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mercoledì 29 giugno 2022
Simone Aimetta : Perseo e Andromeda / P_E7601
Doppio appuntamento a Rittana
NUOVI MONDI FESTIVAL – RINASCIMENTI
Il festival che vive nei mesi di giugno e luglio nei Comuni di Rittana, Valloriate e Moiola
Rittana | venerdì 1 luglio 2022 | Centro Incontri
Alle ore 16.30:
Incontro con gli architetti Lara Sappa e Fabio Revetria dello studio Officina 82 di Garessio (Cn). Gli appuntamenti della rassegna Racconti di architettura e paesaggio alpino proseguono con due giovani architetti che si stanno affermando per la qualità e l’originalità del loro lavoro: sarà una bella occasione per conoscere le loro realizzazioni e la loro ricerca che si sviluppa principalmente sul territorio montano della nostra provincia.
Alle ore 18.00:
Incontro con Marco Aime, Antonio De Rossi, Mariolina Pianezzola e Paolo Verri che dialogheranno sul tema La montagna che vorrei. Una riflessione che partendo da approcci e punti di vista diversi vuole mettere a fuoco come la volontà di non arrendersi di piccole comunità di montagna può concretamente tracciare una strada per immaginare e realizzare nuove prospettive di vita e lavoro, nuovi mondi e nuovi rinascimenti.
Magliano Alfieri d'arte
Lo storico Castello di Magliano Alfieri ospita una bella mostra diffusa curata da Il FONDACO in collaborazione con l’Associazione URTIJA - PROVINCIA SPONTANEA
Nella Chiesa dei Battuti Rossi Anna Valla, raggruppando tele di un precedente lavoro del 1983, ha realizzato un suggestivo lavoro dal titolo “ LUCUS “ - bosco sacro, luogo di culto delle antiche religioni europee romana, greca, celtica... I Romani davano ai boschi sacri il nome latino di “LUCUS” o “NEMUS” distinguendoli dai boschi privi di valore sacrale che venivano chiamati “Silva”.
L’allestimento è composto da 10 opere di cui 4 di grande formato, dipinte su tela grezza con varie tecniche, tipiche del suo lavoro. Il progetto è accompagnato da un testo introduttivo del poeta e scrittore Tiziano Fratus.
Nella Torre del Castello Livi Ninni, Ivan Manzone e Giorgio Racca espongono opere fotografiche e una installazione site specific di Livio al centro di una delle stanze della Torre.
Livio Ninni, interviene con una installazione site specific, l’opera dialoga nello spazio con le sue fotografie alle pareti, esposte con uno straordinario e personale allestimento.
Le sue fotografie contengono interventi pittorici, i rami dipinti, ad esempio creano uno scambio tra immagine e materia.
Si crea in questo modo un legame tra le architetture e le prospettive delle strutture rappresentate e le trasformazioni a cui sono sottoposte.
Le opere puntano quindi a generare nel pubblico una percezione sintetica verso l’essenza stessa del luogo e la sua trasformazione, in uno scambio continuo tra immagine, materia e tempo.
Ivan Manzone .
fotografo “puro” colloca la figura umana all’interno di strutture fatiscenti e decadenti, luoghi con un fascino enorme ma dimenticati e lasciati soli nel buio più profondo. Utilizza il linguaggio fotografico come mezzo per esprimere le proprie emozioni oltre che le proprie visioni.
Interessato al corpo umano, lo trasforma nel soggetto d’elezione della sua ricerca, cogliendolo a favore della luce naturale e preferibilmente nel contesto di luoghi abbandonati.
Nei suoi scatti i corpi femminili circondati dalle rovine di quelle che un tempo erano fastose dimore, vengono, come in una rappresentazione teatrale, illuminati da una luce che accende la scena e svela l’invisibile.
Giorgio Racca presenta quattro fotografie dal titolo “Mutamenti” opere realizzate partendo da una ricerca su Around I Ching L’antico libro dei mutamenti .
“Around I Ching è un tratto del percorso verso la conoscenza di me stesso, verso la consapevolezza di come tutto ciò che si è sommato dentro di me muta e mi muta. Ma è anche un viaggio nell’inconscio. Un viaggio nella casualità, guidato dalla casualità, secondo la saggezza cinese, più significativa della legge generale.”
Si dedica alla fotografia d’autore che lo porta a collaborare con importanti curatori e galleristi, ma negli ultimi anni ha approfondito un percorso di artista come autore di fotografia e opere digitali, anche contaminate dalla pittura.
Tra i maestosi trompe l’oeil della Cappella gentilizia del Castello Ugo Giletta presenta una serie di sculture in cera, enigmatiche e misteriose, e un piccolo video del suo lavoro.
Le sculture, i suoi umani volti riflettono le ombre di alcuni luoghi nascosti dell’animo umano: sostanze “perse” nella e della contemporaneità del mondo. Ugo ci trasporta in una dimensione di coscienza, ci fa prendere consapevolezza, di quella ruvidità e angoscia che fa parte dell’esperienza umana.
Ed eccoli lì i suoi volti, ad osservarci, in fila, a parlarci schierati e a confessarci un po' di Verità. Una condizione di mero esistere, che forse non vi piacerà. Ma non è forse proprio il compito dell ! Arte di rendere lo spettatore " meno solo” nel suo provare? Ugo riesce a raccontare una parte di noi, che non possiamo nascondere - anche se spesso ci proviamo – un luogo " invisibile” che lui ha reso visibile e che anzi, addirittura, ci interroga e ci chiede come mai lo nascondiamo.
martedì 28 giugno 2022
Mostra di mattoncini Lego a Busca
Parco-Museo dell'Ingenio
Mostra collettiva a Palazzo Samone di Cuneo
L'importanza dell'essere oltre l'apparenza
Esposizione artistica a cura di Art En Ciel
8 - 24 luglio 2022
inaugurazione venerdì 8 luglio 2022 alle ore 17:30
Palazzo Samone
via Amedeo Rossi 4 - Cuneo
[dal comunicato stampa]
L’associazione artistica ART EN CIEL ritorna dall’8 luglio con una nuova mostra nelle prestigiose sale di Palazzo Samone.
Venerdì 8 luglio 2022 alle ore 17:30, nelle sale espositive di Palazzo Samone in via Amedeo Rossi 4 a Cuneo, sarà inaugurata la mostra L’IMPORTANZA DELL’ESSERE OLTRE L’APPARENZA, organizzata dall’Associazione artistica culturale ART EN CIEL, con il patrocinio del Comune di Cuneo.
Durante l’esposizione, che sarà aperta al pubblico dall’8 al 24 luglio 2022, dal venerdì alla domenica dalle 16 alle 19:30, l’Associazione presenterà al pubblico nuovi artisti, nuove idee e nuove opere, elaborate dopo il periodo pandemico in base al tema proposto, con l’intento di condividere la bellezza dell’arte con maggiore consapevolezza rispetto al passato, ma anche con rinnovata serenità.
Nei giorni sabato 9, venerdì 15, sabato 16, venerdì 22 e sabato 23 luglio alle ore 16 le maestre acquerelliste, Marica Servolo, Luciana Audisio, Ada Perona e Lorena Massa, daranno prova della loro bravura in demo-performance gratuite a cui si potrà assistere previa prenotazione al numero 3271334985 oppure per e-mail all’indirizzo artenciel2016@gmail.com
Prenderanno parte alla mostra gli artisti: Luciana Audisio, Gianni Armando, Aldo Cortella, Maria Cavallo, Walter Chiardola, Marco Alimone, Anna M. Casella, Grazia Capellani, Lorenzo Caula, Carol De Lucia, Elena Gallarate, Egidio Giubergia, Lorena Massa, M. Rosa Palma, Vali Kura, Ada Perona, Silvio Papale, Monica Porro, Paola Politano, Ornella Pozzetti, Fulvio Sclavo, Michelina Serale, Rossella Squillace, Marica Servolo, Fernanda Prudenzano e Fulvia Testi. Avremo il privilegio di ospitare alcune opere dei maestri: Roberto Andreoli, Roberto Zangarelli e Graziano Rey.
Per informazioni: 3271334985 – e-mail: artenciel2016@gmail.com
Ettore Fico in mostra a Demonte
Ettore Fico
Giardini
Palazzo Borelli
Mostra di Andrea Armagni alla Fondazione Peano di Cuneo
Andrea Armagni
Vegetali impossibili
a cura di Ivana Mulatero
2 - 31 luglio 2022*
Inaugurazione sabato 2 luglio 2022 alle ore 17.00
Fondazione Peano
Corso Francia 47
[dal comunicato stampa]
Le pagine dei quaderni di Andrea Armagni sono il primo ricettacolo di un affioramento ideativo su organiche superfici giallastre o bianco ocra, non fogli ma fibre di cellulosa la cui quintessenza rimanda ai taccuini per appunti artigianalmente assemblati. La carta, materia basica su cui si forma in lui l’attitudine di perito grafico alla Vigliardi Paravia di Torino - la prima scuola in Italia che si fonda nel cinquecentenario della nascita di Giovanni Gutenberg - mantiene nel tempo un fascino che accresce lo studio degli elementi grammaticali del campo visivo. Accadimenti non accidentali come un punto su un foglio diventano un universo di narrazioni e con esso anche la nascente società dei consumi, negli anni caldi della contestazione studentesca, trova una prima oggettuale e iconica ritualità con la fucina creativa di Armando Testa - meraviglioso il suo Punt e Mes con una rossa sfera e mezza magistralmente illuminata e astratta e nel contempo concreta sintesi di una goccia di liquore che cade - alla quale partecipa attivamente Armagni divenendone il direttore creativo di agenzia. Grafica pubblicitaria, ideazione di copertine e manifesti, sempre a fianco di uno scandaglio in profondità delle pulsioni creative, mediante sperimentazioni con il colore fluido, gli inserti di carte fotografiche, la bi-tridimensionalità dei materiali. Una manualità che raccoglie il sapere del fare - a volte estratto dalla materia stessa - per raggiungere l’essenzialità visiva di una forma. Da novello Gutenberg, compone i singoli caratteri della sua multiforme opera con il gesto minimale che ripete all’infinito una texture di segni per simulare una pagina di una rivista, come estrae dalla natura le forze generatrici formali e narrative di una vegetazione impossibile e di un bestiario stralunato. Sono raccolte illustrate di vita vegetale spontaneamente creative e ironiche o variamente assemblate soprattutto in vetro in un prediletto verticalismo che vive di leggerezza poetica e di apparente instabilità.
In mostra nella sala Ipogea della Fondazione Peano, una fitta “boscaglia” di circa una ventina di opere tridimensionali accompagnate da bozzetti inediti e un wall paper a segmenti cartacei, che alla figura dell’albero s’ispirano o dal quale traggono nutrimento per frammenti, materie naturali come tronchi, rami, foglie di magnolia e spine di rosa, esibiti senza infingimenti per entrare in un reciproco scambio osmotico con le carte di vario spessore, i filtri del vino moscato, i cocci in vetro di vecchie bottiglie e i cilindri in acciaio di fotocopiatrice, senza disdegnare gli artificiosi plexiglass o le travi dei sottotetti. Non è un accrochage neutro, generico, volutamente fine a sé stesso: letteralmente qui il termine significa “aggancio” e rimanda alle capacità affabulatorie e inventive che l’artista ha coltivato nel settore dell’advertising e del packaging per saper creare connessioni impreviste tra forme diverse. Non dissimile alle geometrie segrete indicate da Paul Cezanne in cui si celavano tutte le cose del visibile, che erano a suo dire ricondotte alle forme essenziali di sfera, cilindro e cono. La stessa regola, dopo un secolo, vale anche per le campagne pubblicitarie ideate dall’agenzia Testa, un cono che diventa il personaggio Paulista, una sfera l’abitante del pianeta Papalla.
Cos’è la scultura per Andrea Armagni? «Rappresenta l’avventura artistica di un uomo di fronte alla forma. Non propone modelli rigidi e limitati da applicare all’arte, bensì un esempio vivente di come “incontrarci” di fronte alla creatività e al mistero». Per certi versi, la giustapposizione di elementi si basa su un’armonica conciliazione di forze che proiettano l’interno verso l’esterno - si veda “Anima della foglia” (1997) o “Sbucciare il tronco” (2003) - in cui un semplice tronco si espande con una miriade di piccoli frammenti di carta, opportunatamente trasformati quasi in modo alchemico fino a sembrare candida cera o solido gesso o compatta ceramica smaltata. Niente di tutto questo, è sempre la primigenia attenzione per il supporto - un foglio da disegno, ma pure le carte stropicciate e immerse nei pigmenti colorati a sublimare la facoltà di lettura. Del resto, sia i libri d’artista come “Album cosmico”, o il “Diario medico floreale” dichiarano esplicitamente la passione per la lettura da parte dell’artista, la cui massima è: “Leggere per pensare di poter crescere”.
Una rassegna avvincente quella che sta per aprirsi alla Fondazione Peano che dischiude lo sguardo su una natura immaginata, imitata, ironizzata e ibridata, con una dominante curiosa legata alla trasparenza della materia, alla levità, al linearismo verticale, alla volontà di lasciare letteralmente un segno su carte che avvolgono i rami degli alberi, in una rincorsa tra il coprire e lo svelare. I segni, poi, per Armagni sono l’equivalente dei fili d’erba. Segni che si corteggiano, stesure di colore che non si affannano ma scivolano sulla tela o sul cartoncino, sottili giochi di forze generatrici in evoluzione e crescita. «Tutto è dovuto alla mia essenzialità visiva».
***
Biografia
Andrea Armagni (Torino 1949), inizia la ricerca artistica nel 1968 che svolge in parallelo all’attività come pubblicitario. Noto anche per essere stato assistente di Armando Testa, nonché direttore creativo della sua linea editoriale, tra il 1964 e il 1974 ricopre il ruolo di assistente con l’incarico di direttore creativo responsabile della linea “Grafica Editoriale” e, nei dieci anni di collaborazione, egli lavora sui brand: Angelini, Carpano, Cinzano, Ferrero, Lavazza, Perugina, Philco.
L’esperienza nel settore del packaging ha stimolato in lui il desiderio di collezionare e, negli anni, ha acquisito un nucleo di manifesti rari e originali del Novecento, una sezione di sculture africane, una raccolta simpatica di oggetti di latta e, naturalmente, un insieme di volumi ed edizioni d’arte fuori catalogo.
Creare e collezionare sono, dunque, due attitudini che s’intrecciano continuamente nella vita di Armagni e restano alla base anche delle sue creazioni, dapprima su carta, con interventi pittorici e a smalto, poi gli sperimentali collage includendo la fotografia e, infine, dal 1993 si affaccia la scultura che è ormai uno dei linguaggi espressivi favoriti.
A tempo non perso ma calcolato su scelte molto personali, si dedica a editare una rivista d’arte “KKA – Kalòs Kai Agathòs”, a partire dal 1997 fino ad oggi, che rappresenta un atto d’amore su ciò che è bello e buono nell’arte ma non solo.
La mostra, organizzata da Fondazione Peano, è parte della rassegna provinciale grandArte 2022 – HELP - humanity, ecology, liberty, politics che si avvale di patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Piemonte, della Provincia di Cuneo e della Città di Cuneo; contributo di Comune di Cuneo, Fondazione CRC, Fondazione CRT; sostegno di ATL del Cuneese, La Guida, Lannutti logistica e trasporti, ACDA, Armando Group, Wedge Power, Confartigianato Cuneo, Generali assicurazioni Cuneo, Limone Riserva Bianca, Marcopolo, Paneco Ambiente, Intesa Sanpaolo
*dal giovedì alla domenica ore 16.00 - 19.00
con ingresso libero e gratuito
sabato 25 giugno 2022
Lucio Maria Morra : Certi segni
Chiesa di San Giovanni
giovedì 23 giugno 2022
Il Parco Monviso si rinnova con nuovi allestimenti fra arte e natura
Venerdì 1° luglio alle ore 17, con ritrovo in piazza Denina, il Parco del Monviso e il Comune di Revello inaugurano tre nuovi allestimenti a Revello. Il Parco del Monviso presenta l’esposizione fotografica permanente di Fulvio Beltrando e la nuova sala geologica dedicata a pietra verde del Monviso e piropo, nel Museo Naturalistico del Fiume Po; il Comune di Revello presenta la nuova area giochi per bambini nel giardino pubblico di viale Umberto I, nelle adiacenze del Palazzo comunale.
«Con l’apertura della nuova sala geologica e l’allestimento della mostra fotografica permanente di Fulvio Beltrando – spiega il presidente del Parco del Monviso, Dario Miretti – il nostro centro visita di Revello diventa un vero e proprio polo museale e didattico dedicato al territorio della valle Po e alle sue eccellenze naturalistiche, paesaggistiche e geologiche. Ringrazio l’amministrazione comunale di Revello per aver collaborato alla realizzazione di questo obiettivo».
«Sono lieto che Revello possa inaugurare tre nuovi punti di interesse – dichiara il sindaco di Revello, Daniele Mattio – che si aggiungono a quelli già esistenti contribuendo a potenziare l’offerta locale in favore di famiglie, scuole e turisti. La riqualificazione dell’area giochi adiacente al Palazzo comunale la rende più sicura e dal design più moderno, mentre l’ampliamento delle proposte culturali a cura del Parco del Monviso aggiunge valore all’offerta turistica comunale, già ricca grazie alla vicina Cappella Marchionale, all’Abbazia di Staffarda e agli spazi preesistenti del Museo Naturalistico del Fiume Po».
L’esposizione fotografica permanente presenta diciassette immagini scattate dal fotografo naturalista revellese Fulvio Beltrando, che le ha concesse gratuitamente al Parco del Monviso perché venissero esposte nel museo. Si tratta di una scelta di soggetti iconografici per il territorio delle valli del Parco: animali, fiori e paesaggi che non solo abbelliscono la struttura mussale ma contribuiranno ad arricchire l’esperienza didattica con i ragazzi le scuole, tra i principali fruitori del Centro visita revellese. Beltrando, appassionato di natura, montagna e fotografia, si dedica alla divulgazione e a progetti multimediali. È autore della parte fotografica del libro “Il bel Viso, la montagna che guarda gli uomini” e alcune sue fotografie sono state pubblicate da quotidiani, riviste e inserite in numerosi libri e guide, nonché su calendari e cartoline. Alcune sue fotografie sono esposte anche presso la sede dell’Ente di Gestione delle Aree protette del Monviso, a Saluzzo.
La sala geologica, una vera e propria nuova sezione del Centro visita del Parco del Monviso a Revello, si trova in piazza Denina 7 e presenta il materiale precedentemente esposto nel Museo del Piropo, che nel corso del 2021 è stato chiuso per il termine della convenzione con il Comune di Martiniana Po, con un consistente ampliamento grazie all’esposizione della collezione di minerali di Cristian Sanfilippo, giovane di Verzuolo deceduto nel corso di un’escursione in montagna, donata dalla madre all’Ente di Gestione delle Aree protette del Monviso. Tra i minerali esposti trova spazio anche una serie di pietre verdi del Monviso, dalle quali veniva estratta la preziosa giadeite con cui in periodo preistorico furono realizzati manufatti che ebbero diffusione in tutta Europa. La sala è stata allestita con la consulenza di Stefania Picco dell’Associazione Vesulus.
Il giardino pubblico di viale Umberto I è stato completamente rinnovato e ammodernato, con la posa di una nuova serie di attrazioni per bambini, tra cui il primo castello a quattro torri della Provincia di Cuneo e altri giochi rivolti anche a ragazzi con difficoltà motorie. Contestualmente, è stata realizzata anche una nuova pavimentazione antitrauma, indispensabile per questioni di sicurezza. Le precedenti installazioni, sottoposte a debita manutenzione, saranno ricollocate in altri spazi pubblici comunali. Il nuovo allestimento del giardino pubblico di viale Umberto I verrà completato con la messa a dimora di un roseto, a cura dell’architetto paesaggista Paolo Pejrone, residente a Revello.
martedì 21 giugno 2022
La Fondazione CRC va "A cielo aperto"
La Fondazione CRC festeggia i suoi 30 anni di attività condividendo sul territorio quattro importanti opere d'arte realizzate da artisti di fama internazionale.
Il primo capolavoro sarà presentato a Grinzane Cavour, miscelando arte e musica con la scultura di Olafur Eliasson e il concerto di Uto Ughi.
L'evento sarà il prossimo Sabato 25 giugno Fondazione CRC, con la prima delle 4 opere del progetto “A cielo aperto” che sarà anche l'occasione per festeggiare l’8° compleanno del riconoscimento Unesco dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato.
CS
Sabato 25 giugno a partire dalle ore 21.45, presso il Castello di Grinzane Cavour, la Fondazione CRC organizza un evento serale gratuito all’insegna della cultura con un duplice evento artistico e musicale. Nel giardino del Belvedere a fianco del Castello sarà possibile ammirare la grande scultura “The presence of absence pavilion” di Olafur Eliasson. La scultura è la prima di quattro opere di arte contemporanea del progetto “A cielo aperto 2022”, promosso dalla Fondazione CRC in collaborazione con il Castello di Rivoli Museo di Arte Contemporanea: le altre tre saranno collocate durante l’anno in quattro luoghi storicamente legati all’ente. A seguire, in occasione dell’8° compleanno dell’iscrizione dei Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, un suggestivo concerto del violinista di fama internazionale Uto Ughi e del suo ensemble “Uto Ughi & Friends”. Per prendere parte al concerto, organizzato in collaborazione con l’Enoteca Regionale Piemontese Cavour, è necessario confermare la presenza compilando il modulo online presente sulla pagina Facebook del Castello di Grinzane Cavour.
“La Fondazione CRC fa del radicamento e del rapporto con il territorio un tratto distintivo. Un legame che, in occasione dei 30 anni della nostra istituzione, vogliamo testimoniare in modo tangibile donando 4 opere d’arte di straordinario valore artistico e culturale alle aree storicamente di riferimento dell’ente”, spiega Ezio Raviola, presidente della Fondazione CRC. “L’inaugurazione dell’opera dell’artista Olafur Eliasson, presso il Castello di Grinzane Cavour nell’Albese, coincide con l’ottavo anniversario del riconoscimento a patrimonio dell’Unesco di Langhe-Roero e Monferrato: una serata unica ulteriormente impreziosita dalla presenza del Maestro Uto Ughi e dalla magia della sua musica”.
“Dopo due anni e mezzo di pandemia, è ora di uscire all’aria aperta. Un progetto come questo, fortemente voluto dalla Fondazione CRC, ci ricorda come l’arte abbia effetti curativi e benefici sul pubblico e ci chiama anche alla nostra responsabilità verso l’ambiente, così ricco di stimoli estetici e così aperto ad accogliere le opere d’arte” afferma Carolyn Christov-Bakargiev, direttore del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.
“Con entusiasmo festeggiamo l’ottavo compleanno Unesco, celebrando al contempo i 30 anni della Fondazione CRC, con la quale siamo legati da un proficuo e duraturo rapporto di collaborazione, lavorando con grande sinergia” dichiara il presidente dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour, Roberto Bodrito. “Dopo l’inaugurazione dell’innovativo Museo In Vigna, in occasione del precedente compleanno Unesco, il Castello di Grinzane Cavour si arricchisce ora di una prestigiosa opera artistica, che di certo andrà a elevare ulteriormente il prestigio di questo iconico luogo, sito specifico Unesco, capace di attrarre ogni anno migliaia di visitatori qualificati che vengono ad ammirare le nostre colline e a godere dell’offerta del nostro splendido territorio”.
La prima delle quattro opere del progetto “A cielo aperto 2022” è stata realizzata dal poliedrico artista nordico Olafur Eliasson, le cui opere spaziano tra scultura, pittura, fotografia, film e installazioni. Non circoscritta all’interno del museo o della galleria, la pratica dell’artista coinvolge la sfera pubblica attraverso progetti architettonici, interventi nello spazio civico, educazione artistica, azioni politiche e iniziative connesse ai grandi temi della sostenibilità e del cambiamento climatico. “The presence of absence pavilion”, 2019, è una scultura formata da un parallelepipedo in bronzo scavato all’interno a rappresentare il vuoto prodotto dallo scioglimento di un ghiacciaio. L’opera è stata realizzata dalla fusione di un blocco di ghiaccio proveniente dal fiordo di Nuup Kangerlua, al largo della costa della Groenlandia, formatosi nel corso di milioni di anni, con strati di neve compressa. La scultura rimanda alla calotta glaciale della Groenlandia che perde decine di migliaia di blocchi simili ogni minuto a causa del riscaldamento globale. In “The presence of absence pavilion” il ghiaccio ormai sciolto è presente solo come assenza o come ricordo. Il lavoro sarà posizionato nel giardino del Belvedere, a fianco del Castello di Grinzane Cavour e di fronte alla vigna della Fondazione CRC. Il progetto “A cielo aperto 2022”, fortemente voluto dalla Fondazione CRC per celebrare i trent’anni di attività e il proprio radicamento nel territorio e realizzato in collaborazione con il Castello di Rivoli Museo di Arte Contemporanea, continuerà durante l’estate e l’autunno con l’inaugurazione delle opere di Michelangelo Pistoletto a Cuneo, Otobong Nkanga a Bra e Susan Philipsz a Mondovì.
Uto Ughi and Friends, ideato e curato dall’Associazione culturale Arturo Toscanini di Savigliano, eseguiranno la popolarissima opera “Le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi”. La compagine è un ensemble di rinomati musicisti e prime parti provenienti dalle più prestigiose istituzioni nazionali, che hanno deciso di fare musica insieme andando oltre il singolo concerto e trasformando gli eventi in momenti di condivisione umana e professionale all’insegna della ricerca del bello e dell’arte come espressione irripetibile della vita.
Due nuovi appuntamenti alla Fondazione Casa Delfino
- venerdì 24 giugno alle ore 16.30 proiezione del Galà da San Pietroburgo con musica operistica e sinfonica e balletto. Orchestra e coro del Teatro Mariinsky diretti da Valery Gergiev;
- domenica 26 giugno, sempre alle ore 16.30, si terrà il concerto Il Lied, del mezzosoprano Martina Baroni e del pianista Luigi Dominici con musiche di J. Brahms, F. Liszt e M. De Falla
giovedì 16 giugno 2022
Beica Ben! Arte in valle Grana e Maira
L'identità occitana vista dagli artisti. Il progetto prenderà il via il 28 giugno quando inizieranno le 5 residenze artistiche curate dalla critica d'arte Olga Gambari.
L'obiettivo è quello di valorizzare il patrimonio culturale naturalistico, paesaggistico e l'offerta di servizi outdoor delle valli Grana e Maira, mettendo in risalto l'identità culturale occitana che accomuna i due territori.
Il Comune di Caraglio è l'ente capofila del progetto, del quale fanno parte la Fondazione Filatoio Rosso di Caraglio, il Comune di Celle Macra, Associazione Espaci Occitan, Associazione La Cevitou e la Cooperativa Floema, con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, nell'ambito del bando "In luce. Valorizzare e raccontare le identità culturali dei territori".
Nello specifico, al Filatoio, Silvia Capiluppi dialogherà con la tradizione e l'arte tessile del luogo e delle persone, tra le quali anche le artigiane di "Di Filo in Filo".
CINQUE RESIDENZE ARTISTICHE PER VALORIZZARE L’IDENTITA’ OCCITANA DELLE VALLI GRANA E MAIRA
Martedì 14 giugno alle 17,30 presso il Filatoio di Caraglio saranno presentate le cinque residenze artistiche di “Beica ben! Valorizzare e raccontare l’identità occitana delle valli Grana e Maira” promosso dal Comune di Caraglio (ente capofila) e da Fondazione Filatoio Rosso di Caraglio, Comune di Celle Macra, Associazione Espaci Occitan, Associazione La Cevitou, Cooperativa Floema.
Il progetto è finalizzato a mettere in evidenza in modo distintivo il patrimonio culturale, naturalistico, paesaggistico e l’offerta di servizi outdoor delle valli Grana e Maira e, in particolare, l’identità culturale occitana che accomuna i due territori.
“Beica ben!”, ossia guarda bene, osserva, stai in ascolto; c’è un territorio fatto di due valli e di molti centri, ciascuno ha la sua la storia che fa parte di un racconto più grande, capitoli autonomi e insieme uniti da un forte legame culturale, geografico, storico. Un’unità fatta di pluralità, specificità di una ricchezza declinata a più voci, che nell’insieme restituiscono un paesaggio unico da scoprire, approfondire – dichiarano il sindaco di Caraglio Paola Falco e la curatrice Olga Gambari -. Abbiamo pensato, quindi, a una serie di artisti che abbiano affinità spontanee e già in corso con tematiche e personaggi dei luoghi delle residenze; si tratta di persone capaci di relazionarsi, mettersi in ascolto e restituire, con qualità e generosità, questa esperienza”.
Il coinvolgimento degli artisti permetterà inoltre di raccogliere suggestioni e contributi da parte di “occhi esterni” che aiuteranno a stimolare nuove visioni e percezioni del territorio da parte degli operatori locali e ad individuare nuove linee guida per la costruzione di una strategia di story telling.
Il progetto è realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando «In luce. Valorizzare e raccontare le identità culturali dei territori» della Missione Creare attrattività dell’Obiettivo Cultura, che mira alla valorizzazione culturale e creativa dei territori di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
Per maggiori informazioni e per confermare la propria partecipazione all’evento scrivere a cultura.progetti@comune.caraglio.cn.it
Aimaro Oreglia D’Isola e Derio Olivero protagonisti dell’ultimo weekend di giugno a Rittana
Da giovedì 23 a sabato 25 giugno, cinema e confronto su architettura alpina e costruire comunità
Giovedì 23 giugno, alle ore 21, al Centro polifunzionale di Rittana, nell’ambito del Concorso Internazionale Documentari 2022, per la sezione Landscapes, sarà proiettato il film documentario “Il tempo rimasto” diretto da Daniele Gaglianone, che racconta la vita trascorsa, la vecchiaia e il tempo che rimane da vivere. I protagonisti della storia sono dei bambini e dei giovani che ora, con il viso segnato dal tempo, tornano indietro e hanno l’impressione di trovarsi di nuovo là dove un tempo sono stati. Il film fa una riflessione sulla vecchiaia e su cosa può emergere guardandosi indietro, un confronto tra il tempo che resta e quello che resterà, tra la vita che se ne va e quella che rimane nascosta da qualche parte, in attesa di essere ancora raccontata. Entrata libera fino ad esaurimento posti.
Venerdì 24 giugno, alle ore 17.30, sempre al Centro Incontri di Rittana partirà il primo di tre appuntamenti pensati e voluti dal vulcano Giacomo Doglio, sindaco di Rittana, “Racconti di architettura e paesaggio alpino”, realizzati in collaborazione con Il Politecnico di Torino Dipartimento di Architettura e Design e l’Istituto di Architettura Montana. Il primo incontro sarà con l’architetto di fama mondiale Aimaro Oreglia D’isola che dialogherà con il collega Flavio Bruna. Aimaro Oreglia d’Isola ha insegnato alle università di Torino e Roma ed è uno degli architetti più importanti a livello italiano ed internazionale del ‘900. Tra le principali realizzazioni: la Marina di Varazze (Savona), il progetto di ristrutturazione e rifunzionalizzazione del Museo egizio (Torino), gli allestimenti e il restyling delle facciate dell’Eram shopping Mall (Teheran) e la nuova destinazione museale del Castello Cavour a Santena (Torino). Entrata libera fino ad esaurimento posti.
Sabato 25 giugno, alle ore 21, presso il Santuario di San Mauro a Rittana, ci sarà l’incontro tra Monsignor Olivero Derio, Vescovo di Pinerolo, e il giornalista e blogger Sante Altizio dal titolo “costruire sognando”, in cui si parlerà dell’importanza della coesione e degli strumenti per costruire una comunità. Nel 2021 Olivero ha pubblicato il libro “Possiamo fidarci. Parola e parole per rialzarci”, scritto per motivare le persone alla ripartenza e alla speranza in risposta alle difficoltà date dalla pandemia, che racchiude in sé un insegnamento valido anche per i piccoli borghi che devono dar vita a nuovi rinascimenti esterni e interni, per incrementare la bellezza ma anche per costruire comunità più coese e capaci di collaborare. Monsignor Olivero Derio è, da sempre, una figura carismatica in Piemonte, stimata anche in ambienti tradizionalmente distanti dalla Chiesa. Uomo di straordinaria cultura è sempre riuscito a trovare una chiave di dialogo con tutti, a cominciare dalle persone più semplici. Lo dimostrano le camminate in montagna, la vicinanza ai giovani, la spontaneità e la simpatia che istintivamente ispira. I libri, la bellezza delle opere d’arte, la musica, la tecnologia: ecco gli strumenti che don Derio adotta, di volta in volta, per costruire incontro. Entrata libera fino ad esaurimento posti.
Per i 30 anni della Fondazione CRC, 4 opere d’arte contemporanea verranno collocate a Grinzane Cavour, Cuneo, Alba e Mondovì
Michelangelo Pistoletto
Protagonisti gli artisti Olafur Eliasson, Otobong Nkanga, Michelangelo Pistoletto e Susan Philips. Il progetto “A cielo aperto 2022” è promosso con la collaborazione del Castello di Rivoli Museo di Arte Contemporanea
“La cultura è uno degli ambiti su cui la Fondazione è da sempre particolarmente attiva e uno dei filoni scelti per il programma La generazione delle idee, con cui festeggiamo nel 2022 i nostri 30 anni di vita, insieme alla comunità provinciale. Il progetto A cielo aperto, rinnovando la lunga e proficua collaborazione costruita negli anni con il Castello di Rivoli, è l’occasione per portare in 4 luoghi emblematici della provincia di Cuneo opere di grandissimi artisti internazionali – spiega Ezio Raviola, presidente di Fondazione CRC -. Quattro installazioni che impreziosiscono il nostro territorio e lasceranno una traccia indelebile per il futuro di tutti noi”.
“A cielo aperto 2022”, fortemente voluto dalla Fondazione CRC di Cuneo per celebrare i trent’anni di attività e il radicamento nel proprio territorio, intende stabilire un nuovo equilibrio tra comunità locali, storia, vita artistica internazionale e natura, con particolare attenzione ai temi dell’ecologia che, nella contemporaneità, si articolano in un’attenzione a rallentare il cambiamento climatico, a ricercare una produzione alimentare di qualità e sostenibile, nonché nella memoria culturale che costituisce l’identità dei luoghi.L’obiettivo dell’iniziativa è che la collettività possa fruire delle installazioni in una dimensione di rinnovata libertà e all’aria aperta, in antitesi con le limitazioni che hanno caratterizzato gli ultimi anni di attività culturali.
“A cielo aperto 2022” è il terzo atto de “La Generazione delle idee. Talento, ambiente, inclusione”, il ricco calendario di eventi che la Fondazione CRC organizza nel 2022 per festeggiare i suoi trent’anni di attività. Il programma si è aperto a maggio con l’incontro tra Andrea Bocelli e gli studenti della provincia ed è proseguito con la recente seconda edizione di “Spazzamondo”. Il progetto “A cielo aperto 2022”, che vede coinvolti quattro artisti di fama internazionale, intende mettere a confronto differenti ambiti culturali e generazionali. Le opere di Olafur Eliasson (Copenaghen, 1967), Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933), Otobong Nkanga (Kano, 1974) e Susan Philipsz (Glasgow, 1965), sono state acquisite dalla Fondazione CRC per essere collocate presso in luoghi emblematici dei 4 principali territori su cui opera.
Suoni delle Terre del Monviso
Con piacere vi segnaliamo l'avvio del festival “Suoni delle Terre del Monviso”, nato dalla collaborazione tra “Occit’amo Festival” e “Suoni dal Monviso”. Martedì 21 giugno, in omaggio al solstizio d’estate, alle ore 16, in collaborazione con l’Area Archeologica Roccerè, ci sarà la passeggiata musicale con La Bandia, dedicata a “San Joan bel e grand”, presso Parco Roccerè – Colle della Chabra.
La partenza sarà dal Colle della Chabra (1.723 m) alle ore 16.30 (salita da Valmala-Valle Varaita). Possibilità di visitare “Roccia Fenestra” su prenotazione (associazione@roccere.it). Giovedì 23 giugno alle ore 20, presso Lou Porti a Monterosso Grana, in collaborazione con il Comune di Monterosso Grana e in occasione del Fuoco di San Giovanni, tradizionale usanza volta a celebrare il solstizio d’estate, Luca Declementi all’organetto e Davide Bagnis alla ghironda saranno i passacharriera accompagnatori della cena occitana per “San Joan bel e grand” (per prenotazioni contattare il numero 339/1387737 o scrivere a agriturismo.louporti@gmail.com).
A seguire si terrà l’accensione del fuoco con musica tradizionale. Sempre nell’ambito dei festeggiamenti dedicati a San Giovanni, un terzo appuntamento di “San Joan bel e grand” si terrà domenica 26 giugno alle 17, in piazza a Venasca. In collaborazione con i locali di Venasca si terrà un aperitivo in musica, a cui seguirà il concerto dei Bistrò Dalfin, con canzoni alla luce dell’essenziale con Sergio Berardo (ghironde, organetto, cornamuse e voce), Dino Tron (fisarmonica, organetto e cornamuse), Carlo Revello (basso e ukulele basso) e Riccardo Serra (batteria). Gli appuntamenti sono gratuiti. Martedì 28 giugno, a Savigliano, in Piazza del Popolo, Piazza Santa Rosa e Piazza Cavour, inizierà anche il tour nelle piazze e nelle strade della Granda dei passacharriera di Suoni delle Terre del Monviso: i giovani musicisti della Grande Orchestra Occitana si passeranno il testimone di mercato in mercato per tutta l’estate, raccontando il festival e le sue peculiarità e allietando i passanti e i curiosi con le musiche della tradizione occitana.
CS
“Questo sarà il quarto anno che saliremo al santuario naturale del Roccerè, probabilmente il luogo con la più alta concentrazione di graffiti rupestri delle Alpi occidentali, in occasione del solstizio d’estate – spiega Sergio Berardo, direttore artistico di Occit’amo -. Ci accompagnerà La Bandia, duo occitano di musica rituale, con bodega e rullante. A Monterosso Grana, giovedì 23 giugno, per celebrare la notte di San Giovanni, riprenderemo l’antica usanza di accendere il fuoco che segna il passaggio alla stagione estiva. Domenica 26 giugno chiuderemo questi eventi, come fossero un antipasto del Festival, con la festa da ballo a Venasca, musicati dai Bistrò Dalfin. Come sempre, per tutti gli appuntamenti, abbiamo scelto luoghi e tempi simbolici che ci riportano alla tradizione e alla riscoperta delle bellezze incredibili e dei posti unici delle nostre valli. I passacharriera, che si alterneranno nei mercati per tutta l’estate, seguiranno le orme dei suonatori ambulanti che animano da secoli fiere e mercati, portando la musica occitana tra la gente”.
Le giornate dedicate a San Giovanni lasceranno spazio ai passacharriera, i passa strada dei mercati cittadini. Dopo Savigliano, i passacharriera saranno al mercato in largo Eroi a Fossano nella mattinata di mercoledì 29 giugno, e ad Alba, in piazza Cagnasso, giovedì 30 giugno. Seguiranno le apparizioni a Bra, venerdì 1° luglio, in piazza XX Settembre, corso Garibaldi, piazza Carlo Alberto e in piazza Giolitti, a Saluzzo sabato 2 luglio, in piazza Cavour e corso Italia, a Cuneo martedì 5 luglio, in piazza Galimberti, a Borgo San Dalmazzo giovedì 7 luglio, in via Valdieri, a Dronero lunedì 11 luglio, in piazza Manuel di San Giovanni, a Mondovì sabato 16 luglio, in piazza Ellero, a Busca venerdì 22 luglio, in Via Umberto I e, ad agosto, nei mercati di Sanfront lunedì 1° agosto in piazza Statuto e a Caraglio mercoledì 10 agosto, in via Roma. La partecipazione alle esibizioni dei passacharriera è libera e non occorre prenotarsi.