sabato 13 settembre 2025

Il sacro - Bernard Damiano


 

La mostra “IL SACRO” - BERNARD DAMIANO si presenta al pubblico come il nono evento organizzato da grandArte nell’ambito della rassegna “OMG - grandArte 2025-2026 - I confini del sacro” che proporrà una serie rappresentativa di altre esposizioni d’arte in numerose località dell’intera provincia nel corso degli anni 2025-2026. 

Dopo la precedente edizione di HELP, Humanity, Ecology, Liberty, Politics, tenutasi nel 2022, si è voluto concentrare l’attenzione su temi e considerazioni più specificamente rivolti all’ambito della spiritualità, intesa nel senso più ampio del termine, nonostante i tempi odierni dominati dalla secolarizzazione e da una conseguente e diffusa indifferenza verso le questioni che investono il mondo dell’interiorità, del rapporto con il divino e più in generale di tutto ciò che costituisce la dimensione del trascendente. “Vediamo di restare in ascolto sempre, fino all’ultimo”, scrive Sergio Givone quasi alla fine del suo saggio intitolato La ragionevole speranza. 

Come i filosofi hanno pensato l’aldilà (Solferino, 2025). Ed è quanto si cercherà di attuare con la nuova serie di mostre di grandArte 2025-2026: dare voce agli artisti che parteciperanno con le loro meditazioni in forma di immagini elaborate attraverso le più diverse tecniche espressive (dalla pittura alla fotografia e dalla scultura alle installazioni oggettuali). 


La mostra, organizzata in collaborazione con Coumboscuro Centre Prouvençal e la Diocesi di Cuneo, è inserita nel programma del festival “Il Territorio si racconta”, che sarà presentato il 19 settembre alle ore 16 presso il Vescovado Nuovo di Cuneo, nella stessa sede dove, alle ore 17, si terrà l’inaugurazione  della mostra.


Dopo le inaugurazioni di Images de femmes. Omaggio a Bernard Damiano presso il Centro Incontri di Rittana (con le opere degli artisti Mirko Andreoli, Vesna Bursich, Alejandro Dini, Giorgio Giordano, Katharina Grodzki, Pino Mantovani e Cristina Saimandi) e di “Mourre”. Ritratti e autoritratti nel Centre

Prouvençal di Sancto Lucio de Coumboscuro, l’associazione grandArte, in collaborazione con Mudri, Comune di Rittana, Coumboscuro Centre Prouvençal e Diocesi di Cuneo-Fossano, è lieta di presentare il terzo appuntamento di un progetto espositivo con cui si intende celebrare la statura umana, creativa, 

artistica e spirituale del grande artista di Saretto di Monterosso Grana, in occasione dei 25 anni dalla sua scomparsa e dei 100 anni dalla sua nascita. Le prime due proposte di visita si sono rivolte rispettivamente al tema delle figure femminili e a quello dei ritratti e degli autoritratti presenti in gran numero nella pittura e nella scultura espressionistica di Bernardo Damiano. Ora, negli spazi al piano terra del magnifico edificio neoclassico del Nuovo Vescovado, si proporrà un cospicuo insieme di opere dedicate alle forme e ai contenuti della religiosità cristiana, che non sono certo un elemento occasionale o di scarso rilievo nella pittura e nella scultura di Damiano. I visitatori potranno così immergersi in un emozionante viaggio nel cuore dei valori umani e spirituali espressi nei lavori dell’artista italofrancese, sin dai tempi della sua adolescenza, trascorsa insieme all’amico d’infanzia Sergio Arneodo, a contatto con i richiami evocativi ancestrali dell’ambiente alpino di Coumboscuro. 

Ecco la raffigurazione degli esclusi che vivono ai margini della società parigina; ecco un autoritratto con natura morta e croce, metafora inequivocabile del concetto di vanitas o di memento mori, ed ecco i temi religiosi, ampiamente considerati ed espressamente rivolti, oltre che alla tenerezza della maternità di Maria, soprattutto ai momenti maggiormente coinvolgenti della Passione e della Morte di Gesù: per ogni circostanza, Damiano si è dato il compito morale di combattere, con gli strumenti propri della sua arte, per la giusta causa del riscatto dell’umanità oppressa dalle sue stesse colpe occulte, modellando nella materia pittorica o scultorea (in cera, creta, legno, gesso e bronzo) i corpi feriti o annientati che animano anche i ricorrenti scenari, sulfurei e tragici, tratti dal Libro dell’Apocalisse, travolgenti e grondanti pastosità policrome, ricolmi di perturbanti presagi di dissoluzione, ma toccati anche da promesse di un luminoso rinnovamento.

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Bernard Damiano (Sarét de Coumboscuro, Monterosso Grana, Cuneo, 1926 - Nizza, Francia, 2000) da giovanissimo si accosta al disegno e alla scultura in legno, appassionandosi alla letteratura e all’arte. Dal 1946 entra in contatto con l’ambiente artistico torinese e segue le lezioni di pittura di Giulio Boetto. In seguito, apre un atelier a Nizza, esordendo con una mostra personale nel 1958. A Parigi frequenta Karel Appel e si confronta con la pittura informale del gruppo Cobra. Diventato cittadino francese, svolge la sua attività tra Francia e Italia. A Milano conosce il critico Giovanni Testori con il quale si crea un intenso sodalizio culminato in mostre a Milano, Perugia e Parigi. A Sancto Lucio di Coumboscuro, sede del Centro Internazionale per la Cultura Provenzale, collabora con il poeta e amico fraterno Sergio Arneodo, realizzando per la Parrocchiale numerose opere pittoriche e scultoree, tra cui il Crist sagnànt, una delle opere più intensamente espressive dell’artista di Sarét.

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