Rittana festeggia San Mauro, il proprio Santo Patrono nelle giornate di sabato 3 e domenica 4 maggio 2025.
Per l’occasione avrà luogo un evento atteso da molto tempo: Domenica 4 maggio 2025 alle ore 16,30 verranno inaugurate le nuove opere di rinnovamento del paese, di vera e propria rigenerazione urbana, a conclusione dei lavori di ripavimentazione di tutte le vie interne e di ristrutturazione della ex Casa Canonica, ora Centro Civico e Culturale. Nell’edificio sarà anche inaugurata l’installazione permanente dell’artista Cristian Ciamporcero dal titolo NUSEITI D’ICI’, dedicata a tutti gli abitanti di Rittana.
I lavori di ripavimentazione e di ristrutturazione della ex Casa Canonica sono stati realizzati grazie alla Regione Piemonte, mediante i fondi del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 con due specifiche misure che contemplavano il miglioramento delle opere di urbanizzazione e delle strutture culturali e ricreative nelle borgate montane al cui bando Rittana aveva partecipato fin dal 2018.
Al completamento della ristrutturazione del fabbricato che è diventato il nuovo Centro Civico e Culturale e che ha ospitato anche i nuovi uffici comunali hanno fornito un essenziale contributo le Fondazioni Bancarie Cassa di Risparmio di Torino e di Cuneo.
Le due Fondazioni, che sostengono in modo importante tutte le iniziative culturali del paese, hanno poi consentito la realizzazione dell’opera dell’artista Cristian Ciamporcero che è stata collocata all’ingresso del nuovo Comune, in un luogo dunque particolarmente simbolico dove tutti devono passare per accedere a quella che è la “casa” di tutti i cittadini.
La realizzazione di NUSEITI D’ICI’ è il frutto di una residenza in cui l’artista ha fotografato gli abitanti di Rittana e poi lavorato in post produzione sovrapponendo agli scatti la propria immagine secondo la propria cifra stilistica. In questo modo l’installazione intende da un lato rendere omaggio a tutta la Comunità del paese e dall’altro vuole diventare il simbolo del “mettersi nei panni di un altro” e dunque rimarcare la necessità di maggiore empatia e immedesimazione, assumere il punto di vista di chi ci sta di fronte e condividerne la storia, superando le distanze e le diversità che spesso ci dividono. Il programma completo dei festeggiamenti di San Mauro prevede:
SABATO 3.5.2025
ORE 14.30 GARA ALLA PETANQUE A COPPIE SORTEGGIATE. Bocce vuote. PREMI: 1° rimborso spese € 140 / 2° rimborso spese € 100
3° - 4° € 60 / 5° - 8° rimborso iscrizione. ISCRIZIONE € 7. Si richiedono 64 giocatori. I premi verranno adeguati al numero di iscritti.
Vige regolamento locale. Presso il Centro della Comunità.
ORE 16.00 CELEBRAZIONE DELL’UNZIONE DEGLI INFERMI, presso il Santuario di San Mauro
ORE 21.00 SPETTACOLO NA CANSUN PER VOLTA, UN VIAGGIO NEL FOLK PIEMONTESE. Con Leo Martina, Marcel Borgogno, Franco Berrone. Voce narrante Giovanni Oggero. Presso il Centro della Comunità
DOMENICA 3.5.2025
ORE 10.00 S. MESSA IN ONORE DI SAN MAURO PATRONO DI RITTANA. Presso il Santuario di San Mauro
ORE 15.00 VESPRI E PROCESSIONE PER LE VIE DEL PAESE
ORE 16.30 INAUGURAZIONE DELLE NUOVE OPERE DI RITTANA. Presso il Centro Civico e Culturale: la nuova Pavimentazione, Il nuovo Municipio e l’installazione NUSEITI D’ICI’ dell’artista CRISTIAN CIAMPORCERO
SALUTI, TAGLIO DEL NASTRO, BENEDIZIONE E APERTURA AL PUBBLICO
A SEGUIRE RINFRESCO E PER I PIU’ PICCOLI GONFIABILI, TRUCCABIMBI E PASSEGGIATE A CAVALLO
ORE 21.00 SERATA DANZANTE CON L’ORCHESTRA MAURIZIO E LA BAND
NEL POMERIGGIO DELLA DOMENICA SARA’ PRESENTE UN GRUPPO DI AMICI DI ANTIBES IN SFILATA CON COSTUMI STORICI VENEZIANI
Testo dello storico dell'arte Enrico Perotto
L’altro ritratto di Cristian Ciamporcero - “Il fotografo empatico è quello che riesce a mettersi nell’ottica dell’altro” Leonello Bertolucci*
L’intervento artistico denominato “Nuseiti d’icì”, che Cristian Ciamporcero ha condotto a partire dall’inverno 2023 in collaborazione con gli abitanti di Rittana, si configura come una particolare tipologia di esperienza performativa, fondata sull’utilizzo della tecnica del fotoritratto, a cui è seguita una successiva fase di postproduzione, per mezzo di leggere e appena percettibili interposizioni dell’immagine dell’artista, insieme a slittamenti e ad altri effetti grafici, il tutto talvolta virato in tenui gradazioni di colore seppia. Il processo trasformativo trova la sua stabilizzazione nella stampa fotografica, vera e propria opera compiuta, che si mostra all’osservatore come un atto di creazione o di svelamento di inattesi stati di alterità del soggetto originariamente rappresentato.
Inoltre, nella loro disposizione a scacchiera sulle pareti che precedono il locale adibito a Ufficio del Centro Civico e Culturale rittanese, le riprese fotografiche in bianco e nero di ogni effigiato non si alternano con quelle in cui la medesima persona è stata rielaborata digitalmente, ma seguono un criterio distributivo apparentemente casuale, che contribuisce a conferire un valore identitario a ciascun fermo immagine, modificato o no, presente nell’insieme della composizione.
Ciamporcero, oltre a fermare sulla soglia del tempo che scorre l’intima realtà dei personaggi rittanesi, nelle sue elaborazioni digitali ci permette di cogliere anche un ulteriore significato:
accanto alle figure dei residenti, si evidenziano presenze umane esplicitamente “diverse”.
Chi rappresentano queste immagini? Siamo sicuri di sapere chi siamo veramente? A quali e
quante identità possiamo appartenere o identificarci? A ben guardare, si è certamente di fronte ad un’attestazione dell’importanza dell’essere umano in quanto individuo in possesso
delle caratteristiche fisiche e psichiche che gli sono proprie, il quale, però, si apre al suo esterno, ponendosi in rapporto con un altro da sé, da identificare anche con la stessa figura di Ciamporcero. In primo piano, nella vita, dovrebbe esserci l’io che si fa l’altro; dunque, è importante che ci sia la disponibilità ad aprirsi e a corrispondere empaticamente con il diverso da me. E inoltre, Cristian ci dimostra visivamente che la nostra personalità non si rivela come un oggetto definito, ma si presenta come un’entità complessa fatta proprio come una cipolla: noi siamo il risultato dei nostri incontri, ovvero la somma dei contatti con le nostre identificazioni che si sono via via stratificate e che costituiscono la nostra effettiva soggettività.
Enrico Perotto
*L. Bertolucci, Fotograforismo 46, in Id., 55 fotograforismi. Parole e illuminazioni per il
fotografo, con 10 vignette di D. Aquisti, Postcart, Roma 2017.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.