sabato 25 gennaio 2025

Opere alla Camera di Commercio di Cuneo


 In questo periodo c'è una serie di dipinti esposti in Camera di Commercio che potranno essere ammirati.


Giorgio Bergesio (Marene, 1919 – Savigliano, 1973), Paesaggio alpino, 1972, Olio su tela. Vedute agresti e collinari, scene di caccia, scorci urbani e paesaggi montani, costituiscono la parte più consistente del lavoro di questo pittore, in cui la figura umana non emerge quasi mai in modo significativo. Segnato profondamente dalla partecipazione alla II guerra Mondiale, Bergesio è stato pittore autodidatta: dopo aver lavorato per alcuni anni nella Società nazionale delle Officine di Savigliano, dal 1959 alla morte si dedicò a questa passione.

Marco Lattes (Cuneo 1914 – Mondovì 1993), Borgo alpino, acquerello su carta, senza data. L’insegnante di matematica, perseguitato e costretto a nascondersi per non essere de-portato nei campi di concentramento nazisti, nel dopoguerra si dedicò intensamente alla pittura. Paesaggi e scorci di luoghi alpini, sovente innevati, furono tra i suoi soggetti privilegiati.

Marco Lattes (Cuneo 1914 – Mondovì 1993), Paesaggio estivo di langa, acquerello su carta con cornice in legno dipinto, 1973. Paesaggio acquerellato tipico del Lattes maturo, capace di mescolare con grande perizia toni tenui e tinte più scure. Lattes amava il territo-rio di Langa e lo ritraeva con grande maestria e con affetto.

Cesare Maggi (Roma, 1881 – Torino, 1962), Monte Bianco, 1940, olio su tavola. Conosciuto da un folto pubblico, nazionale e internazionale, come ‘il pittore della montagna’, l’esperienza pittorica di Maggi comincia sulle orme del Divisionismo e di Giovanni Segantini, per affrancarsi attraverso uno stile personale. Vallate e profili di monti sono uno dei soggetti più sentiti e ricorrenti.

Italo Mus (Châtillon, 1892 – Saint-Vincent, 1967), ‘Montanaro al focolare’, 1967, olio su tela. È una delle ultime opere del più noto tra i pittori valdostani del ‘900, che qui presenta un soggetto a lui molto caro, soprattutto negli ultimi anni di vita: uno dei tanti personaggi che andava ad incontrare in sperdute borgate valdostane, spesso avvolti in ampi mantelli e ritratti in interni scuri accanto alla fiamma del focolare.

Marco Perotti (Caraglio, 1921 – Cuneo, 1980), ‘Mezzogiorno ad Arpy – Valle D’Aosta’, 1971, olio su tela. Amante della pittura impressionista, il mondo di Perotti è stato soprattutto il paesaggio, che interpretava sobriamente. Nella tela esposta il profilo dei monti e un cielo grigio fanno da sfondo ad un primo piano dove sono raffigurate baite e un fontanile.

Giuseppe Brignone (Taratasca, 1929 – Cuneo, 2017), Tetto Virulà – Limonetto, 1986, olio su tela. L’artista, deceduto nel 2017, era profondamente legato alla città di Cuneo. Negli anni ha partecipato a numerose mostre collettive sul territorio e oltre, e ha raccolto premi e riconoscimenti. La sua produzione riguarda quadri ad olio dipinti en plein air, come i maestri dell’Impressionismo che lo hanno ispirato, che riproducono luoghi del territorio, in tutte le quattro stagioni.







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