mercoledì 12 ottobre 2016

Oc-land – reperto 3

Cuneiforme ha una nuova esclusiva con le immagini del recente progetto “Oc-land – reperto 3“ dell’artista Domenico Olivero, realizzato presso uno spazio privato di un collezionista cuneese.

La mostra si è svolta nella prima settimana di ottobre, si è trattata di una delicata istallazione interattiva, cadenzata da una serie di episodi creativi in cui sono stati proposti dei video, momenti di performance e attimi sonori. Ma eccovi la documentazione fotografica dell’evento.




Prologo



ciò è chiaro
qualcuno ha soffiato
(fa in fretta la polvere)

that is clear
someone breathed
(hastens the dust)

Da “What's hecuba to him or he to hecuba”
Nanni Cagnone Out of London Press 1975




Alcune settimane fa si sono incontrate due casualità, la lettura delle poesie di Cagnone fornitemi da un caro amico e l’invito, di un altro amico, a sostare in una stanza recentemente recuperata architettonicamente in un edificio che tanti secoli fa, era il 1400, era parte di una osteria. Infatti sulla facciata, da poco, è stata rivelata la scritta “Cantina Novara paga puntuale” e un poco più in alto c’è una meridiana, con un paesaggio urbano, ma nessuno sa di che luogo rappresenti, forse un villaggio immaginario.



“Quid non ebrietas designat? Operta recludit”
(che cosa non rivela l'ebbrezza? Essa mostra le cose nascoste),
Da Orazio, Epistolae, I, 5, 16.


Il tempo, una stanza, un bicchiere di vino e la polvere sono stati connessi così in un percorso tortuoso, prima in forma più figurativa, con dei tentativi pittorici e grafici, poi pian pianino è uscita la necessità di guardare alla mia narrazione pensando all’accumulo confuso che le esperienze depositano nel mio flusso quotidiano.


Una mattina, l’incontro con l’evaporazione del vino in un bicchiere, dopo una bella serata con amici, ha fatto spostare l’attenzione sulla trasformazione, sul cambiamento.



Cosa è restato di quella serata e di tutto questo fare, che tracce lasciamo o rimangono in noi?


Poche, confuse, forse anche sfalsate, così si creano alterazioni, coni d’ombra, non bastano appunti, disegni, diari. Nel tempo le cose si mutano; eventi negativi si rileggono positivamente, disastri diventano vittorie, una triste giornata di pioggia scoppiava di gioia solare. Può così succedere che quello che si era celato viene rivelato e quello che si era detto apertamente scompare.


Non si sono possibilità di documentare, anche uno scatto o un video non ci possono dare la tangibilità dell’attimo, il valore dei dettagli che mutano le nostre memorie, esse stesse dipendono poi da così tanti fattori che quasi sempre non sono affidabili.



Lascio così in questa stanza alcuni indizi, ricordi, ma senza sapere bene a cosa erano serviti,  se erano serviti.











foto di Lucia Polano e Stefano Venezia




Spazio 48 a Cuneo è una stanza privata per la sperimentazione, un luogo d’incontro per le persone sensibili e curiose.



Domenico Olivero, fra gli artisti più interessanti del panorama contemporaneo, continuo sperimentatore, promotore e creatore di varie iniziative artistiche che da molti anni stimolano il territorio in ricerche espressive sempre intense e mutevoli.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.