lunedì 12 maggio 2025

Mostra Nazionale Antiquariato di Saluzzo



Mostra Collaterale - La Giovinezza La bellezza della gioventù ritratta in grandi opere dei secoli scorsi  - Mostra di arte Pittorica

Ritorna la proposta della rivisitazione degli spazi esterni del Castello della Castiglia: La pietra, il giardino, la storia

La Mostra Nazionale Antiquariato di Saluzzo, curata da Franco Brancaccio, dopo alcuni anni di crescendo in termini di proposta e pubblico, torna con uno spazio di grande fascino, la Castiglia, il Castello dei Marchesi di Saluzzo, e si conferma come uno dei luoghi dell’Antiquariato italiano.

Per la settima edizione consecutiva, il curatore Franco Brancaccio si propone di raccontare storie di antiquariato e oggetti pregiati e antichi, proseguendo, e anzi rilanciando, la scia del successo che la storica manifestazione saluzzese, anno dopo anno, ha saputo ottenere.

Il gusto e la definizione di “bellezza” cambiano negli anni, ma Saluzzo resta una nicchia dove la tradizione ha radici che affondano nel secolo scorso e l’attenzione all’arte antica non è mai venuta meno. 

Tante le meraviglie che il pubblico potrà ammirare grazie alla selezione di case Antiquarie che ancora una volta scommetteranno su una manifestazione capace di consolidarsi negli anni come piccolo scrigno in grado di unire l’innovazione dell’Antiquariato di oggi alla storia che permea la città.

Per la settima edizione consecutiva, il curatore Franco Brancaccio si propone di raccontare storie di antiquariato e oggetti pregiati e antichi, proseguendo, e anzi rilanciando, la scia del successo che la storica manifestazione saluzzese, anno dopo anno, ha saputo ottenere.

Il gusto e la definizione di “bellezza” cambiano negli anni, ma Saluzzo resta una nicchia dove la tradizione ha radici che affondano nel secolo scorso e l’attenzione all’arte antica non è mai venuta meno.

Tante le meraviglie che il pubblico potrà ammirare grazie alla selezione di case Antiquarie che ancora una volta scommetteranno su una manifestazione capace di consolidarsi negli anni come piccolo scrigno in grado di unire l’innovazione dell’Antiquariato di oggi alla storia che permea la città.

Da alcuni anni, grazie all’intuizione e alla caparbietà del curatore, è stata proposta una curiosa novità introducendo l’Antiquariato da giardino: uno spazio di grande suggestione nel bellissimo cortile della Castiglia ispirata da Paolo Pejrone, storico del giardino e architetto. Si è così sviluppato un nuovo ambito di interesse che ha offerto uno sguardo anche sulla bellezza dell’esterno, da sempre oggetto di un vero e proprio mondo di arte antica in pietra, marmo, ferro battuto. In mostra, fra gli altri, un pozzo in marmo statuario del 1480 circa e una fontana genovese in marmo bianco del 1500.

Anche il 2025 vedrà un ampliamento e una rivisitazione dello spazio esterno.


La Mostra Nazionale dell’Antiquariato si conferma fiore all’occhiello di START / Storia Arte Saluzzo, manifestazione che per un mese racconta la cultura, la storia, la bellezza di Saluzzo. Antiquariato come narrazione del bello senza tempo, del lavoro di gallerie che caparbiamente portano l’arte in tour offrendo al mondo la possibilità di ammirare, acquistare e comprendere il procedere della storia e con esso l’evoluzione dell’arte.

Anche il 2025, oltre a ospitare grandi Case d’Arte italiane e internazionali, porterà in Castiglia una Mostra collaterale capace di incuriosire e sorprendere. Tema: la giovinezza. Prendendo spunto da quegli affreschi che impreziosiscono il bellissimo Castello della Manta, ricchi di eroi ed eroine rappresentati alle pareti del Salone che esprimono la passione della società aristocratica del Quattrocento: la cultura cavalleresca, i suoi miti, i suoi ideali e i suoi codici di comportamento, e dalla fontana della giovinezza, la Mostra Nazionale dell’Antiquariato vuole dedicare alcuni spazi del Castello all’arte pittorica che nei secoli ha descritto giovinezza e bellezza, facendole divenire il cuore attorno cui ruoterà una manifestazione che porterà nell’Antica Capitale del Marchesato alcuni fra i galleristi più importanti d’Italia.

La mostra e il suo curatore

È Franco Brancaccio, per il settimo anno consecutivo, il professionista che avrà il compito di dare contenuto a una mostra che punta a confermare e consolidare il prestigio della storia antiquaria saluzzese. La Fondazione Amleto Bertoni è l’ente organizzatore. A fare gli onori di casa, insieme al Comune di Saluzzo, sarà il Presidente Carlo Allemano.

Franco Brancaccio, tel. 349 586.8524 – antichitabrancaccio@gmail.com


La storia della castiglia

Da qualunque punto si arrivi in città, guardando verso la sommità della collina non si può fare a meno di subire il fascino del maestoso antico Castello dei Marchesi, che sovrasta il borgo medievale e si staglia dalla prestigiosa cornice del Monviso.

Culmine della città vecchia sin dalla costruzione, la Castiglia rappresenta l’espressione più alta del ruolo di piccola ma insigne capitale, che Saluzzo ebbe a ricoprire per quattro secoli. La costruzione del Castello di Saluzzo, voluta dal marchese Tommaso I, è riconducibile al periodo tra il 1270 e il 1286 sulla base di precedenti fortificazioni. Il nome popolare “Castiglia” deriva probabilmente dal plurale latino “castella” (i castelli) e allude forse al complesso di edifici fortificati, attestato sin dal 1120.

La collocazione alla sommità del borgo rispondeva alle esigenze residenziali della famiglia marchionale e garantiva un diretto controllo politico e militare sulla città. Originariamente la Castiglia si presentava come una rocca a pianta quadrangolare, circondata da una cortina di mura con quattro torri cilindriche sporgenti verso l’esterno. Successivi interventi ne mutarono completamente la struttura: il primo fu compiuto dal marchese Ludovico II (1475-1504), che volle trasformare la fortezza in dimora signorile sul modello delle altre corti italiane del Rinascimento in occasione delle proprie nozze con Margherita di Foix (1492).

A quest’epoca risale il massiccio torrione circolare, che reca alla sommità tondi decorati, in cui sono ancora visibili lo stemma di Saluzzo e l’effige di un’aquila imperiale. Gli affreschi interni monocromi (grisaille), completamente perduti, sono testimoniati dagli scritti dello storico locale Delfino Muletti (1831). Dal 2006 il complesso è stato oggetto di un lungo e attento restauro, per restituirlo alla fruizione pubblica: i suoi ampi locali ospitano l’archivio storico e spazi museali dedicati alla Civiltà Cavalleresca e alla Memoria Carceraria.

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