giovedì 29 settembre 2022

Alba di Valero Berruti



E' stata installata Alba l'opera di Valerio Berruti, donata alla città dalla famiglia Ferrero, nelle Piazza intitolata a Michele Ferrero.








martedì 27 settembre 2022

Giuseppina Matis Albezzano

L'incidenza del Segno

7-30 ottobre 2022 

dal giovedì alla domenica dalle 15:30 alle 18:30. Ingresso libero

Palazzo Samone

via Amedeo Rossi 4 - Cuneo









[dal comunicato stampa]

Venerdì 7 ottobre alle ore 17:30, a Palazzo Samone in via Amedeo Rossi 4, con il patrocinio del Comune di Cuneo, si inaugura la mostra personale dal titolo “L’incidenza del Segno” dell’artista Giuseppina Matis Albezzano. Una rassegna di circa 50 opere legate per la maggior parte al tema dell’incisione (acqueforti, punte secche, linoleografie,xilografie…), che l’artista realizzò in particolare negli anni in cui frequentava l’Accademia Albertina di Torino e in seguito l’Accademia di Belle Arti di Cuneo. La mostra è suddivisa in tre sezioni in cui si possono ammirare incisioni, ma anche dipinti e alcuni disegni, inerenti alle tematiche della Natura, dell’Architettura e del Paesaggio, tematiche che Pina Matis affronta con estrema maestria, attraverso un segno deciso, che esprime tutta la forza e l’energia di un gesto incisivo. La mostra è promossa dall’Associazione “Insieme per Educare”, che gestisce in Cuneo le scuole paritarie dell’Infanzia “Sacra Famiglia”, primaria e secondaria di primo grado “Mons. Andrea Fiore”. La collaborazione dell’Artista con l’Associazione risale ad anni fa, in particolare da quando la Signora Matis Albezzano ha donato alla Diocesi di Cuneo più di quattrocento lavori (incisioni, disegni, dipinti…) e la Diocesi di Cuneo ne ha affidato la custodia e la conservazione all’Associazione “Insieme per Educare”. Scrivono i curatori della mostra, Fabrizio Oberti e Giorgia Saladini: “Pina Matis è artista che attraverso un gesto sicuro, armonico ed equilibrato, riesce ad imprimere sulla carta come sulla lastra di metallo, un’impronta che lascia un segno profondo che va a far vibrare le corde più intense dell’anima di coloro che si pongono anche per la prima volta di fronte ad una sua opera di incisione, di disegno oppure di pittura. Il suo modo di fare arte è poliedrico e riesce a spaziare dal disegno alla pittura, passando attraverso l’incisione per la quale ha una notevole predilezione… La passione per il disegno, per l’incisione e per la pittura, si può notare non solo nelle opere da lei prodotte, ma anche nel suo parlare e comunicare alle persone che osservano con ammirazione i suoi lavori”. Giuseppina Matis Albezzano è nata a Isola d’Asti ma vive e lavora a Madonna dell’Olmo. Ha frequentato la scuola libera del nudo all’Accademia Albertina di Torino avendo come maestro Vincenzo Gatti e l’Accademia di Belle Arti di Cuneo. Ha partecipato a diverse mostre e manifestazioni artistiche. Espone dal 1975 in collettive e personali a Cuneo e in Italia (Trento, Genova, Venezia, Roma…), ma anche all’estero tra cui Francoforte, Parigi e a Los Angeles in occasione dei giochi olimpici. È membro di varie Accademie e Istituzioni Culturali. Da anni cura la realizzazione di prodotti relativi all’Arte e all’ambiente in collaborazione con l’Unesco. Il richiamo a maestri del ‘900 del metafisico e del realismo mitico è d’obbligo. Negli anni ha ricevuto molteplici premi e il suo nome compare nelle principali pubblicazioni d’Arte, tra cui l’Albo accademico dell’A.I.A.M. (Accademia internazionale d’Arte moderna) di Roma, l’Enciclopedia nazionale “La donna nell’Arte”, Catalogo internazionale “WHO’S WHO IN INTERNATIONAL ART” di Losanna (Svizzera), Catalogo dell’Arte Italiana Bolaffi, Enciclopedia Mondiale degli Artisti Contemporanei… Hanno scritto di lei: Sergio Arneodo, Felice Ballero, Francesco Boneschi, Antonio Ferrero, Vincenzo Gubitosi, Paolo Signanir...

La mostra sarà visitabile fino al 30 ottobre, dal giovedì alla domenica dalle 15:30 alle 18:30. Ingresso libero

Per informazioni contattare i numeri: 3805309383 - 3493556259




lunedì 26 settembre 2022

Steve McCurry al Filatoio di Caraglio

 



Al Filatoio di Caraglio arriva una grande mostra fotografica dedicata al tessuto con gli scatti del celebre fotografo Steve McCurry. Texture, l'iniziativa è proposta dalla Fondazione Artea.

Dalla famosa Fondazione Antonio Ratti giungono cento fotografie, tra immagini iconiche e inedite, in un percorso evocativo che si intreccia con l’anima dell’antico setificio e le trame dei tessuti conservati dalla prestigiosa fondazione comasca.  



CS

Giovedì 29 settembre, al Filatoio di Caraglio apre al pubblico la mostra fotografica “Steve McCurry. Texture” che farà rivivere gli spazi dell’antico setificio attraverso un percorso espositivo in grado di “tessere” trame di vita, quelle impresse nei 100 scatti provenienti da tutto il mondo del celebre fotografo e umanista americano, con i tessuti e la storia del luogo, ex fabbrica di seta ora “fabbrica culturale”. Il progetto, curato da Biba Giacchetti con il contributo di Maddalena Terragni, è promosso e realizzato dalla Fondazione Artea, in collaborazione con Fondazione Filatoio Rosso, Civita Mostre e Musei, Sudest57 e Fondazione Antonio Ratti, con il patrocinio del Comune di Caraglio e dell’ATL del Cuneese, il contributo della Fondazione CRC e della Fondazione CRT e con il sostegno della Banca di Caraglio. L’esposizione sarà aperta fino a domenica 29 gennaio 2023, nei seguenti orari: giovedì e venerdì, dalle 15.00 alle 19.00, sabato, domenica e festivi, dalle 10.00 alle 19.00. Info: www.fondazioneartea.orgwww.filatoiocaraglio.it.


È per Artea un grande onore e un piacere presentare una vasta selezione degli splendidi scatti di Steve McCurry attinenti al mondo del tessile proprio qui, al Filatoio di Caraglio, dove la memoria del suo glorioso passato di "fabbrica della seta" è ancora oggi viva più che mai, dopo quasi 400 anni afferma Marco Galateri di Genola, presidente della Fondazione Artea. Ad offrire un ulteriore e prezioso contributo alla mostra, una selezione di tessuti storici provenienti da tutto il mondo della collezione Antonio Ratti, imprenditore e mecenate visionario, a cui si deve, tra l’altro, uno dei primi centri specializzati nella ricerca e nel restauro del tessile al Metropolitan Museum di New York”.

 

Prosegue Davide De Luca, direttore di Artea: “Tessere trame per rigenerare luoghi. Questo è Steve McCurry Texture, la mostra pensata per valorizzare il Filatoio di Caraglio, il più antico complesso manifatturiero serico conservato in Europa, e il Museo del Setificio Piemontese sito al suo interno. Il percorso espositivo dialoga con gli spazi della fabbrica e la loro storia e suggerisce al visitatore a una doppia lettura. Il termine Texture presente nel titolo del progetto, infatti, deriva dal latino textus, che significa «testo» e «narrazione», ma anche «intreccio» e «tessuto». Le fotografie iconiche di McCurry, in grado di fissare e catturare magistralmente la condizione umana, portano con sé il potere evocativo di molte storie in cui i tessuti e gli abiti rappresentano sia l’espressione del singolo che l’appartenenza ad un popolo. Una narrazione, arricchita dal contributo della Fondazione Antonio Ratti, che si sviluppa negli spazi identitari del filatoio, come la sala dei torcitoi, un tempo eccellenza di questo territorio nel mondo”.

 

“La mostra – racconta Biba Giacchetti di Sudest57 indaga il rapporto intrinseco tra l’essere umano e il modo di vestire, acconciarsi e apparire, attraverso una selezione di 100 scatti del celebre fotografo e umanista americano che hanno come focus il tessuto, in un percorso espositivo che intreccia trama visiva e trama emotiva. Una narrazione che parte da una sezione dedicata alla manifattura e alla produzione, che in ogni paese, per tradizione e disponibilità, si avvale di mezzi e strumenti di realizzazione differenti, ma allo stesso tempo è simile nell'approccio manuale e creativo per proseguire con una galleria dei più celebri ritratti di McCurry, in cui le persone esprimono con fierezza il loro “essere”, tanto nei ricchi abiti tibetani quanto nelle più semplici condizioni dei rifugiati afgani, come la tanto amata Sharbat Gula. La mostra consente, infine, di ritrovare tutte le celebri icone scattate da McCurry, in una vera e propria retrospettiva dei suoi molteplici progetti”.

 

Ad arricchire il percorso espositivo alcuni dei frammenti più significativi della collezione Antonio Ratti: carte tecniche relative alla produzione tessile, antichi velluti e damaschi cinesi, pannelli ricamati della cultura kuba del Congo, matrici di stampa a riserva giapponesi, velluti turchi, tessuti ikat dell’Asia centrale, coloratissimi indumenti provenienti del centro America ed una sezione significativa di sete settecentesche europee che entreranno in dialogo con le fotografie di Steve McCurry.

“Nasce così un racconto capace di avvolgere nella sua forma estetica e di proiettare l’immaginario in uno spazio abitato dai riflessi propagati da forme artistiche che qui si fondono e diventano complementari” spiega Maddalena Terragni, responsabile della Collezione tessile e della programmazione della Fondazione Antonio Ratti.

 

 

Informazioni utili per la visita


ORARI DI APERTURA
giovedì e venerdì, dalle 15.00 alle 19.00;

sabato, domenica e festivi, dalle 10.00 alle 19.00

BIGLIETTI

intero: € 12,00

 ridotto: € 9,00

riservato a bambini/ragazzi dai 7 ai 19 anni; studenti universitari fino ai 25 anni; adulti over 65 anni; insegnati con certificazione; soci Acli; soci Fai. 

 ridotto gruppi (10-20 persone) solo ingresso mostra: € 6,00

 ridotto scuole (15-25 persone) solo ingresso mostra: € 3,00

 

ingresso gratuito: bambini fino ai 6 anni; persone diversamente abili + accompagnatore; possessori di “Abbonamento Musei Piemonte e Valle d’Aosta” o di “Abbonamento Musei Formula Extra”; guide turistiche abilitate del territorio piemontese; giornalisti; residenti in Caraglio soltanto la domenica mattina. 

 

Biglietteria presso il Filatoio (via Matteotti 40, Caraglio) e online su www.ticket.it (servizio attivo dal 28 settembre).

 INFO

www.fondazioneartea.org

www.filatoiocaraglio.it

 

 

 

STEVE McCURRY – Biografia

 Steve McCurry è considerato, da oltre cinquant’anni, una delle voci più autorevoli della fotografia contemporanea.

La maestria nell’uso del colore, l’empatia e l’umanità rendono le sue fotografie indimenticabili. Un’infinità di copertine tra libri e riviste ospitano le sue immagini, sono state pubblicate circa venti sue monografie e le sue mostre aperte in tutto il mondo si susseguono senza sosta.

Nato nei sobborghi di Philadelphia, McCurry studia cinema e storia alla Pennsylvania State University, prima di iniziare una collaborazione con un giornale locale.

Dopo due anni come freelance compie un viaggio in India, il primo di una lunga serie. Con poco più di uno zaino per i vestiti e un altro per i rullini, viaggia nel subcontinente, esplorando il Paese con la sua macchina fotografica.

Dopo molti mesi di viaggio, attraversa il confine con il Pakistan. Incontra un gruppo di rifugiati dell’Afghanistan, che gli permettono di entrare clandestinamente nel loro Paese, proprio quando l’invasione russa chiudeva i confini a tutti i giornalisti occidentali. Ne riemerge con i vestiti tradizionali e una folta barba, dopo molte settimane trascorse con i Mujahideen. McCurry sarà il primo in grado di mostrare al mondo le immagini del conflitto in Afghanistan. I suoi scatti saranno il volto umano dei titoli dei giornali.

Da allora McCurry ha continuato a scattare fotografie mozzafiato in tutti i continenti. I suoi lavori raccontano di conflitti, di culture in via di sparizione, di tradizioni antiche e di tendenze contemporanee. Nella sua fotografia l'elemento umano resta centrale e lo dimostra, in tutta la sua potenza, l’immagine più famosa di McCurry: la ragazza afgana.

McCurry è stato insignito di alcuni tra i più importanti premi della fotografia, inclusa la Robert Capa Gold Medal e il premio della National Press Photographers e per quattro volte ha ricevuto il primo premio del concorso World Press Photo. Il ministro della cultura francese lo ha nominato cavaliere dell'Ordine delle Arti e delle Lettere e, più recentemente, la Royal Photographic Society di Londra gli ha conferito la Centenary Medal for Lifetime Achievement. Nel 2019, McCurry è stato inoltre inserito nella International Photography Hall of Fame.

McCurry ha pubblicato molti libri, tra cui The Imperial Way (1985), Monsoon (1988), Portraits (1999), South Southeast (2000), Sanctuary (2002), The Path to Buddha: A Tibetan Pilgrimage (2003), Steve McCurry (2005), Looking East (2006), In the Shadow of Mountains (2007), The Unguarded Moment, (2009), The Iconic Photographs (2011), Steve McCurry Icons - Conversations with Biba Giacchetti (2012), Untold: The Stories Behind the Photographs (2013), From These Hands: A Journey Along the Coffee Trail (2015), India (2015), On Reading (2016), Afghanistan (2017), A Life in Pictures (2018), Animals (2019), In Search of Elsewhere (2020), Stories and Dreams-Portraits of Childhood (2021).   

sabato 24 settembre 2022

Gianmarco Maraviglia

Il pianto delle sirene 

a cura di Chiara Oggioni Tiepolo

23 settembre - 22 ottobre 2022

Chiesa di San Giuseppe

via Vernazza 6 - Alba (Cuneo)






giovedì 22 settembre 2022

Modulazioni 2022, presentazione

 


'Modulazioni - L'antico spiega il presente' è il nuovo festival musicale che porterà a Cuneo tra fine settembre e fine dicembre uno sguardo inedito sulla musica antica con concerti di respiro internazionale, un innovativo laboratorio residenziale che coinvolgerà gli studenti dell'ultimo anno dell'Istituto Superiore Bianchi-Virginio di Cuneo e due appuntamenti per la fascia 0-6 anni.

'Modulazioni', progetto triennale a cura di Maestro Società Cooperativa organizzato con il patrocinio del Comune di Cuneo e del Ministero e con il sostegno del Fondo Unico per lo Spettacolo, si racconta alla città di Cuneo e al suo panorama musicale cuneese martedì 27 settembre alle ore 18:00 nel salone d'onore del Comune di Cuneo con una presentazione pubblica molto peculiare. 

Dopo una breve presentazione del cartellone a cura di Paola Cialdella e Alessandro Baudino, i due direttori artistici di 'Modulazioni', lo spazio sarà tutto per un incontro poetico in cui parola, immagine e musica dialogheranno tra di loro così come la musica del festival abbraccerà le arti sorelle. 

Al centro ci sarà l'albo illustrato 'La diga' (Orecchio Acerbo), di David Almond e Levi Pinfold, vincitore del Premio Andersen 2019 come miglior albo illustrato. 'La diga' è un canto d'amore per la propria terra, un racconto lirico e toccante in cui pagine di poesia e musica si alternano raccontando la trasformazione di un paesaggio, quello della Kielder Valley nel Northumberland (Inghilterra), a seguito della costruzione di una grande diga. A congedarsi dal passato un padre e una figlia che, con voce e violino, salutano i luoghi presto sommersi, lasciando una traccia indelebile. 

Ne 'La diga' Paola Cialdella e Alessandro Baudino hanno ritrovato il fil rouge che caratterizza il festival, vale a dire la musica come strumento per raccontare una storia che non ha inizio, è inarrestabile e senza finale chiuso. A introdurre l'albo sarà Barbara Schiaffino, direttore responsabile del mensile di letteratura per ragazzi Andersen, mentre a dare voce alla proiezione delle tavole sarà l'attrice, cantante e regista turca Deniz Özdogan, che dal 2001 vive e lavora in Italia; con lei alcuni musicisti ospiti.

La presentazione, a ingresso libero, sarà l'occasione per illustrare agli addetti ai lavori un format nuovo che va a colmare un vuoto proponendo una programmazione ampia e coerente intorno alla cultura della musica antica. 

Il primo appuntamento del cartellone aperto al pubblico, 'Solo in due', è in programma sabato 8 ottobre alle ore 18:00 presso la chiesa di San Sebastiano in contrada Mondovì, che grazie alla sinergia con la Fondazione Opere Diocesane Cuneesi ospiterà la quasi totalità dei concerti dell'edizione 2022. Giovanna Baviera sarà l'unica interprete di questo poetico programma solistico, in cui l'artista combina la sua voce e la viola da gamba per creare un ricco arazzo musicale di chanson francesi del XVI secolo, monodia italiana del primo barocco e nuova musica composta appositamente per lei. 

Posto unico € 10/ridotto € 8 abbonati al settimanale La Guida/ulteriori agevolazioni per gli studenti dell'Istituto Superiore Bianchi-Virginio di Cuneo coinvolti dal progetto e per la fascia 0-6 anni; prevendita online attiva a breve.

Modulazioni - L'antico spiega il presente Festival musicale con appuntamenti a Cuneo dal 27 settembre al 23 dicembre 2022. Presentazione al pubblico martedì 27 settembre alle ore 18:00 nel salone d'onore del Comune di Cuneo (via Roma, 28) con un incontro poetico con la partecipazione della giornalista Barbara Schiaffino, direttore responsabile del mensile di letteratura per ragazzi Andersen, l'attrice, cantante e regista turca Deniz Özdogan e musicisti ospiti; ingresso libero.


mercoledì 21 settembre 2022

Architetture e sacralità : Omaggio a Romano Reviglio

30 settembre - 16 ottobre 2022 
Venerdì, sabato e domenica dalle ore 15,30 alle 19,30

galleria ARTE+ 

via Chiusa Pesio 8 - Cuneo







[dal comunicato stampa]

In esposizione saranno presentate al pubblico una quarantina di opere pittoriche dell'artista cheraschese realizzate a cavallo tra gli anni 1950 e '60 "A raccontare quel periodo pittorico di Reviglio ci viene in aiuto una grande firma del giornalismo come Piero Dardanello che per la presentazione di una sua mostra a Mantova nel 1971 scriveva: “Dipinge su carta, perché la carta è più veloce. […] E allora sono architetture barocche, barche, farfalle, crocefissioni, squarci delle sue colline. Sono fantasie e ritorni del passato. […] Reviglio interpreta l’architettura con amore infinito. […] Con gli inchiostri ha dato una testimonianza splendida della sua fantasia, dei suoi sogni, dei suoi ritorni geometrici nel passato. Reviglio è un artista vero”. Personaggio solitario e per nulla appariscente, Reviglio è sempre stato fortemente legato alla propria terra, pur sviluppando un’arte impregnata di cultura internazionale: la sua attività artistica risale ad una personale a Cherasco nel 1954. Autodidatta, dalle iniziali nature morte e gli scorci di paese passa successivamente ad opere su carta, disegnate con acquerelli ed inchiostri che riprendono temi architettonici. Negli anni settanta l’evoluzione pittorica lo porta alla scomposizione della tela in piccoli riquadri e negli ultimi anni ad un accentuato cromatismo. Una illustre concittadina, la scrittrice Gina Lagorio, affermava che l’amico Reviglio sapeva rappresentare a pieno la bellezza dell’ordinario. Grazie ai lasciti di sue opere sono due le sale permanenti a lui dedicate, a Cherasco in palazzo Salmatoris e a Bra nel palazzo Mathis".











martedì 20 settembre 2022

Alice Visentin a Limone Piemonte

 

E' in corso l'allestimento del lavoro di Alice Visentin a Limone Piemonte per il progetto Bando Distruzione della Fondazione CRC.

L'artista, ascoltando i racconti limonesi, è rimasta affascinata dalla storia delle ragazze dello sci di fondo di Limone P.te, che negli anni '50 avevano ottenuto ottimi risultati a livello nazionale e internazionale, ma che dovettero rinunciare alle Olmpiadi perché gli sponsor decisero di favorire i discesisti della squadra maschile.

L'opera My Heritage è un omaggio alla forza e alle potenzialità femminili, che per troppo tempo sono rimaste in ombra.
La riflessione che propone l'artista è incentrata sul corpo, che diventa strumento di emancipazione, e sulla fluidità del movimento come connessione e adattamento all'ambiente circostante.
Seguiteci per conoscere come si è sviluppato il lavoro dell'artista, il cantiere evento è iniziato!
Abbiamo sostenuto il progetto all'interno del Bando Distruzione della Fondazione CRC.
Il progetto è del Comune di Limone Piemonte, curato da A Titolo Torino (Francesca Comisso e Luisa Perlo) e Andrea Lerda, con l'organizzazione di Art.ur.

Eccovi alcuni scatti











video




My Heritage è il titolo dell’opera ideata e realizzata dall’artista Alice Visentin per qualificare il lungo muro in cemento che costeggia un lato di piazza San Sebastiano, luogo centrale di Limone Piemonte in cui hanno sede la Biblioteca e il Museo dello Sci.

La piazza fu teatro dei drammatici effetti della tempesta Alex che nell’ottobre del 2020 devastò le valli Tanaro, Vermenagna, Gesso e la Val Roya in Francia, diventando un luogo simbolo della crisi ambientale generata dai cambiamenti climatici.

Il progetto è tra i vincitori della quarta edizione del Bando Distruzione della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo. Esso risponde all’obiettivo programmatico di mitigare l’impatto visivo di elementi che deturpano gli ambienti urbani e paesaggistici, come lo è il grande muro in cemento che domina la piazza, attraverso il ricorso a progetti d’arte in grado di produrre un nuovo valore estetico in dialogo con la specificità del territorio, dei luoghi e delle comunità locali.

Su invito di una commissione scientifica presieduta da Carolyn Christov-Bakargiev, direttrice del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Alice Visentin ha sviluppato, nell’arco di un anno, un progetto che ha portato alla realizzazione di un’opera composta da circa sessanta elementi di ceramica dipinta, per un’estensione di 34 metri. Grazie alla collaborazione con il ceramista Roberto Perino di La Castellamonte, la storica azienda con sede nell’omonima cittadina del Canavese, l’artista ha potuto tradurre il suo immaginario pittorico nella materialità della terra e degli smalti.

My Heritage è un racconto che si sviluppa attorno al concetto di eredità, a partire dalla storia di Limone, in un altalenarsi di riferimenti al passato, al presente el futuro, che intrecciano altre possibili storie e luoghi. Per quest’opera Alice Visentin ha adottato un approccio interessato alla ricerca e all’ascolto del contesto locale, e una sensibilità particolarmente orientata al dialogo e alla relazione con le persone, con le loro storie e memorie. L’artista ha infatti scelto di rileggere un capitolo della storia locale che vede protagoniste sei donne: Elisabetta Astegiano, Elisabetta Bellone, Margherita e Franca Bottero, Anna e Caterina Tosello. Furono sei giovanissime sciatrici di Limone che negli anni '50 entrarono nella nazionale italiana di sci nordico e che, nonostante avessero conquistato numerosi podi di gare nazionali e internazionali, non ebbero la possibilità di partecipare ai Campionati Mondiali del 1958 e alle Olimpiadi del 1960 per il mancato supporto della FISI, che per carenza di fondi, preferì sostenere la squadra maschile di discesa.

A partire da questa storica vicenda, e a fronte del perdurare, nella società contemporanea della devalutazione delle capacità e delle ambizioni femminili, il progetto My Heritage è un omaggio a quelle donne e alla loro storia, e insieme una riflessione sul corpo, inteso come strumento di emancipazione culturale e sociale e come misura di un equilibrio con l’ambiente.

Oltre a consultare documenti d’archivio, l’artista ha approfondito la sua ricerca con l’incontro e la testimonianza diretta di Caterina Tosello ed Elisabetta Bellone, le uniche tra quelle sciatrici ancora in vita, e di altre donne di età diverse con cui Visentin ha dialogato e ha immaginato movimenti, ispirati anche dalla coreografa e performer torinese Ilaria Quaglia con la quale ha collaborato.

Nel riattualizzare l’eredità delle sciatrici di Limone, in un luogo simbolo dell’emergenza climatica che sta alterando in maniera sempre più evidente la stabilità dei territori montani, con My Heritage l’artista ci invita a leggere al femminile il rapporto tra il paesaggio e il corpo, inteso come luogo di un esercizio e di una ricerca di equilibrio piuttosto che come una sfida, con un approccio che concorre, in modo sempre più evidente, all’attuale progressiva catastrofe ambientale. La scelta di declinare in chiave personale il concetto di eredità richiama un atteggiamento di responsabilità individuale e condivisa, ma evoca anche la storia della famiglia paterna dell’artista, costretta ad abbandonare il proprio paese per la devastante alluvione del Polesine del 1951, e mai più tornata in Veneto.

“Quello che ho pensato, è che l'alluvione di Limone Piemonte e della Valle Roya, come quella di Cavarzere in Polesine, è un'eredità mia e di tutti” dichiara l’artista.

Visentin ha scelto di realizzare l’opera in ceramica, materiale in grado di sopportare le condizioni climatiche montane e sperimentato sin da bambina nella natia Castellamonte, città nota per la sua tradizione ceramica. Si rispecchia così non solo il legame profondo e autobiografico dell’artista verso questa tecnica, ma anche la necessità di parlare della nuova eredità che il genere umano è chiamato a costruire per la vita futura sulla Terra, proprio a partire da un uso creativo della terra.

L’opera sarà inaugurata, in piazza San Sebastiano a Limone Piemonte, alla presenza del pubblico domenica 2 ottobre, alle ore 16.30.

Piccola serenata notturna

Concerto di inaugurazione del progetto "Camerata Musicale Giovanile" promosso da Antonio Sartoris, consistente in un'orchestra d'archi con l'intento di divulgare l'ampio repertorio di questo genere strumentale e promuovere l'attività di giovani musicisti.

28 settembre 2022 - ore 21

ingresso libero con prenotazione obbligatoria via email entro le 12 di martedì 27 settembre (info@fondazionedelfino.it)

Fondazione Casa Delfino

c.so Nizza 2 - Cuneo

fondazionedelfino.it




Programma:

- W. A. Mozart: Eine Kleine Nachtmusik KV 525

- A. Vivaldi: Concerto per flauto, archi e basso continuo RV 438

- A. Vivaldi; Concerto per violino, archi e basso continuo RV 277 "Il Favorito"

- L. V. Beethoven: Quartetto in Do min. op. 18 n. 4

Cameristi:

Cecilia Molinero - Flauto

Indro Borreani - Violino

Alban Lukaj - Violino

Gaia Sereno - Violino

Luca Infante - Viola

Matteo Fabi - Violoncello

Gabriele Arborio - Contrabbasso

Adriano Zamboni - Clavicembalo


Passaggi d'incanto tra danza e colore

Domenica 25 Settembre 2022 ore 17 

Pinacoteca Civica Levis Sismonda

p.zza Vittorio Emanuele II, n.15 - Racconigi (Cuneo)






[dal comunicato stampa]


Domenica 25 Settembre 2022 arte visiva, performance e body art, canto e musica vanno in scena presso la Pinacoteca civica Levis Sismonda di Racconigi, in occasione del FINISSAGE della Mostra Personale di Giancarlo Giordano. Appuntamento alle ore 17 con la performance “PASSAGGI D’INCANTO TRA DANZA E COLORE” e, a seguire, la presentazione del CATALOGO della rassegna. Racconigi – Domenica 25 settembre alle ore 17 presso la Pinacoteca Civica Levis Sismonda di Racconigi, in P.zza Vittorio Emanuele II, n.15, si svolgerà il finissage della Mostra Personale dell’artista Giancarlo Giordano, con la presentazione al pubblico dell’evento conclusivo, la performance “Passaggi d’incanto tra danza e colore”.

L’evento, promosso dalla Città di Racconigi, si è sviluppato grazie alla felice collaborazione tra l’Associazione culturale Carlo Sismonda APS, l’Associazione Progetto Cantoregi e la SSD Out of Dance. Alle ore 17 gli ambienti della Pinacoteca ospiteranno un parterre di artisti eterogenei e talentuosi, provenienti da diversi ambiti espressivi, i quali offriranno una libera interpretazione dei temi affrontati nelle opere di Giordano esposte in mostra, quali la follia, il dolore, la reclusione e l’internamento, la costrizione fisica e spirituale, l’abbandono e la redenzione. Mentre il pianista Bruno Manassero eseguirà le arie e le composizioni di Rachmaninov, Handel, Ravel, Bach, Puccini, Debussy, Bizet, Rameau e Rossini, accompagnato dai soprani Paola Bellis e Anahit Hovhannisyan e dalla voce recitante di Francesco Occhetto, il corpo di danza della SSD Out of Dance diretta da Anastasia Piragova si esibirà negli ambienti della Pinacoteca e negli spazi antistanti di Piazza Vittorio Emanuele II, intrattenendo il pubblico in una performance immersiva e coinvolgente.

Arte visiva, performance e body art, canto e musica invaderanno la “casa delle muse” racconigese per accompagnare i presenti in un cammino intimo che nasce al buio, nelle tenebre dell’animo umano. L’oblio, i corpi e gli spiriti rattrappiti dal dolore, nel tetro silenzio permeato dall’immobilità e dallo strazio, grazie al potere dell’arte e dell’incontro verranno scossi dal bagliore della speranza, di voci fraterne e solidali che accolgono e curano, sino a ritrovare la propria essenza, andando incontro alla luce, alla libertà di un riscatto terreno che dalla terra si libra leggero nel cielo.

A seguire si terrà la presentazione del catalogo della Mostra Personale dell’artista Giancarlo Giordano- realizzato da Tipolito Europa, a cura di Anna Cavallera- alla presenza dell’artista, delle autorità e di tutti coloro che, a vario titolo, hanno contribuito alla felice realizzazione della rassegna.

L’evento è pubblico, ad offerta libera; gradita la prenotazione. Info: Ufficio turistico di Racconigi (visitracconigi@gmail.com - 392/0811406); Associazione

Culturale Carlo Sismonda APS (associazionesismonda@gmail.com – 339.5422511).


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Gli artisti: Paola Bellis: soprano, direttore del coro “Le Verne” di Racconigi e della corale “Unitre” di Carmagnola. Anahit Hovhannisyan: soprano, allieva del Conservatorio G. Verdi di Torino. Bruno Manassero: musicista, pianista, organista, docente di musica presso la scuola secondaria di primo grado. Francesco Occhetto: scrittore e traduttore dal persiano, diplomato in recitazione teatrale. Anastasia Pirogova: danzatrice e coreografa, docente di danza contemporanea presso la “Out of Dance” di Savigliano. La Mostra Personale dell’artista Giancarlo Giordano: Promossa dalla Città di Racconigi, è ideata e organizzata dall’Associazione culturale Carlo Sismonda APS, con il contributo di Fondazione CRT e la collaborazione di Progetto Cantoregi e SOMS. Curata da Anna Cavallera, presenta una trentina di opere scelte, sia pittoriche che plastiche, le quali intendono ripercorrere visivamente la lunga carriera dell’artista racconigese, a partire dai disegni degli anni Settanta, sino alle ultime tele del 2022. Giordano torna a scuotere il pubblico e le coscienze con il suo universo fatto di storie, volti ed espressioni definite a spatolate dai toni biaccosi, grigi ed azzurri, colori spenti che traducono il magma fluido di un malessere serpeggiante, quello che l'artista ha raccolto svolgendo per ventitré anni l'attività di infermiere presso il manicomio cittadino. Accanto al ciclo pittorico dedicato ai pazienti dell’ex ospedale psichiatrico, si potranno ammirare i suoi fiori, le nature morte, i lirici paesaggi e alcune significative testimonianze scultoree: dalle figure femminili in bronzo e cemento armato alla raccolta di piccole figure in terracotta smaltata, un popolo sempre più vicino ai suoi fantasmi, le cui parvenze si confondono con quelle socialmente accettate.










lunedì 19 settembre 2022

Vincent Van Gogh a Cuneo




 Dopo la pausa estiva, l'Associazione Rigenerazione Culturale riparte con i caffè d’arte.


Dopo l'ampia partecipazione di pubblico al primo appuntamento, che si era svolto su Raffaello Sanzio, il secondo appuntamento vede come protagonista il grande e affascinante Vincent Van Gogh: uno dei più importanti protagonisti dell’arte del Novecento, il quale ha affascinato artisti e pubblico con la sua maestria e la sua complessa storia di vita.


La rassegna, a cadenza mensile, vuole essere un'occasione di confronto e dialogo sui temi culturali condivisi.


Cosa sono i "Caffè d'arte"?

Sono il frutto del nostro desiderio di riproporre gli storici "caffè", i circoli dove gli appassionati alle arti si trovavano per confrontarsi e dare dignità a nuove forme e idee, come succedeva a Parigi al Café Guerbois degli  artisti impressionisti o a Milano al bar Jamaica dove alla fine degli anni cinquanta si ritrovano artisti come Piero Manzoni e Lucio Fontana. Con i Caffè d'arte vogliamo creare una comunità di appassionati per discutere e condividere arte in un'atmosfera libera e informale.


Vincent Willem Van Gogh è stato uno dei pittori più affascinanti e innovativi del secolo scorso, geniale e unico, che in vita non ebbe il giusto riscontro e che ora è considerato uno dei più influenti dell'arte del XX secolo.


Il "Caffè d'arte" si terrà presso lo spazio/ristorante Dèco in Contrada Mondovì 2, mercoledì 21 settembre, ore 18.00  relatore della serata l'artista Domenico Olivero. 


Buon caffè!




Referente Associazione Culturale Rigenerazione

Cuneo   - rigenerazionecn@gmail.com  

Sito https://www.rigenerazioneculturale.com/ 

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Mistà si muove


 

Siamo pronti a ripartire con "Mistà si muove!" le videonarrazioni animate raccontate dai vicini di casa delle piccole chiese e cappelle di straordinaria bellezza e storia che punteggiano la Valle Maira: prossimo appuntamento sabato 👉 24 settembre, con molte attività in programma. Partecipazione gratuita e molto gradita!

 "Mistà si muove!" vincitore del bando “Fuori Orario” della Fondazione CRC  

 Capofila: Museo Occitano - Espaci Occitan e Museo Mallé

 Partner: Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Saluzzo, Consulta BCE Piemonte e Valle d'Aosta, Unione Montana Valle Maira e la rete delle parrocchie di valle. 

 Con: Michelangelo Ghio, Ivana Mulatero, Alice Gallouin, Enrica Fontana, insieme a Don Graziano Einaudi, Diego Crestani, Beatrice Condorelli e tanti altri!

 Vi aspettiamo!

sabato 17 settembre 2022

Ernesto Morales - Di tempo e di attesa

A cura di Francesca Carbone                                              

24 settembre 2022 - 27 novembre 2022*

inaugurazione 24 settembre 2022 ore 18:00

GART Arte Contemporanea 

Via Rocca 31, Neive (Cuneo)

www.contemporarygart.com

info@contemporarygart.com




[dal comunicato stampa]

DI TEMPO E DI ATTESA è la nuova mostra personale di Ernesto Morales, curata da Francesca Carbone, che verrà inaugurata sabato 24 settembre alle ore 18:00 nelle sale della nuova galleria d’arte contemporanea GART di Neive, presentando nuove ed inedite opere dell’artista italo-argentino. 

DI TEMPO E DI ATTESA è una mostra che presenta un avanzamento della ricerca svolta da Ernesto Morales. I suoi orizzonti si ingrandiscono e vengono approfonditi attraverso evoluzioni di Nuvole, Foreste sempre più estese ed infiniti Cosmi. Il titolo di questa mostra allude alla radice filosofica e teorica della visione del mondo che Ernesto Morales elabora ed esprime nei confini del suo linguaggio pittorico. Sospendersi dalla velocità del presente induce ad un rallentamento del tempo che invita ad un’osservazione più attenta della realtà, permettendone un’immersione più profonda al suo interno. È un processo d’introspezione che tramite Nuvole, Foreste e Cosmi dilatati in atmosfere senza tempo fermano e mostrano ciò che di fatto è incontrollabile: l’infinito mutamento del nostro pensiero, dell’uomo e della natura.

L’eterno mutare di tutte le cose da origine a nuove interconnessioni tra luoghi e persone, i quali generano scambi di energie ed evoluzione di sguardo. In seguito al primo fecondo approdo di Ernesto Morales nelle Langhe, con l’esposizione Tierra dell’autunno scorso, si sono create sinergiche reti che nel tempo hanno portato linfa vitale e nuove vibrazioni nel pubblico, nelle persone coinvolte e nel territorio.

Molteplici sono stati gli incontri e i dialoghi in questo anno tra Ernesto Morales e Francesca Carbone, curatrice della mostra, dai quali è nata la volontà di presentare al pubblico internazionale delle Langhe le nuove ed inedite tele firmate Morales. Le opere hanno trovato la propria dimensione all’interno dello spazio della nuova galleria d’arte contemporanea GART, nel cuore del centro storico del borgo di Neive, sospesa ed affacciata sulle sconfinate colline del barbaresco.

Il catalogo della mostra DI TEMPO E DI ATTESA di Ernesto Morales è pubblicato dalla casa editrice Vanilla Edizioni. 

“Ernesto Morales ha sempre cercato ed inseguito una sua personale visione del mondo, quasi una missione. Lo ha fatto viaggiando ed osservando la realtà che lo circondava, rivolgendo lo sguardo verso l’alto. Nella sua memoria ha impresso, attraverso una collezione di schizzi derivanti da fotografie, le nuvole che maggiormente hanno attirato la sua attenzione, per una forma più definita, per un proprio carattere. Ne ha ricreato un vero e proprio atlante ed ora, con una serie di studi alle spalle, sta elaborando un’enciclopedia dipinta. 

Unica e numerata ogni sua opera rappresentante una nuvola, una foresta o un cosmo, si presenta come sacrale, profetica: un’epifania.

Quando mi sono avvicinata per la prima volta alle opere di Ernesto ho pensato, quasi nell’immediato, che avessero un’inspiegabile potere. Trasmettono un’energia benefica, una sorta di sentimento di protezione primordiale; come se ci fossero sempre state e stessero silenziosamente aspettando di essere scoperte. 

Credo che questo lavoro sia un percorso caratterizzato non solo dall’unicità delle opere, quanto da una ricerca culturale di divulgazione di quel “mondo delle idee” generato dalla mente senza tempo di Morales.”

Biografia| ERNESTO MORALES

L’artista argentino Ernesto Morales nasce nel 1974 a Montevideo, in Uruguay, e inizia la sua carriera a Buenos Aires dove ha vissuto fino al 2006 per poi trasferirsi in Europa. Dopo un primo periodo a Parigi stabilisce il suo studio in Italia, inizialmente a Roma e dal 2011 a Torino.  

La sua carriera artistica lo ha condotto negli ultimi venti anni a realizzare mostre in musei e gallerie d’arte in molti Paesi, tra i quali Stati Uniti, Italia, Francia, Germania, Spagna, Ungheria, Cina, Singapore, Malesia, Tailandia, Argentina, Brasile, Messico e Uruguay. Ha partecipato a numerose fiere internazionali e tra il 2009 e il 2015 ha rappresentato istituzionalmente i Governi di Italia, Argentina e Uruguay con una serie di importanti esposizioni personali realizzate in vari musei. 

Nel 2019 viene allestita a New York la sua retrospettiva “Mindscapes” presso il Consolato Generale della Repubblica Argentina.

Formazione: Durante il periodo formativo a Buenos Aires, nel 1999 ha ottenuto il titolo di Professore di Belle Arti e nel 2005 ha conseguito un Dottorato in Arti Visive presso l’Universidad de Bellas Artes. Dal 1999 al 2006 ha insegnato Pittura e Storia dell’Arte presso l’Universidad de Buenos Aires e ha rivestito l'incarico di Direttore dell’Academia de Bellas Artes de Buenos Aires.

La ricerca artistica di Ernesto Morales si contraddistingue per un forte impegno teso ad indagare tematiche legate all'impermanenza, alla memoria e alla distanza attraverso l'elaborazione pittorica sia di elementi tratti dalla natura colti nella loro dimensione simbolica, che di onirici paesaggi urbani avvolti dal silenzio di atmosfere metafisiche.


*Orari di apertura: 

Lunedì: 10:00-12:00 / 14:00-18:00

Giovedì: 10:00-12:00 / 14:00-18:00

Venerdì: 10:00-12:00 / 14:00-18:00

Sabato: 10:00-12:00 / 14:00-18:00

Domenica: 10:00-12:00 / 14:00-18:00