Cuneiforme
ha una nuova esclusiva con le immagini del recente progetto “Oc-land – reperto 3“ dell’artista Domenico Olivero, realizzato presso uno spazio
privato di un collezionista cuneese.
La
mostra si è svolta nella prima settimana di ottobre, si è trattata
di una delicata istallazione interattiva, cadenzata da una serie di
episodi creativi in cui sono stati proposti dei video, momenti di
performance e attimi sonori. Ma eccovi la documentazione fotografica
dell’evento.
Prologo
ciò
è chiaro
qualcuno
ha soffiato
(fa
in fretta la polvere)
that
is clear
someone
breathed
(hastens
the dust)
Da
“What's hecuba to him or he to hecuba”
Nanni
Cagnone Out of London Press 1975
Alcune
settimane fa si sono incontrate due casualità, la lettura delle
poesie di Cagnone fornitemi da un caro amico e l’invito, di un
altro amico, a sostare in una stanza recentemente recuperata
architettonicamente in un edificio che tanti secoli fa, era il 1400,
era parte di una osteria. Infatti sulla facciata, da poco, è stata
rivelata la scritta “Cantina Novara paga puntuale” e un poco più
in alto c’è una meridiana, con un paesaggio urbano, ma nessuno sa
di che luogo rappresenti, forse un villaggio immaginario.
“Quid
non ebrietas designat? Operta recludit”
(che
cosa non rivela l'ebbrezza?
Essa
mostra le cose nascoste),
Da
Orazio, Epistolae, I, 5, 16.
Il
tempo, una stanza, un bicchiere di vino e la polvere sono stati
connessi così in un percorso tortuoso, prima in forma più
figurativa, con dei tentativi pittorici e grafici, poi pian pianino è
uscita la necessità di guardare alla mia narrazione pensando
all’accumulo confuso che le esperienze depositano nel mio flusso
quotidiano.
Una
mattina, l’incontro con l’evaporazione del vino in un bicchiere,
dopo una bella serata con amici, ha fatto spostare l’attenzione
sulla trasformazione, sul cambiamento.
Cosa
è restato di quella serata e di tutto questo fare, che tracce
lasciamo o rimangono in noi?
Poche,
confuse, forse anche sfalsate, così si creano alterazioni, coni
d’ombra, non bastano appunti, disegni, diari. Nel tempo le cose si
mutano; eventi negativi si rileggono positivamente, disastri
diventano vittorie, una triste giornata di pioggia scoppiava di gioia
solare. Può così succedere che quello che si era celato viene
rivelato e quello che si era detto apertamente scompare.
Non
si sono possibilità di documentare, anche uno scatto o un video non
ci possono dare la tangibilità dell’attimo, il valore dei dettagli
che mutano le nostre memorie, esse stesse dipendono poi da così
tanti fattori che quasi sempre non sono affidabili.
Lascio
così in questa stanza alcuni indizi, ricordi, ma senza sapere bene a
cosa erano serviti, se erano serviti.
foto di Lucia Polano e Stefano Venezia
Spazio
48
a Cuneo è una stanza privata per la sperimentazione, un luogo
d’incontro per le persone sensibili e curiose.
Domenico
Olivero,
fra gli artisti più interessanti del panorama contemporaneo,
continuo sperimentatore, promotore e creatore di varie iniziative
artistiche che da molti anni stimolano il territorio in ricerche
espressive sempre intense e mutevoli.
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