Arriva l’anima più autentica del cinema italiano nelle sale dell’antico Filatoio di Caraglio: la storia, le fotografie e gli abiti degli intramontabili divi del grande cinema tornano in scena nella mostra “Un set alla moda”, a cura di Domenico De Gaetano.
17 costumi di scena e 70 suggestive fotografie di set si intrecciano in un viaggio a ritroso, che parte dal cinema muto di inizio Novecento, quando Torino era la Hollywood italiana ed erano gli stessi registi a supervisionare i costumi, per poi approdare al cinema sonoro e all’epoca d’oro di Cinecittà, delle pellicole d’autore di Luchino Visconti e Pier Paolo Pasolini e della commedia all’italiana, da Dino Risi a Roberto Benigni.
CS
Sabato 18 luglio, alle ore 15, apre al pubblico l’esposizione Un set alla moda. Un secolo di cinema italiano tra fotografie e costumi a cura di Domenico De Gaetano.
La mostra è concepita per far rivivere ai visitatori l’anima più autentica del cinema italiano, la sua storia, i film, i divi e i protagonisti, attraverso 17 costumi di scena e 70 suggestive fotografie di set. Questi elementi si intrecciano, dunque, nel percorso di visita e danno vita a un viaggio a ritroso che parte dal cinema muto, di inizio Novecento, quando Torino era la Hollywood italiana ed erano gli stessi registi a supervisionare i costumi, per poi approdare al cinema sonoro e all’epoca d’oro di Cinecittà, delle pellicole d’autore di Luchino Visconti e Pier Paolo Pasolini e della commedia all’italiana, da Dino Risi a Roberto Benigni.
Le foto di scena traghettano il visitatore dentro il set, alla scoperta del lavoro che sta dietro ad un ciak, agli accessori e ai dettagli che hanno contribuito a creare la fortuna del kolossal Cabiria negli anni dieci del Novecento, così come in tempi più recenti il fascino di dive come Claudia Cardinale, Sophia Loren e Silvana Mangano. Gli abiti in mostra raccontano il cinema italiano, l’attenzione al dettaglio e la creatività di costumisti ormai entrati nel Pantheon del cinema internazionale: da Pietro Tosi a Marcel Escoffier, da Danilo Donati a Maurizio Chiari, da Nicoletta Ercole ad Aldo Buti. Sotto i riflettori anche le due prestigiose sartorie Devalle e Annamode a testimonianza di due luoghi, ancora una volta tra Torino e Roma, dove i bozzetti prendevano corpo, trasformandosi in capi unici e dove – allora come oggi – si imparava e tramandava il mestiere.
L’evento è promosso e organizzato dalla Fondazione Artea e dalla Regione Piemonte, con il coordinamento scientifico del Museo Nazionale del Cinema di Torino e della Cineteca Nazionale di Roma, in collaborazione con la Fondazione Filatoio Rosso e il Comune di Caraglio e con il contributo della Fondazione CRC e della Fondazione CRT.
La mostra, inserita nel programma delle manifestazioni legate al progetto “Un film lungo un anno” per celebrare “Torino Città del Cinema 2020”.
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