Lo storico Castello di Magliano Alfieri ospita una bella mostra diffusa curata da Il FONDACO in collaborazione con l’Associazione URTIJA - PROVINCIA SPONTANEA
Nella Chiesa dei Battuti Rossi Anna Valla, raggruppando tele di un precedente lavoro del 1983, ha realizzato un suggestivo lavoro dal titolo “ LUCUS “ - bosco sacro, luogo di culto delle antiche religioni europee romana, greca, celtica... I Romani davano ai boschi sacri il nome latino di “LUCUS” o “NEMUS” distinguendoli dai boschi privi di valore sacrale che venivano chiamati “Silva”.
L’allestimento è composto da 10 opere di cui 4 di grande formato, dipinte su tela grezza con varie tecniche, tipiche del suo lavoro. Il progetto è accompagnato da un testo introduttivo del poeta e scrittore Tiziano Fratus.
Nella Torre del Castello Livi Ninni, Ivan Manzone e Giorgio Racca espongono opere fotografiche e una installazione site specific di Livio al centro di una delle stanze della Torre.
Livio Ninni, interviene con una installazione site specific, l’opera dialoga nello spazio con le sue fotografie alle pareti, esposte con uno straordinario e personale allestimento.
Le sue fotografie contengono interventi pittorici, i rami dipinti, ad esempio creano uno scambio tra immagine e materia.
Si crea in questo modo un legame tra le architetture e le prospettive delle strutture rappresentate e le trasformazioni a cui sono sottoposte.
Le opere puntano quindi a generare nel pubblico una percezione sintetica verso l’essenza stessa del luogo e la sua trasformazione, in uno scambio continuo tra immagine, materia e tempo.
Ivan Manzone .
fotografo “puro” colloca la figura umana all’interno di strutture fatiscenti e decadenti, luoghi con un fascino enorme ma dimenticati e lasciati soli nel buio più profondo. Utilizza il linguaggio fotografico come mezzo per esprimere le proprie emozioni oltre che le proprie visioni.
Interessato al corpo umano, lo trasforma nel soggetto d’elezione della sua ricerca, cogliendolo a favore della luce naturale e preferibilmente nel contesto di luoghi abbandonati.
Nei suoi scatti i corpi femminili circondati dalle rovine di quelle che un tempo erano fastose dimore, vengono, come in una rappresentazione teatrale, illuminati da una luce che accende la scena e svela l’invisibile.
Giorgio Racca presenta quattro fotografie dal titolo “Mutamenti” opere realizzate partendo da una ricerca su Around I Ching L’antico libro dei mutamenti .
“Around I Ching è un tratto del percorso verso la conoscenza di me stesso, verso la consapevolezza di come tutto ciò che si è sommato dentro di me muta e mi muta. Ma è anche un viaggio nell’inconscio. Un viaggio nella casualità, guidato dalla casualità, secondo la saggezza cinese, più significativa della legge generale.”
Si dedica alla fotografia d’autore che lo porta a collaborare con importanti curatori e galleristi, ma negli ultimi anni ha approfondito un percorso di artista come autore di fotografia e opere digitali, anche contaminate dalla pittura.
Tra i maestosi trompe l’oeil della Cappella gentilizia del Castello Ugo Giletta presenta una serie di sculture in cera, enigmatiche e misteriose, e un piccolo video del suo lavoro.
Le sculture, i suoi umani volti riflettono le ombre di alcuni luoghi nascosti dell’animo umano: sostanze “perse” nella e della contemporaneità del mondo. Ugo ci trasporta in una dimensione di coscienza, ci fa prendere consapevolezza, di quella ruvidità e angoscia che fa parte dell’esperienza umana.
Ed eccoli lì i suoi volti, ad osservarci, in fila, a parlarci schierati e a confessarci un po' di Verità. Una condizione di mero esistere, che forse non vi piacerà. Ma non è forse proprio il compito dell ! Arte di rendere lo spettatore " meno solo” nel suo provare? Ugo riesce a raccontare una parte di noi, che non possiamo nascondere - anche se spesso ci proviamo – un luogo " invisibile” che lui ha reso visibile e che anzi, addirittura, ci interroga e ci chiede come mai lo nascondiamo.
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