance, ha presentato calchi del proprio corpo in gesso lasciato consumare nell’acqua (Cavriago/Re, 1977), così che la scultura sitrasformi e si degradi o precipiti dall’alto al suolo (La performance, Galleria Civica d’arte Moderna, Bologna, 1977). Tra il 1979 e 1980, ha realizzato laCampana alla galleria Tucci Russo di Torino e La sovrana inattualità al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano nel 1982. Nel decennio che segue,ha proposto grandi terrecotte, con paesaggi e soggetti di ispirazione fiabesca. Ha partecipato alla Biennale di Sao Paulo nel 1981 e ha esposto Alleforche caudine a “Documenta 7 di Kassel” nel 1982. Sempre nel 1982, è presente alla Biennale de Paris con Le basi del cielo (1981-82) e alla Biennaledi Venezia nel 1986 con il bronzo Trionfo. È il disegno ad accompagnare tutta la produzione di Mainolfi. Nel 1987, ha vinto il “Superior prixe” al 5thHenry Moore G.P. in Giappone, con il grande bronzo Città gigante nel 1986 e ha ottenuto il premio Michelangelo per la scultura nel 2007, conferitoglidalla città di Carrara. Nel 1990, gli è stata assegnata una sala personale alla Biennale di Venezia, dove ha installato Sole nero (acqua, cera, legno, 1988-89). Negli anni successivi, fra le sue principali personali e retrospettive si ricordano: 1992, Galleria d’Arte Contemporanea, Rimini; 1994, Villa delleRose, Galleria Civica d’Arte Moderna, Bologna, e Galerie Hlavniho mèsta Prahy, Praga; 1995, Hotel de Galliffet, Paris; 1995, Promotrice di Belle Arti,Galleria Civica d’Arte Moderna, Torino; 1996-97, Museo Civico di Castelnuovo, Maschio Angioino e Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes, Napoli.
Nel 2001, l’artista è stato scelto come rappresentante dell’Italia per uno scambio tra il nostro paese e il Giappone. È approdato al Museo d’ArteContemporanea di Sapporo, dove ha realizzato per il parco Mainolfi Swims in the water of Hokkaido e Colonne di Sapporo. A conferma dell’interessedella critica nei confronti del suo percorso artistico, ha ricevuto diversi riconoscimenti ufficiali, come la nomina a membro dell’Accademia Nazionaledi San Luca nel 2007. In occasione dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia, il Palazzo Madama di Torino ha ospitato da aprile a novembre2011, nell’Atrio Juvarriano, una grande installazione dell’artista dal titolo Torino che guarda il mare. Nel 2012, ha illustrato l’Iliade di Omero per
Einaudi editore e ha eseguito l’opera intitolata Per quelli che volano alla Fattoria di Celle (Santomato di Pistoia) e alla Fondazione Maeght di Saint-Paul-de-Vence in Francia. Nel 2014, ha allestito la retrospettiva Pelle della terra al Filatoio di Caraglio (Cn) e l’anno successivo ha installato Senza titolo (Esploso) del 1978 al Museo Madre di Napoli. Nel 2016, l’Università di Bologna gli ha conferito il premio Alinovi-Daolio. Nell’anno successivo, è autoredi Terre Nove, tra le opere presenti nella personale al Museo Casa Fiat de Cultura di Belo Horizonte in Brasile. Nel 2018, si è tenuta la personale daltitolo La nuit et la féte alla Galerie Italienne di Parigi. Nello stesso anno, ha compiuto Bestiario del firmamento per la collezione di sipari d’artista delteatro Obi Hall di Firenze. E nel 2022, gli è stata dedicata la quinta mostra della rassegna grandArte 2022 - HELP - humanity, ecology, liberty, politicscon il titolo Il respiro della terra, organizzata nel Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo. Per Mainolfi, ha scritto Francesco Poli nel catalogodella mostra cuneese, “l’essenza profonda, primaria, animistica della natura nella prospettiva dell’esperienza umana è ancora oggi legata ai territoriche affondano le loro radici in una dimensione spazio-temporale di straniante fantastico incanto”. La “scultura”, ha confidato lo stesso Mainolfi,“nasce, si espande, si gonfia, si agita: vuole diventare un’onda, un vento, un vulcano, qualcosa di animato”. Egli si dispone a percepire direttamente“il respiro delle montagne dove l’uomo ha trovato sempre, nella sua pelle, una caverna in cui pensare e sognare...” e vuole giungere letteralmente adavvolgersi “nella scultura dell’aria”, lasciandosi “andare nei venti, nel mare e nel fuoco dell’arte”.
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