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La Valle Stura è un territorio montano per eccellenza, radicato nella propria storia, tradizione, cultura e lingua, custode di un patrimonio che è ricchezza per il futuro. È soprattutto una terra di confine, da sempre luogo di transito e scambio che ha visto coinvolte persone, saperi, prodotti e tradizioni, e per questo conserva un affascinante patrimonio culturale.
La mostra estiva di quest’anno - che inaugurerà il 18 luglio 2020 alle 17 e sarà visitabile sino al 31 dicembre 2020 negli orari di apertura dell'Ecomuseo della Pastorizia di Pietraporzio - andrà ad indagare proprio questa identità di territorio transfrontaliero.
Parlare di confini in Valle Stura significa narrare il territorio, la montagna, le strade, i prati: significa raccontare la storia dei percorsi migratori di uomini e donne alla ricerca di una vita migliore, di pastorizia, di transumanza e di contrabbando. La frontiera italo-francese della Valle Stura è sempre stata storicamente una linea fluida, molto transitata. Per le genti della valle l'emigrazione era vista come qualcosa di normale, chi non era emigrato non era un uomo: l’esperienza migratoria era come una prova per entrare nella vita adulta. Sin dal passato quindi è viva la cultura della mobilità e questo istintivo ed irrefrenabile desiderio di Francia, di partire e di migrare, e il desiderio di ascesa sociale.
Oggi sul confine non ci sono più gendarmi e carabinieri come un tempo, e risulta ancor più evidente che le zone di frontiera sono luoghi in cui si confondono realtà diverse e le contraddizioni sembrano annullarsi. Lo sguardo dell’osservatore oggi non ha ostacoli se non quelli naturali, in un abbraccio visivo che restituisce il giusto ordine alle cose e riconosce alla natura il ruolo che le spetta, facendo apparire l’azione esercitata dall’uomo e dalla sua volontà di controllo e delimitazione, come qualcosa di effimero.
L'Ecomuseo della Pastorizia è felice di ospitare questa mostra che racconta, attraverso le immagini, la storia della Valle Stura, la storia di un territorio transfrontaliero tra Italia e Francia: da sempre le nostre due culture respirano assieme le une con le altre, e siamo convinti che la cultura sia sempre il miglior mezzo di scambio e condivisione.
Gli scatti saranno del fotografo cuneese LUCA PRESTIA (Torino, 1971). Laureato in Storia moderna all’Università di Torino, dove ha ottenuto un dottorato di ricerca nella medesima disciplina. Giornalista pubblicista dal 2000 al 2015, svolge attualmente attività di consulenza editoriale e di progettazione culturale in ambito fotografico, oltre ad essere membro dell'Associazione Nazionale Fotografi Professionisti e responsabile della comunicazione per Emmaus Italia ONLUS. Collabora con quotidiani e riviste in Italia e all'estero, tra cui «Corriere della Sera», «pagina99», «L'Espresso», «Let's Explore Magazine», «Lumo Mag» e «Artwork». Autore di fotoreportage realizzati in Burkina Faso, Kosovo, Macedonia, Grecia e Bosnia, da qualche tempo la sua ricerca fotografica si focalizza principalmente sul paesaggio e sulla sua relazione con la mobilità delle persone e con i processi migratori. Le sue immagini sono state esposte in numerose mostre personali e collettive e fanno parte di alcuni volumi editi in Italia. Da un anno è contributor dell'agenzia fotografica Getty Images.
Il suo sito è: www.cargocollective.com/lucaprestia
L'evento si svolgerà nel rispetto delle norme anti-contagio del DPCM dell'11 giugno 2020. Nel rispetto di tali normative è obbligatorio essere in possesso della mascherina e di altri eventuali dispositivi di protezione personale che si ritengono utili.
Ecomuseo della Pastorizia
Frazione Pontebernardo
12010 Pietraporzio
12010 Pietraporzio
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