Mostra di libri d'arte
a cura di Maddalena Castegnaro
[dal comunicato stampa]
L’associazione grandArte e la Fondazione Casa Delfino onlus di Cuneo propongono come venticinquesimo appuntamento della rassegna HELP la mostra internazionale I CARE - LIVRES DE POCHE che si è svolta preso Villa Excelsa di Sannicola (Lecce) tra i mesi di luglio e di agosto 2021.
Le motivazioni di tale scelta sono dovute principalmente ai temi che hanno ispirato I CARE, così vicini allo spirito della rassegna HELP e poi alla opportunità di condividere un progetto comune tra due realtà territoriali così lontane, accomunate dal medesimo intento di individuare nell’arte un formidabile strumento di coesione e crescita umana.
La mostra I CARE, curata da Maddalena Castegnaro, è stata organizzata dal Presidio del libro di Sannicola - Archivio del libro d’artista VERBAMANENT di Sannicola (LE), in collaborazione con il Presidio - Biblioteca Minnicelli di Corigliano Rossano (CS) e Teo De Palma (FG) e si è avvalsa del patrocinio della Regione Puglia - Assessorato all’Industria turistica e culturale, della Associazione Vedetta sul Mediterraneo, Giovinazzo di Bari e di CESRAM (Centro Studi Relazioni Atlantico Mediterranee) di Lecce.
Settantacinque sono gli artisti in mostra.
Rocco Abate, Laura Agostini, Franco Altobelli, Antonio Ambrosino, Salvatore Anelli, Daniela Antonello, Antonello Apollonio, Juan Arias Gonano, Antonio Baglivo, Antonietta Barbonetti e Lucia Sforza, Vittore Baroni, Maria Bonaduce, Anna Boschi, Alfredo Bruni, Loretta Cappanera, Lucia Caprioglio, Pinuccia Casali, Véronique Champollion, Li Chen, Carmela Corsitto, Marisa Cortese, Maria Credidio, Crescenzio D’Ambrosio, Enzo De Giorgi, Teo De Palma, Adolfina De Stefani, Andrea Decani, Elisabetta Diamanti, Marco Esteban Cavallaro, Laura Evangelista, Benedetto Fanna, Francesco Fienga, Pierluigi Fornasier, Ombretta Gazzola, Roberto Gianinetti, Maria Luisa Grimani, Gruppo Artrovert (Gulla Ronnow Larsen, Hanne Matthiesen, Lis Rejnert Jensen), Benedetta Jandolo, Joan Marie Kelly, Beatrice Landucci, Judith Lange, Le Sartigiane di 167 Revolution (Monia Cassano, Anna Maria Franco, Gabriella Freuli, Domenica Mazzei, Rosanna Nanni), Alfonso Lentini, Mario Lo Coco, Ruggero Maggi, Gabriella Maldifassi, Alessia Meglio, Emanuela Mezzadri, Fabio Alessandro Mirri, Gianremo Montagnani, Giovanni Morgese, Pierangela Orecchia, Sergio Pallone, Beatrice Pastorio, Sam Punzina, Alberto Reggianini, Giovanni Ronzoni, Elisabetta Salvioni, Antonio Sassu, Greta Schödl, Paola Scialpi, Paolo Seghizzi, Gianni Maria Tessari, Roberto Testori, Vittorio Tonon, Luciana Trappolino, Maria Grazia Zanmarchi, Clarice Zdanski
Dal testo di presentazione della mostra
“Il progetto I CARE è ispirato al motto di don Lorenzo Milani scritto su una parete della Scuola di Barbiana. È un invito a prendersi cura degli altri e di tutto ciò che è patrimonio del nostro sentire e creare, in opposizione a ogni forma di pessimismo paralizzante o di abulica indifferenza, il peso morto della storia: ogni giorno ci sono meraviglie da scoprire, presenze da salvare, versi da cantare, libertà da proteggere, emozioni da vivere e anche disperazioni da percorrere. E forse anche innocenti fili d’erba, passaggi di nuvole, volti del silenzio. Ogni artista ha scelto il proprio cammino di ricerca per dare vita a un piccolo libro, empaticamente libro e libero di proporsi come materica testimonianza di un personale modo di essere artista interprete del reale e rivelatore di una propria interiorità. Libro miniatura che, in realtà, è abitazione della grandezza: microcosmo che avvolge il macrocosmo che, a propria volta lo contiene, un minuscolo sacro talismano in cui si trasferiscono oggetti simbolo, immagini di sogno, desideri e illusioni, libere da costrizioni… (Bachelard).
E se si apre il piccolo scrigno, si svelano parole, segni, colori come metafore di memorie, pensieri, respiri, silenzi e vuoti, frammenti di vite perdute o sognate, che reclamano protezione e cura. Si percorrono mappe concettuali che introducono viaggi simbolici di terra e di cielo e nelle morfologie odorose e tattili delle carte, generando sensazioni ed emozioni impensabili. Spesso nelle pagine appaiono occhi che invitano a preservare uno sguardo attento, aperto, curioso verso le presenze più impercettibili del reale e a rivendicare l’innocenza di uno stupore che nella durezza del presente può essere perduto.
…
Tanti scrigni da aprire con cautela, piccole architetture mutanti che spesso non si svelano facilmente: richiedono la lentezza di una meditazione, per lasciarsi scoprire nei dettagli quasi invisibili disseminati nei loro ‘corpi’ fortemente improntati dalle anime degli artisti. Anche loro ‘esseri speciali’, che si prendono cura della vita e della bellezza, donandoci intime esperienze emozionali e trasformative del nostro modo di vivere il mondo, di pensarlo diverso, di cambiarlo. Voci di futuri possibili. Il mondo alla fine è fatto per finire in un bel libro, scriveva Mallarmè. Mi piace pensare che ogni ‘livre de poche’ possa viaggiare di tasca in tasca, protetto dalla amorevolezza del calore dei corpi e dalla delicatezza delle mani: il viaggio non è prevedibile”.
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