La ripartenza del Museo Mallé all’insegna dei 25 anni di attività e nel centenario del suo fondatore con videoanimazioni, mostre, edizioni d’arte, donazioni, focus e dialoghi on line nell’anno 2020
La ripartenza del Museo Luigi Mallé, dopo i mesi di lockdown, avviene all’insegna di una doppia ricorrenza: il venticinquennale dell’apertura del Museo (23 giugno 1995) e il centenario della nascita del suo fondatore Luigi Mallé (13 maggio 1920 – 8 gennaio 1979).
Il Museo Civico Luigi Mallé di Dronero taglia il traguardo dei 25 anni di attività: cinque lustri durante i quali l’istituzione culturale è cresciuta insieme al suo pubblico, radicandosi sempre più sul territorio e misurandosi con l’ideazione di contenuti e valori calibrati sulle esigenze di un piccolo, ma importante, museo decentrato.
Data al 23 giugno 1995 l’apertura ufficiale al pubblico: un percorso che, negli anni, ha conosciuto un insieme di problemi e idee, di fatiche e gioie, di certezze abbandonate e acquisite, di scoperte e dubbi. Un lavorio incessante che ha coinvolto molte persone e diversi enti chiamati a sostenere il museo.
A partire dal dicembre 2016, il Museo Mallé sta rilanciando con un sito web – www.museomalle.org – una pagina social molto attiva in questi mesi di chiusura forzata e in collegamento con il territorio - @museomalle - nell’ambito di una nuova gestione affidata dall’ente proprietario, il Comune di Dronero, all’associazione Espaci Occitan che ha affidato la curatela a Ivana Mulatero, con l’importante supporto della Regione Piemonte.
Sabato 11 luglio 2020 alle ore 15, il Museo Luigi Mallé di Dronero riapre al pubblico la collezione permanente che riguarda una varietà di beni, dai dipinti alle sculture, dagli arredi alle porcellane, e poi i vetri, le stampe, le fotografie, i documenti, i dischi, i ventagli e altro ancora, databili in un arco cronologico compreso dalla fine del XVI secolo alla seconda metà del XX secolo. Opere, alcune, di notevole interesse, come il raro quadro da cavalletto di Giambattista Crosato, autore degli affreschi barocchi alla Palazzina di Stupinigi, oppure un vaso Gallé di notevole fattura, ma ci sono pure i dipinti dei maestri piemontesi dell’Ottocento, un bel nucleo di scene di genere di autori fiamminghi e olandesi del Seicento, i pastelli su carta del galante gusto rococò ambientati tra salottini, consolle, bureau-libreria, chaise-longue e mobilialtare. Nell’insieme, una collezione unica perché rappresenta la vastità di cultura e il fervore d’intelligenza di Luigi Mallé, un grande storico delle arti che ha attraversato le strade dei secoli filtrando ogni memoria alla luce di infiniti confronti tra storia, arte e filologia.
Nel centenario della sua nascita, avvenuta il 13 maggio 1920 a Torino, è possibile riflettere sul senso del dono che egli ha fatto alla comunità dronerese, legandola nel testamento del 15 aprile 1976 come unica erede della casa di famiglia e delle collezioni in essa contenute. Luigi Mallè era un’insaziabile collezionista e lo dimostra la sua raccolta che allinea una miriade di opere in rappresentanza degli stili di varie epoche e culture, secondo una personale concezione di sostanziale superamento della distinzione tra arti maggiori e arti applicate. La collezione è il frutto di un sapere erudito di uno storico dell’arte iscritto all’albo d’onore della società storica e archeologica di Limousin, di un esperto di smalti bizantini, di arazzerie fiamminghe e oreficerie del ’400, di un autore di saggi sulle arti in Piemonte dalla preistoria all’età romantica, nonché di un collaboratore di numerose enciclopedie, di un conferenziere e docente universitario, e non per ultimo, di conservatore e poi direttore del Museo d’Arte Antica di Palazzo Madama e della Galleria Civica d’Arte Moderna di Torino. Come scrisse il suo collega e poi amico Luciano Tamburini, non c’era in Mallé un senso del limite alle esplorazioni sempre più allargate in ogni campo delle arti visive antiche e contemporanee.
Donazione. Nel giugno 2020, il Museo Luigi Mallé ha ricevuto un prezioso lascito a nome della dott. Carla Destefanis Cassino, compagna di studi universitari di Luigi Mallé negli anni 1938-1943 e amica preziosa per i successivi quarant’anni di vita. Gli eredi hanno voluto donare moltissimi saggi, volumi, cataloghi, articoli e alcuni documenti che rappresentano il degno complemento del patrimonio bibliografico custodito dal Museo Mallé. Un patrimonio su cui si sta alacremente lavorando per far emergere l’identità del museo e la figura del suo fondatore, facendo leva su emozioni ed esperienze di visita uniche.
Videoanimazioni. Orhan Pamuk, nel bel racconto “Il museo dell’innocenza” (2009) scrive che “...la collezione determina l’essenza, l’anima, di ciò che si percepisce visitandola”. Un’essenza da far conoscere e comunicare al pubblico. È sembrato, pertanto, naturale offrire un percorso di avvicinamento alle opere attraverso uno strumento tecnologicamente innovativo capace di arricchire l’esperienza di visita. A partire dal bando “Musei da vivere”, promosso dalla Fondazione CRC di Cuneo, con il progetto vincitore “Guarda!
Si muove!” ideato dalla curatrice Ivana Mulatero. Un gruppo di visitatori del Museo Mallé sta coprogettando, in modalità off e on line, delle video animazioni digitali per dodici opere della collezione permanente del museo, con la collaborazione di Alice Gallouin, professionista delle tecnologie di animazione, in partnership con Alliance Francaise di Cuneo, la Fondazione Peano e il Centro Studi Piemontesi di Torino. Al momento sono otto le opere video animate completate, tre delle quali già a disposizione del pubblico che può esplorare le sale del Museo Mallé con un tablet a disposizione (sottoposto a procedure di sanificazione come richiesto in tempo di pandemia), su cui sono state caricate le animazioni.
Le potenzialità degli strumenti tecnologici consentono di vedere isolate le singole parti di un opera, raffrontarle con altre, coglierne le differenze stilistiche, entrare negli spessori delle pennellate per ritrovare elementi compositivi mai visti prima. Così è stato per il disegno di Enrico Reycend, “La lanterna del porto di Genova” (1886 ca.) che ha rivelato un doppio soggetto. Per l’opera “Esplosione” (1970) di Umberto Mastroianni, l’esplorazione individua una figura tra forme geometriche; la “Toilette rustica” (1640 c.) di Bartholomeus Molenaer racconta una vicenda dell’Olanda del Seicento; per la “Natività” (1580 c.) della bottega di Bernardino Campi il recupero di modelli da cui deriva l’opera; nella barocca “Allegoria dell’Angelo custode” (1665 c.) di Charles Dauphin è svelato il mistero celato in un inconsueto soggetto; la mitologia di “Venere e Marte” (1735 c.) di Giovanni Battista Crosato dispiega con i dettagli in movimento la potenza evocativa; la dinamica delle molte figure scorre nel bel dipinto “Modena” (1858 c.) di Petrus Tetar van Elven; la delicatezza dei sentimenti del “Prato al sole con bambina” (1885 c.) di Marco Calderini rivela i segreti delle singole pennellate; C’è, inoltre, in ogni videoanimazione un rimando al territorio, con immagini e documenti, e ai beni della comunità di particolare coerenza con l’opera in museo. Il contributo del gruppo di progettazione è molto ampio, dal prestare la voce per la narrazione fuori campo alla realizzazione di immagini di alta qualità, dalla composizione di colonne sonore alla ricerca e ampliamento delle fonti conoscitive. Non di meno, ogni video animazione è replicata in altre lingue, dal francese all’occitano.
Esposizione: sabato 25 luglio 2020 dalle ore 16.00 il Museo Mallé è lieto di presentare Tatahh taha., la marcia degli alfabeti”, personale di Corrado Odifreddi (Cuneo 1954) a cura di Ivana Mulatero. Per l’occasione l’artista ha ideato, all’interno della sede espositiva dedicata alle mostre temporanee del Museo Mallé, un allestimento composto da opere realizzate con linguaggi differenti e tecniche sperimentali, che da sempre connotano la sua cifra stilistica. La mostra sarà visitabile ogni weekend, negli orari consueti di apertura del Museo Mallé, fino all’8 novembre 2020. Seguiranno comunicati dettagliati.
Edizioni d’arte “Figure d’acciughe 2020”. La quarta edizione della cartella grafica d’autore, nata nell’ambito della “Fiera degli acciugai” del Comune di Dronero nel 2017, vede la realizzazione per l’edizione 2020 di due nuove opere calcografiche a firma di Gianfranco Schialvino e Gianni Verna, tra i più autorevoli xilografi italiani.
Focus su Museo/Cinema. Il Museo Mallé omaggia il grande artista Antonio Ligabue, in occasione della proiezione al Cinema Iris di Dronero (da fine agosto 2020) del film “Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti che ne ripercorre la vita, esponendo due opere originali del celebre pittore facenti parte della Collezione Miche Berra, ora custodita presso i depositi del Museo Mallé e oggetto di valorizzazione con programmi specifici.
dialoghialmuseomalle on line. L’ideazione di uno spazio espositivo on line sulla pagina facebook del Museo Mallé – https://wwww.facebook.com/museomalle/ – avviata il 13 marzo scorso, prosegue per tutta l’estate con una serie di presentazioni delle opere esposte e conservate al Museo Mallé secondo una traiettoria di suggestioni visive e poetiche letterarie. La pagina social si tramuta in un diario dei fine settimana espositivi al Museo Mallé.
Le iniziative nel loro complesso, sono realizzate per volontà di Espaci Occitan e del Comune di Dronero, e sono sostenute dal contributo della Regione Piemonte.
Museo Luigi Mallé
Via Valmala 9, Dronero (Cuneo) - www.museomalle.org
Orari di apertura sabato e domenica e festivi dalle 15.00 alle 19.00
Aperture su prenotazione per gruppi e scuole
Costo biglietti: Visita collezione permanente + mostra temporanea + videoanimazioni: Intero € 3,00; Ridotto € 2,00 (7/14 anni, oltre i 65 anni, T.C.I., studenti universitari, gruppi maggiori di 10 su prenotazione).
Gratuito: minori di 7 anni, residenti in Dronero, possessori Abbonamento Torino Musei,
disabili+accompagnatori, giornalisti.
Contatti Tel/fax 0171 904075 | 0171 291014 – 3478878051; segreteria@espaci-occitan.org -
museo.malle@comune.dronero.cn.it; Fb @museomalle